Quattro secoli d'arte all'asta

Lunedì alla Galleria Sant'Agostino 130 opere da collezioni private Lunedì alla Galleria Sant'Agostino 130 opere da collezioni private Quattro secoli & arte all'asta Capolavori di Cigoli, Graneri e Delleani Può l'arte diventare spettacolo? Può una rassegna; una mostra, un'asta, trasformarsi in un grande avvenimento non solo culturale e richiamare l'interesse di un città come Torino che a torto (ma qualche volta anche a ragione) viene giudicata troppo «tranquilla» e «sonnolenta»? Si può, è la risposta. Sempre, però, che ne valga davvero la pena, aggiungono i più sospettosi. La sfida è stata raccolta, ancora una volta, dalla Galleria Sant'Agostino, la nota casa d'arte torinese che ha sede in corso Tassoni 56 e che per la sua 59" asta metterà all'incanto oltre 13U dipinti del '600, '700, '800 e Novecento provenienti da collezioni private. L'avvenimento è previsto per lunedì 28, con inizio alle ore 21 ma già da oggi e sino a domenica 27 le opere saranno esposte e quindi il pubblico di intenditori (ma non solo quello) potrà ve¬ derle senza interruzioni dalle ore 10 alle 22. Poi, lunedì appunto, in appena 3 ore, quattro secoli d'arte saranno dispersi tra i fortunati che si saranno accaparrati i «pezzi» migliori. Ma diamo uno sguardo alle opere che andranno all'incanto. E partiamo innanzitutto dalle foto scelte a corredo del catalogo e che riproduciamo in questa pagina. A destra «Giaele e Sisara», un imponente olio su tela di cm 162,4 x 132,5 opera di Lo- dovico Cardi detto il «Cigoli» (1559-1613). Il quadro, restaurato da Stefano Garosi nel 1990, è stato notificato dallo Stato italiano per la sua importanza storica e raffigura l'eroina biblica Giaele mentre uccide nel sonno il condottiero Sisara, nemico del suo popolo, conficcandogli (dopo averlo accolto nella sua tenda e dissetato) un picchetto nella tempia. Il quadro è stato stimato 80-100 milioni. Facciamo un balzo di quasi trecento anni ed ecco, a sinistra, «La vendemmia a Fubine, verso il tramonto», un olio su tavoletta di cm 38 x 39 di Lorenzo Delleani (1840-1908), uno dei tanti capolavori dell'artista piemontese il cui valore stimato si aggira sui 45-50 milioni: firmato e datato in basso a sinistra (Delleani 87) reca anche una dedica, sulla destra «Alla gentile Signorina Sofia di Bricherasio». Ma diamo uno sguardo anche alle altre opere che saranno esposte da oggi in corso Tassoni 56. Merita attenzione «L'Indovino» di Giovanni Michele Graneri, un'opera del 1750 di uno tra i più significativi rappresentanti della scuola di pittura di genere e di «bambocciata», fiorita a Torino con grande successo. Si tratta di un dipinto di grandi dimensioni (100x125 cm) che rappresenta un idromante tra i suoi stupiti ammiratori. La scena ò ambientata in una piazzetta torinese e il palchetto è issato di fronte all'osteria «Ala stela d'or». E' inverno e l'elegante indovino racconta il futuro e un venditore di uova è felice di quel che sente mentre un bimbo infreddolito vende foglietti con preghiere e medaglie sacre. Il dipinto è stimato sui 35-45 milioni, ma vale molto, molto di più. Difficile scegliere tra tante meraviglie: citeremo ancora la magica «Medea che uccide Giasone» di Bartolomeo Biscaino (1629-1657), una tela preziosa, ricca di storia e stimata sui 6070 milioni, oppure «Carlo V che caccia i turchi da Vienna» di Jan Van Dei Straet, detto Giovanni Stradano, opera di grande fattura che si aggira sui 2226 milioni. Per quanto riguarda invece l'Ottocento, oltre al già citato Delleani, da ricordare un su¬ perbo «ritratto maschile» di Giacomo Grosso, uno splendido «Miraggio» di G. B. Carpanetto (16-18 milioni) e ancora i paesaggi di Vittorio Bussolino, la gamma dei verdi della «Collina torinese» di Demetrio Cosola. Ma tra le grandi opere non può mancare una citazione per i «Giochi di bimbi» dell'emiliano Gaetano Chierici (150-170 milioni), così come l'intrigante «M'ama non m'ama» del modenese Eugenio Zampighi (14-18 milioni) o l'affascinante tavoletta «Gondole a Venezia» di Giovanni Boldini, la cui stima si aggira sui 90-110 milioni. E concludiamo, sapendo sicuramente di aver fatto dei torti ma lo spazio non ci permette di citare tutti, con la tavoletta «Ore liete» di Raffaele Ragione (18-22 milioni). Quelle stesse ore liete che vi auguriamo di cuore nella vista (e durante la grande asta di lunedi) alla Galleria Sant'Agostino. d stata raccolta, (ma non solo quello) potrà vedi cm 162,4 132,5 opera di Lo

Luoghi citati: Bricherasio, Fubine, Torino, Venezia, Vienna