1956 avances atomiche a Roma di Enrico Benedetto

1956, avunces atomiche a Roma DIFESA Ci furono trattative, ma il ritorno di de Gaulle fece saltare l'operazione 1956, avunces atomiche a Roma Parigi voleva una Bomba franco-italo-tedesca PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE L'atomica italiana non fu un sogno proibito. Dopo lunghe trattative, Parigi, Roma e Bonn sottoscrissero nell'aprile '58 l'impegno a sviluppare insieme le tecnologie necessarie per la Bomba e i vettori strategici che dovevano trasportarla sull'obiettivo. Stava nascendo, in altre parole, una «forza nucleare europea» suscettibile di rivoluzionare il bipolarismo sovietico-americano. Sia pure in termini diversi, i responsabili della Difesa tedesco - Franz-Josef Strauss - e italiano - Emilio Taviani - erano decisi a patrocinare l'iniziativa. Non meno del loro collega transalpino Jacques Chaban-Delmas. Ma a nulla valse la loro concordia e l'estremo riserbo nel condurre le discussioni. L'ostacolo, inatteso, si chiamava Charles de Gaulle. Tornato al potere, il 17 giugno liquidò l'accordo tripartito. La Francia desiderava avere le mani libere. E la «force de frappe», collaudata in Algeria il 13 febbraio 1960, mise fine a ogni possibile eurodeterrenza. Dobbiamo rimpiangerla? Forse no. Ma l'ambizioso piano nascondeva un appello profetico alla difesa continentale autonoma. E' «Le Monde» a ricostruire magistralmente una pagina oscura della diplomazia franco-italo-germanica rivelandoci non pochi dettagli. Che le tre capitali accarezzassero prospettive militari comuni non faceva mistero, all'epoca. Ma la documentazione ufficiale ometteva di citarne il vero scopo. Ossia l'Atomica. C'è da chiedersi, inoltre, se i tre partner lo condividessero in termini analoghi. Illuminante, in ogni caso, la risposta che Konrad Adenauer lanciò a Strauss prima di un incontro decisivo: «Se le cose dovessero mettersi male, io non ne so nulla. Intesi?». L'operazione iniziò nell'autunno '56. Suez e le sanguinose repressioni in Ungheria precipitano nello sconforto non solo Parigi. Che presto «aggancerà» la Rft facendole balenare la creazione di «nuove armi». Segue l'Italia. Nel frattempo, lo Sputnik dimostra al mondo che l'Urss ha ormai le tecnologie necessarie per colpire al cuore gli Usa. Washington non rischierà di scaricare l'Europa? Il dubbio accelera la foga. I Tre lavorano a un «missile nucleare con portata di 2800 km». Si individua a Pierrelatte - tra Avignone e Montélimar - il laboratorio per la separazione isotopica. Ma la storia s'incaricherà di boicottare quei preparativi. Riservando a Mururoa il ruolo più ingrato. Enrico Benedetto

Persone citate: Charles De Gaulle, Emilio Taviani, Jacques Chaban-delmas, Josef Strauss, Konrad Adenauer, Strauss