Rivincita di Ortega scoperti brogli

Rivincita di Ortega, scoperti brogli Rivincita di Ortega, scoperti brogli NICARAGUA Trovate 30 mila schede non scrutinate. Gli Usa: per noi ha vinto Alemàn Si rifarà il conteggio dei voti per la Presidenza CARACAS NOSTRO SERVIZIO In Nicaragua si rifarà il conteggio delle schede elettorali. La ricusazione del Fronte sandinista di liberazione nazionale (Fsln), con Daniel Ortega come candidato presidenziale nelle elezioni di domenica scorsa, e delle altre dieci piccole organizzazioni - fra cui il partito liberale indipendente del vicepresidente Virgilio Godoy, il quale ha dichiarato che potrebbe chiedere l'annullamento delle elezioni - si basa sulle differenze tra le schede di voto e i telegrammi e fax dei risultati ricevuti dall'autorità elettorale, che sono serviti per lo scrutinio. Secondo i risultati ufficiali, Ortega avrebbe solo il 38%. Alvaro Fiallos, dirigente dell'Fsln, ha mostrato dei telegrammi che non corrispondevano ai voti scrutinati e ottenuti da Ortega. Secondo l'Fsln, almeno 600 telegrammi sono da considerarsi fasulli. In più, la polizia ha trovato nella città di Matagualpa, nel Nord del Nicaragua, 30 mila schede elettorali che non sono state consegnate per lo scrutinio. Dalle file dei sandinisti si sono subito levate voci contro gli osservatori stranieri dell'Ue, il Centro Carter degli Usa e l'Organizzazione degli Stati Americani. Il Fsln sostiene che non accetterà il risultato della votazione finché l'autorità elettorale non avrà finito la revisione completa delle schede. Alemàn, un antisandinista di 50 anni che in gioventù militò nel movimento dell'ex dittatore Anastasio Somoza, aveva proclamato la propria vittoria quando era stato appena scrutinato il 6% dei voti, che gli davano il 48% delle preferenze. Di fronte alle denunce di frode, Alemàn ha dichiarato che i sandinisti «devono accettare la loro sconfitta» perché «il popolo ha votato per me, e Daniel Ortega deve riconoscere quello che il popolo ha deci- so». La sua autoproclamazione è stata avallata dall'ambasciatore degli Usa a Managua, John Maisto, che mercoledì si è recato da Alemàn per fargli i suoi auguri e gli ha detto che «non c'è bisogno di essere dottori in matematica per vedere com'è andata l'elezione: i numeri parlano da soli». Nel frattempo la Conferenza episcopale del Nicaragua si è schierata contro la revisione dello scrutinio e in una lettera pa¬ storale ha sostenuto che «il nostro popolo non può essere ostaggio perpetuo delle istituzioni violente, né di atteggiamenti terroristici, né di ricatto». L'autorità elettorale ha deciso che la proclamazione del prossimo Presidente slitterà di una ventina di giorni, mentre si farà la revisione dei risultati. Il candidato eletto assumerà la presidenza il prossimo 10 gennaio. Nina Negron E i totali comunicati dalle varie sezioni sono stati alterati Il leader sandinista Daniel Ortega sconfitto alle elezioni da Alemàn

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