La Stampa - Consultazione Archivio

I cattolici tedeschi sbarrano a Kong le porle di Tubinoci GERMANIA Dopo l'atto d'accusa del teologo svizzero al Papa I cattolici tedeschi sbarrano a Kong le porle di Tubinoci BONN. Con il suo ultimo attacco frontale a Papa Giovanni Paolo n, Hans Kùng, il controverso teologo cattolico, da tempo in rotta di collisione con la Chiesa di Roma, ha reso impossibile «una soluzione pacifica» del suo caso e con ciò anche un suo reintegro nelle funzioni di docente di teologia cattolica all'Università di Tubinga. E' questa la prima reazione a caldo della Conferenza episcopale tedesca, il massimo organo di rappresentanza della Chiesa cattolica in Germania, alle dieci tesi che Kùng ha pubblicato ieri sul «Corriere della Sera», in cui, tra l'altro, si accusa Giovanni Paolo II di portare alla deriva la nave della Chiesa cattolica, correndo il rischio di farla affondare. «Sul piano dei contenuti le tesi esposte non sono nuove. Ma il fatto che Kùng lanci al Papa un attacco così violento dimostra che da parte sua non c'è alcuna disponibilità a fare minimo passo per arrivare ad un risultato pacifico della sua situazione», ha commentato Rudolf Hammerschmidt, portavoce della Conferenza espiscopale tedesca. «Questa rigidità rende impossibile ogni sforzo di risolvere il caso Kùng», ha aggiunto Hammerschmidt, ricordando che fin dalla metà degli Anni Settanta la Chiesa tedesca ha cercato una riconciliazione con il controverso teologo svizzero, riconosciuto come «un uomo di valore sul piano intellettuale e teologico». «Se Kùng parla di un nuovo capitano - ha osservato il portavoce della Conferenza, riferendosi alla tesi numero sei - probabilmente pensa che il nuovo timoniere dovrebbe essere proprio lui». Questo passo, ha ribadito, «rende impossibile l'ipotesi che la Chiesa restituisca a Kùng il "nihil obstat" all'esercizio della docenza, di cui il teologo di Tubinga è stato privato negli Anni Settanta». [Ansa]