«Ridateci la Moratti» di Paolo Guzzanti

L'Osservatorio di Pavia: la Rai è schierata L'Osservatorio di Pavia: la Rai è schierata «Ridateci la Moratti» NESSUNO fiata di fronte alle cifre fornite dall'Osservatorio dell'Università di Pavia che dimostrano come sia stata distrutta e calpestata ogni parità all'interno dei telegiornali Rai. Ed è stupefacente lo scrupoloso silenzio di coloro che sembravano soffrire ogni ingiuria all'imparzialità minacciata dal centro-destra e da Berlusconi. Oggi, nulla: il barometro della loro indignazione è inchiodato e segna bonaccia. Eppure i dati controllabili dimostrano che la par condicio è stata seppellita, anche se nessuno si è presentato ai funerali. I dati provengono dall'Osservatorio dell'Università di Pavia che da tempo misura con scrupolo e imparzialità tutto ciò che passa in televisione. L'Osservatorio ha calcolato che oggi, nella Rai ai tempi dell'Ulivo, le notizie sul governo Prodi occupano ormai da sole più del 30 per cento dei telegiornali, mentre la coalizione dei partiti che lo sostengono insieme a Rifondazione, ne occupa un altro 31. A questo 60 abbondante per cento va aggiunto lo spazio ai singoli partiti: il pds, da solo in testa, assorbe quasi il 15 per cento del tempo, mentre l'Ulivo si prende un ulteriore 6,4. Ai cespugli, alcune frattaglie di percentuale. Si vede poi che il Tg3 è sempre più parziale nel favorire la sinistra, mentre il Tg2 fa da riserva indiana per l'opposizione. Il risultato complessivo è quello di una macchina propagandistica clamorosamente schiacciata a favore del centro-sinistra. Letizia Moratti, la lady di ferro che è di moda rimpiangere oggi tanto quanto era di moda attaccarla ai tempi in cui reggeva viale Mazzini, ha pubblicato una lunga intervista curata da Jader Jacobelli in cui ricorda come sotto la sua gestione l'equità e la par condicio fossero scrupolosamente perse- Prodi eche lo so«occupanodei tg pE nessun partiti tengono » lo spazio ubblici protesta guite, raggiunte e mantenute: «Il monitoraggio dell'Osservatorio di Pavia lo conferma», dice la Moratti. E aggiunge: «Abbiamo voluto che il monitoraggio di quell'Osservatorio fosse permanente per consentirci di fornire dati precisi e con continuità sia alle istituzioni che agli operatori». La Rai della Moratti veniva ai suoi tempi costantemente descritta come una dépendance del regno di Berlusconi, al quale veniva poi attribuita una lunga e obliqua mano anche su due dei tre telegiornali del servizio pubblico. Dati alla mano, si vede però che mai in quel periodo l'occupazione dei partiti di governo assunse nei notiziari le forme e la misura di oggi. Anzi, tutti ricorderanno come proprio in nome della par condicio fossero inflitti agli spettatori riti goffi e grotteschi di imitazione anglosassone casareccia, cui seguirono le elezioni, la vittoria del centro-sinistra, il governo Prodi, il nuovo consiglio d'amministrazione e le nomine dei direttori, uno dei quali è stato appena cacciato perché pretendeva con arrogante supponenza di fare il giornalista. Nessuno però, nella concitazione di questi difficili mesi, aveva pensato a disdire il contratto di monitoraggio con l'Osservatorio di Pavia, il quale ha infatti seguitato a fornire dati, attendibili oggi tanto quanto ieri. E quei dati parlano da soli: il centro-sinistra sembra aver realizzato nella Rai proprio quell'occupazione che nelle intenzioni attribuiva al centro-destra. L'unica differenza rilevante sembra consistere, ancora una volta, nel generoso silenzio di chi difende i princìpi generali soltanto in alcuni casi particolari, applicando con allegra duttilità un'etica pieghevole, effettivamente assai più pratica di quella rigida. Paolo Guzzanti Prodi e i partiti che lo sostengono «occupano» lo spazio dei tg pubblici E nessuno protesta

Persone citate: Berlusconi, Jader Jacobelli, Letizia Moratti, Moratti

Luoghi citati: Pavia