«Cinque anni a DeIl'Utri» Il pm: frode fiscale, ci sono le prove

I FONDI NERI m PUBLITALIA «Cinque anni a DeIKUtri» // pm: frode fiscale, ci sono le prove ATORINO LLE sette di sera, in una piccola aula di tribunale semideserta, si conclude la requisitoria per Marcello Dell'Utri: il pm Luigi Marini chiede ai giudici di condannarlo a 5 anni di carcere e di trasmettere alla procura i verbali di interrogatorio di alcuni testimoni Fininvest - fra cui Silvio Berlusconi per «valutare se vi siano a loro carico reati da perseguire». Il Cavaliere replica subito da Roma: (Al tribunale ho riferito la realtà dei miei rapporti con Marcello in modo assolutamente lineare. La procura di Torino ha dei dubbi? Mi chiami pure per tutti gli approfondimenti che riterrà necessari». Per i pm Luigi Marini e Cristina Bianconi l'accusa è di concorso in enùssione e utilizzazione di fatture false ai fini della formazione del bilancio Publitalia. «Le prove parlano da sé», attacca Marini all'inizio della sua lunga (sei ore) requisitoria. L'avvocato Metello Scaparone, uno dei difensori di Dell'Utri, alla fine dà cavallerescamente atto all'avversario «del grande lavoro svolto». Sei ore di parole e una sola stoccata polemica: verso Berlusconi e quanto il leader di Forza Italia ha sostenuto nella sua deposizione, il 15 ottobre. Aveva detto il Cavaliere: «Qui si perde tempo». E il pm ieri ribatte: «Berlusconi, a proposito della legge anti-riciclaggio, ci ha informato che la considera desueta. E che è normale frazionare i versamenti per contanti in banca sotto la soglia da cui scatta la segnalazione di rito. A me, invece, sembra che quella legge sia cosa seria e che non sia affatto una perdita di tempo occuparsi di fondi neri. Berlusconi ci ha pure detto che in Italia il fisco è vessatorio e che si può commettere un illecito nell'interesse dell'azienda. Abbiamo dimostrato che un'attività di consulenza, che corrispondeva a un suo interesse personale, fu pagata con fatture di Publitalia finite in bilancio fra i costi e con un danno per l'erario». Secondo l'accusa, si tratta di fatture gonfiate per sponsorizzare i bolidi dell'offshore e di fondi neri di Publitalia: tutto è partito da qui e la Procura è arrivata alla com lusione che «i contratti con alcuni team sono stati rinnovati negli anni nonostante le perdite secche, e unicamente perché avevano altre finalità. Compro uno spazio pubblicitario per un miliardo e già la metà posso dedurlo dalle tasse. Poi, il titolare del team mi restituiva 700 milioni sottobanco, denaro che io azienda sottraevo a qualsiasi giustificazione contabile e il mio guadagno si moltiplicavo Seco le vere finalità dei contratti apparai; : lente antieconomici scoperti». L'ammontare delle fatture false di cui si accusa Dell'Utri come top- manager di Publitalia nel periodo 1988-'93 è di una dozzina di miliardi. «Ma, dopo l'inizio di Tangentopoli - continua il pm - certi accordi vengono per cautela dirottati sulle società estere della concessionaria di pubblicità Fininvest. Dall'autorità giudiziaria spagnola ci siamo sentiti rispondere che Telecinco le era sconosciuta. Con quella inglese è andata ancor peggio». Dove vuol arrivare Marini? «A dimostrare che dall'estate '91 si ha una svolta nella gestione dei rapporti con alcune agenzie e team. Con la società di Giovanni Arnaboldi (reo confesso dopo mesi di latitanza) prima i contratti erano per pochi milioni e onorati con bonifici Istifi, la cassa centrale Fininvest. Dal quel periodo diventano miliardari e compaiono, di ritorno da Arnaboldi, centinaia di milioni in assegni circolari intestati a nomi di fantasia. E' il "nero" che in parte finisce in una doppia busta nella stessa cassa Istifi e parte va a dirigenti di Publitalia, Dell'Utri compreso». Marini cita conti correnti, movimenti di denaro, ricostruisce per i giudici i tasselli del «quadro probatorio» cui hanno lavorato cinquemarescialli-cinque della Gdf e che gli fa dire: «Abbiamo smontato la difesa Publitalia che punta tutte le sue carte sui maneggi di un manager infedele, con il risultato che qui tutti, dallo stesso manager infedele a Dell'Utri e Berlusconi, hanno raccontato un sacco di bugie. Anche su una finta causa di lavoro di Dell'Utri che servì a sottrarre al fisco 1300 milioni». Alla fine il pm dice: «Tre dirigenti e un avvocato di Publitalia hanno patteggiato. Per il capo contabile Vincenzo Lupo Stanghellini, qui imputato, chiedo 18 mesi. Ma la pena per l'ex presidente deve essere pesante. Anche in relazione alla grave attività di mquinamento delle prove da lui diretta». Alberto Gaino I FONDI NERI m PUBLITALIA Il Cavaliere replica «Sono cristallino» Il magistrato «Verbali alla Procura per eventuali reati a carico di Berlusconi» Lucibea un bisa, dallsa, vorretamentLucibe«Fatemmo se barca»«Chi vovocatol'ha: «Spezia,Pool desci». L'intrapporstato sal masspiegatha protsegretoevitarlza a faCosì n«Non degli ind•oliticicesso '95, acoimpper l'Luigi sarebb«Escluquestmi, daho scrtutti igiudic Il pubblico ministero Luigi Marini (foto piccola) e Marcello Dell'Utri (foto grande) ex presidente di Publitalia

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