«Ne rispondono a Dio» I vescovi polacchi: è una tragedia

E i totali comunicati dalle varie sezioni sono stati alterati «Ne rispondono a Pio» / vescovi polacchi: è una tragedia LCITTA' DEL VATICANO A Chiesa contempla sconsolata il voto del Parlamento polacco in tema di aborto. E giudica con estrema severità, per bocca del segretario della Conferenza episcopale polacca, mons. Tadeusz Pieronek, ciò che è stato votato ieri a Varsavia. «E' una decisione tragica, perché il Parlamento si erige a giudice del bene e del male - ha commentato il presule -, una decisione che avrà come conseguenza la morte di centinaia di migliaia di persone. Coloro che hanno preso questa decisione se ne assumono la responsabilità davanti agli altri uomini, a Dio, e alla storia, perché sono corresponsabili degli effetti. Noi - ha proseguito il presule - possiamo pregare per loro, perché l'hanno fatto in nome degli interessi di partito, e in nome di un vantaggio immediato, manipolando i principi morali». Che cosa farà la Chiesa adesso? Non sembra che vi sarà una qualche modifica della «linea» tenuta fino ad ora. «La Chiesa ha già fatto quello che doveva fare. Intensificherà i propri sforzi per la tutela della vita. Non vedo altre strade». E certo non rinnegherà la scelta del pluralismo e della democrazia: «La Chiesa è sopravvissuta a molti sistemi politici, questo è uno, sopravviverà anche a questo. Saprà vivere in democrazia, però la Chiesa pensa che la democrazia dovrebbe abituarsi al fatto che il principio di maggioranza non può decidere tutte le questioni relative all'uomo, e non può decidere sui principi morali». Il voto del Parlamento comunque non ha colto alla sprovvista neanche i polacchi «romanizzati». «Non è stata una sor¬ presa - commenta il rettore del Pontificio istituto polacco di studi ecclesiastici, mons. Hieronim Fokcinski -. Era chiaro che in Parlamento avrebbero avuto i voti per far passare la legge». Più duro il rettore del pontificio istituto ecclesiastico polacco, mons. Zbigniew Kiermkowski. «Sono un cristiano: che cosa vuole che pensi di quella legge? Il Signore conduce il mondo e la Chiesa attraverso le sue vie. C'è un solo Signore della storia, che permette agli uomini di sbagliare, affinché vedano i loro errori e si correggano». Mons. Kiernikowski mette l'accento su questo aspetto: «Non condanna, non giudizio, ma conversione. Ciascuno vi giunge secondo i suoi tempi, beato chi la vede prima». Che cosa farà la Chiesa polacca, adesso? «Questo non ci spaventa. Anche questo ci aiuta ad aprire gli occhi; e più apro gli occhi più mi convinco della verità del Vangelo». Una reazione molto dura è stata affidata dal card. Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, all'agenzia cattolica polacca «Kai». Il porporato, che è anche vicario del Papa per la città di Roma, ha dichiarato a Marek Lehnert che la legge approvata ieri mattina dal Parlamento di Varsavia è «un grande regresso, non solo per il popolo polacco, ma per tutti i popoli europei». Il cardinale si è detto «gravemente colpito dalla notizia della approvazione della legge che liberalizza l'aborto». Ha parlato di «grande regresso», ha spiegato, perché «lo sforzo della Polonia per la difesa della vita era stato visto, infatti, in tante nazioni come uno stimolo e un sostegno a quanti credono nella sovranità della vita». E di conseguenza la decisione del Parlamento è vissuta come una sconfitta di questi valori. «Come il Papa ha ripetuto domenica scorsa - ha ricor¬ dato il presidente della Cei "una nazione che uccide i propri figli è una nazione senza futuro"». E poi ha criticato indirettamente la legge 194, che ha legalizzato l'interruzione delle nascite nel nostro Paese: «L'Italia - ha aggiunto - ha un grande problema demografico e quindi è nella situazione sociale adatta per comprendere la condizione in cui si trova la Polonia». Il cardinale ha infine detto: «Prego per un ripensamento che renda possibile alla Polonia superare la situazione attuale, e prego anche perché tutti quelli che si sono impegnati a favore della vita non si scoraggino, e continuino a lavorare in sua difesa». Marco Tosarti Inutili la «marcia per la vita» e l'appello del cardinale Glemp a creare un fondo per le madri bisognose. «Solidarnosc» si è divisa: una minoranza difende la nuova legge E monsignor Ruini: «E' un grande regresso non soltanto per quel Paese ma per tutta l'Europa» 1 LA CHIESA INCREDULA La Dieta polacca vota per alzata di mano la liberalizzazione dell'aborto, mentre fuori dal Parlamento i manifestanti innalzano cartelli. In basso Mons. Ruini

Persone citate: Camillo Ruini, Glemp, Hieronim Fokcinski, Marek Lehnert, Ruini, Tadeusz Pieronek, Zbigniew Kiermkowski

Luoghi citati: Europa, Italia, Polonia, Roma, Varsavia