I farmaci della morte di Enrico Benedetto

Denuncia delTOms: nel terzo mondo si vendono sciroppi con l'antigelo e antibiotici infetti Denuncia delTOms: nel terzo mondo si vendono sciroppi con l'antigelo e antibiotici infetti I farmaci della morie Anche dall'Italia medicine contraffatte PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Sciroppo per la tosse all'antigelo, vaccini contro la meningite fatti semplicemente d'acqua, antibiotici contraffatti... Se un falso Rolex sino a prova contraria non ha mai ucciso nessuno, i farmaci fasulli che inondano i mercati del Terzo Mondo con punte del 60% in alcuni Paesi africani sono veri killer. Migliaia di vittime. E i laboratori clandestini italiani giocherebbero un ruolo non trascurabile nel gigantesco business, valutato dall'Oms in 25 mila miliardi annui. Intervistato da «Le Monde» - che dedica all'allarmante fenomeno una lunga inchiesta in prima pagina - Paul Carratu, uno Sherlock Holmes britannico che bracca le imitazioni fraudolente rivela: «Italia e Spagna forniscono prodotti abusivi di qualità. Inoltre, essendo i servizi doganali di questi due Paesi inefficienti e corrotti, servono ai contraffattori per accedere al mercato europeo. Italiani e spagnoli lavorano già peraltro a pieno ritmo con i russi. L'ex blocco comunista è un'eccellente base per la falsificazione farmaceutica: rari controlli di polizia, fabbriche ad alta tecnologia, una criminalità organizzata che controlla mezzi umani e risorse finanziarie significative. Gli italiani pagano in contanti i loro fornitori russi. E i capitali cash alimentano ancor più l'industria parallela dell'ex Urss. Un vero Far West. Lasciamo loro qualche anno di tempo, e sarà un incubo separare il vero dal falso». A livello planetario le medicine apocrife rappresentano «solo» il 7% di quelle in circolazione. Ma va detto che Nord America, Europa ed Oceania sono sfiorate dal fenomeno. Mercati ghiotti per i falsari, invece, Asia, Africa ed America Latina. Bisogna distinguere due forme di raggiri. La prima, più diffusa, consiste nel copiare, semplicemente, un farmaco ricostruendolo attraverso i vari componenti e dandogli una veste esteriore analoga a quella del prodotto commercializzato. Occorrono la¬ boratori dotati di eccellenti attrezzature, una tipografia capace di imitare alla perfezione confezioni e bugiardini, più il circuito parallelo che smaltirà la merce. I profitti sono, malgrado le apparenze, assai elevati. Il prezzo di un farmaco ammortizza investimenti massicci nella ricerca da cui i falsari possono prescindere. Inoltre i costi del lavoro in Svizzera, Germania, Stati Uniti, Gran Bretagna zavoranno le industrie. Le aziende farmaceutiche illegali operanti nell'Europa Mediterranea, nei Paesi del Ter¬ zo e Quarto Mondo li riducono dal 40 all'80%. Ancor più vistosi i margini di guadagno qualora la presunta medicina sia in realtà un placebo privo del minimo principio attivo. L'Oms ha sequestrato pillole, supposte, fiale da iniezione prive di ogni valore terapeutico. Peggio: i componenti risultano talora infetti - acqua a forte tenore batterico - o gravemente nocivi. Ne testimoniano i 109 bimbi nigeriani uccisi dallo sciroppo all'antigelo. Difficile, purtroppo, arginare la piaga. Come distin¬ guere la medicina che non si rivela efficace a causa delle condizioni del paziente da quella intrinsecamente inefficace? Occorrerebbero controlli a tappeto, farmacisti, medici e infermieri non compiacenti, analisi complesse. Smascherare l'industria criminale del bidone farmaceutico è virtualmente impossibile in Stati come il Ruanda, lo Zaire, la Nigeria. Come inadeguata si rivela spesso la legislazione incaricata di perseguirla. Enrico Benedetto Un bambino in un ospedale africano

Persone citate: Quarto Mondo, Sherlock Holmes