Il fumetto? E' nato a Pergamo di Sabatino Moscati

L'altare in mostra a Roma Il fumetto? E' nato a Pergamo L'altare in mostra a Roma EA gloria di Pergamo: così potrebbe definirsi, per l'importanza e il significato, la straordinaria serie di sculture provenienti da quella città ellenistica sulle coste dell'Asia Minore (attuale Turchia), che si datano al n secolo a.C. e che, dopo un eccezionale restauro e un'esposizione di grande successo negli Stati Uniti, sono in mostra a Roma in Palazzo Ruspoli, prima di tornare alla loro sede stabile di Berlino. Le sculture esposte fanno parte di uno dei maggiori monumenti artistici del mondo antico, il Grande Altare di Pergamo: una metropoli tra le più importanti, insieme ad Alessandria in Egitto, dell'epoca seguita alla morte di Alessandro Magno nel 323 a.C. A Pergamo, dunque, si proclamò allora re Attalo I, capostipite della dinastia degli Attalidi, sotto cui la città conobbe tre secoli di straordinaria fioritura artistica e culturale. A tale fioritura appartiene il Grande Altare, che fu considerato una delle sette meraviglie del mondo, eretto per celebrare la vittoria degli Attalidi sui Galati e la conseguente affermazione di Pergamo su gran parte dell'Asia Minore occidentale. L'altare, sostenuto da un alto basamento, recava una decorazione a rilievo, con raffigurazioni allegoriche: un fregio rappresentava la Gigantomachia, cioè la lotta tra gli dèi dell'Olimpo e i giganti per la conquista del cielo, evidente allusione alla lotta contro i Galati; un altro fregio, più piccolo ma certo di non minore valore, rappresentava gli episodi della vita di Tfelefo, figlio di Eracle e mitico fondatore di Pergamo. Sono i rilievi di questo secondo fregio, staccati e restaurati con le tecniche più moderne, l'oggetto della mostra. Ecco le scene principali: Eracle alla corte del re Aleo, di cui sposa la figlia Auge; i carpentieri costruiscono una barca per Auge, che viene abbandonata in mare e ritrovata dal re leutrante; Eracle incontra il figlio Telefo; questi riceve le armi da Auge; leutrante dà in moglie a lelefo la propria figlia; Telefo sconfigge gli Argivi sulle rive del fiume Caico; Dioniso interviene nel combattimento; Telefo giunge ad Argo presso Agamennone; qui minaccia il piccolo Oreste, figlio di Agamennone, perché questi si rifiuta di aiutarlo; Telefo regna su Pergamo, dove muore e viene sepolto solennemente. Le scene sono isolate tra loro, quasi un racconto a «fumetti». La mostra espone, oltre a dodici lastre con gli altorilievi del Fregio che misurava nell'insieme 58 metri, statue e frammenti sparsi del Fregio stesso, frammenti della Gigantomachia, resti architettonici dell'Altare, un'iscrizione votiva dello stesso Altare, numerose monete dalla città che ne riflettono efficacemente la storia, infine un modellino dell'Altare in scala 1:20. Fedele in ogni dettaglio, il modellino utilizza i risultati degli studi più recenti e presenta di conseguenza significative novità sulla forma del monumento e la disposizione delle lastre del fregio. L'Altare offre così un esempio insigne, forse il più insigne, di narrativa storico-allegorica nel mondo antico. Questo tipo d'arte affonda le sue radici nelle figurazioni dei palazzi assiri e si afferma in Grecia nelle opere pittoriche, di cui peraltro possediamo spesso solo Ù racconto. E' possibile che i modelli circolassero dipinti su rotoli di pergamena; e certo essi trovarono ampi riflessi nella pittura sui vasi, che tuttavia doveva limitarsi per il carattere del supporto a singoli episodi. Giustamente è stato osservato che sta qui l'ispirazione di molti manoscritti miniati medievali, nonché di mosaici, affreschi, arazzi, sculture in forma di fregi e di pannelli. Restano da rilevare l'importanza e il significato dell'iniziativa di Palazzo Ruspoli, ohe ha potuto inserirsi nel viaggio di ritorno dello splendido fregio dagli Stati Uniti alla Germania, con una permanenza a Roma prevista per tre mesi. Si aggiunga che l'iniziativa non è isolata, ma costituisce la logica continuazione della grande mostra che si tenne lo scorso anno su Alessandro Magno, ponendo a fuoco l'interesse e la testimonianza su un periodo dell'arte antica che presenta straordinaria importanza in sé e per tutta la storia artistica del mondo mediterraneo. Sabatino Moscati