I fulmini dei Rabin su Netanyahu di Aldo Baquis

Alla Knesset Israele piange il leader ucciso un anno fa. Peres: lo chiamavate traditore I fulmini dei Robin su Netanyahu Alla Knesset Israele piange il leader ucciso un anno fa. Peres: lo chiamavate traditore // figlio: accuso gli istigatori del killer TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Il primo anniversario dell'uccisione di Rabin è stato ricordato in Israele ieri - in base al calendario ebraico - con una cerimonia religiosa nel cimitero del Monte Herzl di Gerusalemme e con una seduta della Knesset. A rendere più cupa l'atmosfera in Israele si sono accavallate ieri le notizie di intelligence di un imminente attentato della Jihad islamica, in ritorsione all'uccisione del suo leader un anno fa a Malta. Puntando lo sguardo verso i dignitari dell'attuale governo di destra giunti sulla tomba di Rabin per esprimere cordoglio (fra cui il premier Benyamin Netanyahu, il ministro delle Infra¬ strutture Nazionali Ariel Sharon e il deputato di estrema destra Rehavam Zeevi), il nipote del leader laborista Yonatan Ben Arzi ha esclamato: «Scusa, nonno. Scusaci per esserci fatti influenzare dal tuo ottimismo e per non averti saputo difendere da chi ti voleva abbattere». In mattinata il figlio, Yuval, aveva accusato Netanyahu, pur senza pronunciarne il nome. L'assassino non ha agito da solo, ha detto Yuval Rabin, «e io accuso coloro che l'hanno istigato... Io dò la colpa a coloro che hanno marciato alla testa di quella processione funebre con la bara». Yuval si riferiva al corteo, cui partecipò Netanyahu, in cui, poco prima dell'agguato di Amir, fu fatta sfilare una uara con la scritta: «Rabin, assassino del sionismo». Anche Shimon Peres è andato all'attacco. «Non dobbiamo concentrarci solo sui tre spari della sua pistola», ha detto con foga alla Knesset. «E' vietato dimenticare che Rabin fu costretto in quei mesi a passare fra mura di ostilità intollerabile, di odio imperdonabile». Alludendo alle accese manifestazioni inscenate dai fautori del Likud e delle destre, Peres ha aggiunto: «Rabin veniva definito "traditore" e "assassino". Ma non si perse mai d'animo e non si arrese alle minacce». Netanyahu, da parte sua, ha colto l'occasione per rinnovare gli appelli all'unità nazionale: «La pace comincia in casa. Dobbiamo sforzarci di creare un grande consenso nazionale». Aldo Baquis

Luoghi citati: Gerusalemme, Israele, Malta, Tel Aviv