Patente di stupratore per una fuitina di Fabio Albanese

Patente di stupratore per una fuitina Patente di stupratore per una fuitina Enna: la ragazza aveva solo 14 anni e l'uomo fti denunciato dalla futura suocera La fuga d'amore con la moglie gli costa una condanna IL CASO IL PREZZO DI UNA UENNA N anno e cinque mesi di reclusione per sequestro di persona e violenza carnale. Una pena neanche tanto pesante che il tribunale di Enna ha inflitto a Rosario Laisa, 28 anni, muratore di Valguarnera. Vittima di Rosario, per un episodio ormai vecchio di quasi cinque anni, una giovane di 18 anni, Maria Rita, la sua attuale moglie dalla quale nel frattempo ha avuto due bambini. Viste le circostanze, il tribunale ha deciso di sospendere la pena e per Rosario le porte del carcere non si apriranno. Ma il suo caso, direbbero i giudici, è destinato a fare giurisprudenza: tutto nasce da una passione segreta di Rosario proprio mentre, nell'estate del '91, era in procinto di separarsi dalla prima moglie, dalla quale aveva già avuto due figli. Nella piazza principale di Valguarnera Caropepe, piccolo centro agricolo dell'Ennese, Rosario incontra Maria Rita, che all'epoca non aveva nemmeno 14 anni. Cominciano le attenzioni, le passeggiate sotto casa della ragazza, le prime proposte, i primi appuntamenti. Tra i due, infine, sboccia l'amore. Rosario va in casa di Maria Rita e alla madre, Nunziata Cortiletti, vedova da diverso tempo, chiede la mano della figlia. «Per il momento convivremo - le avrebbe detto poi, appena avrò il divorzio, ci sposeremo perché ci voghamo bene». Ma la signora Nunziata, donna molto all'antica e per nulla incline ad avere in casa un genero già divorziato, decide che quel matrimonio non s'aveva da fare: «Non darò mai mia figlia, che poi è ancora molto piccola, ad uno come lei». L'epilogo è scontato, di quelli che ancora adesso, a volte, chiudono certe storie in qualche piccolo paese del centro della Sicilia: Rosario e Maria Rita attuano la classica «fuitina», consumano la loro pri¬ ma notte d'amore per mettere tutti davanti al fatto compiuto. Ma non è il matrimonio riparatore il passo successivo di questa storia. La signora Nunziata, infatti, va dritta dai carabinieri del paese a denunciare l'uomo che le ha insidiato la figlia: sequestro di persona, atti osceni in luogo pubblico e violenza carnale le accuse che i carabinieri ipotizzano per Rosario. A nulla vale la dichiarazione di Maria Rita che non si era trattato per nulla di uno stupro, visto che lei era stata ben d'accordo. Ma la legge è legge, le spiega il maresciallo della stazione dei carabinieri; e chi ha rapporti con una ragazzina che non ha ancora compiuto i 14 anni, anche se consenziente, è responsabile di violenza carnale. Comincia così il lungo iter giudiziario che dura quasi cinque anni. Nel frattempo, Rosario ottiene il divorzio dalla prima moglie, fa pace con la Altura suocera, che però non può più ri¬ tirare la denuncia, sposa Maria Rita e con lei fa due figli; due bambine, una della quali, Carmela, nata appena sei mesi fa, mentre l'altra, Luisa Elena, oggi ha tre anni. La coppia si trasferisce a Milano, dove Rosario trova lavoro in un cantiere edile. A Enna, però, il processo va avanti e l'altro ieri è arrivata la sentenza. L'avvocato difensore ha chiesto per il suo assistito il patteggiamento. Il giudice avrà capito come stavano le cose, ma non ha potuto fare a meno di applicare la legge, anche se soltanto il minimo: un anno e cinque mesi di reclusione. «Pena sospesa», ha aggiunto leggendo la sentenza. Per i coniugi Laisa, presenti nell'aula giudiziaria, c'è stato un attimo di panico. Poi, la paura di venire separati «per legge» è stata superata grazie alle provvidenziali spiegazioni dell'avvocato. Fabio Albanese

Persone citate: Luisa Elena, Maria Rita, Nunziata Cortiletti, Rosario Laisa, Valguarnera

Luoghi citati: Enna, Milano, Sicilia, Valguarnera Caropepe