Arigliano e Carosone eroi a Sanremo Il Tenco ai settantenni di Marinella Venegoni

Arigliano e Carosone eroi a Sanremo Il Festival raddoppia con una serata dedicata ad Amilcare Rambaldi, tra gli ospiti Chico Buarque De Hollanda Il Temo ai settantenni SANREMO DAL NOSTRO INVIATO La Rassegna Tenco raddoppia nel nome di Rambaldi. Al grande padre della Canzone d'Autore scomparso lo scorso anno, il 7 dicembre sarà dedicata una serata di musica al teatro Ariston. Con un banda di artisti d'ogni parte del mondo ci sarà anche Chico Buarque De Hollanda, uno dei grandi nomi della cultura brasiliana, amico da sempre di questo strambo gruppo di accoliti della musica animati solo da passione: in 24 anni di showbusiness, chiunque si sarebbe arricchito; invece Rambaldi è morto senza cassaforte e qui tutti continuano a lavorare gratis, artisti compresi. Ma anche senza Rambaldi il Tenco resta un appuntamento culturale di rilievo. C'è tornato ora pure Michele Serra, che una volta veniva qui come critico musicale e ora fa il maitre à penser: pallido e serissimo come tutti quelli con il cervello troppo affollato, è stato riverito con discrezione dalla banda tenchiana ma menato per il naso da Guerini, che gli rimproverava la sua seriosità. Meno male che c'era Dario Vergassola, il cabarettista spezzino arruolato sul campo per allietare i lunghissimi cambi di scena: con il presentatore Antonio Silva, ha cucito la gag di quello che vuole cantare e non ci riesce mai. Spassosissimo. E non perdetevi le registrazioni del Tenco, prossimamente sul notturno di Raidue, perché in questa ventunesima edizione s'è quasi compiuto il miracolo di una «scaletta» con il giusto spazio per tutti: dal teatro/canzone (il datato «Rap» di Sanguineti con Liberovici, gli Avion Travel con Bentivoglio) al blues (il bravissimo californiano Lowell Fulson). L'atmosfera di fine secolo sta contagiando tutti; il riassunto delle cose migliori degli ultimi cinquant'anni è stato dominante. Due eroi della gerontocrazia, su tutti: il giovanile (77 anni) Renato Carosone, scatenato al pianoforte in lunghe suites e successi come «Tu vuo' fa l'americano», e il giovane (73 anni) Nicola Arigliano, crooner scapestrato fra «Arrivederci», «20 chilometri al giorno», e un paio di standards americani. Se lo trovate, non perdetevi «Live in Matera», suo disco nato (per caso!) da un concerto. Tenera e fragile nella sua innata teatralità, Gabriella Ferri ha ripercorso «La Pansé» e «Reginella». Quest'ultimo brano ha segnato il Tenco '96, ne ha offerto scabra versione anche Roberto Vecchioni nell'insolita veste di interprete. Ma tutto il repertorio dei tre giorni è stato originale: premiato per la canzone dell'anno, «Certe notti», Ligabue l'ha interpretata per chitarra e voce, in dimensione intima e inquieta; mentre Ivano Fossati, vincitore della targa per il migliore album, sabato in un set straordinariamente curato ci è parso tanto coinvolto nella sua ricerca da rischiare di sconfinare nei terreni del manierismo: speriamo che esca presto a prendere una boccata d'aria, perché è davvero bravo. L'occhio del futuro? I siciliani Agricantus, che fanno affascinante musica etnica ispirata ai Tuareg con la complicità di una caldissima vocalist svizzera. Incredibile, ma questo è il Tenco. Marinella Venegoni Arigliano e Carosone eroi a Sanremo

Luoghi citati: Bentivoglio, Matera, Sanremo