Mosca enciclopedie in guerra di Anna Zafesova

il caso. Gara aperta per sostituire la monumentale opera dell'era comunista il caso. Gara aperta per sostituire la monumentale opera dell'era comunista Mosca, enciclopedie in guerra Due editori rivedono la storia: uno è americano ~7h\ MOSCA I ' HI sarà il primo a dare ai I russi una definizione siI i cura, scientifica, impar\à I ziale di termini come «comunismo», «società per azioni» o «borghesia»? Quale volume si andrà a consultare per dare alle domande dei bambini l'unica risposta giusta, canonica, quella che va bene per la scuola e non per una disputa politica? Cosa si dovrà citare come fonte di riferimento autorevole e indiscutibile? Da più di dieci anni ormai nel tumulto politico, sociale, economico e di costume che ha sconvolto il loro Paese, i russi per avere un'idea di molti concetti fondamentali della vita moderna si devono rivolgere ai giornali. E' stato da loro che hanno imparato parole nuove, scoperto termini inediti, attinto nozioni mai sentite prima. I vecchi manuali sono da buttare, le università, investite dal caos ideologico, insegnano tutto e il contrario di tutto, e la Grande enciclopedia sovietica, con i suoi 30 volumi color vino, è ormai un monumento storico. Così in Russia si è aperta una gara a chi riuscirà per primo a portare ai russi i lumi dell'enciplopedia, la prima postcomunista, non ideologica e libera da censura. I contendenti sono quelli storici, la Russia e l'America. Due case editrici, la Grande enciclopedia russa e la Collier americana hanno messo contemporaneamente in cantiere un progetto gigantesco: una nuova enciplopedia russa che finalmente dia un nome e una definizione a tutto. «Sarà un evento monumentale nell'editoria», profetizza il presidente della Collier Steven Morvay, già sicuro di vincere. Ma l'impresa è faraonica, basta dire che ci ha appena rinunciato il colosso del settore, la Britannica. L'enciclopedia inglese, già presente sul mercato russo con una traduzione dell'edizione originale, ha lavorato per ben 6 anni, fin dal 1990, a una versione russa di 15 volumi, compilata da scien- ziati locali. Il team della Britannica ha fatto in tempo a preparare due volumi e mezzo per poi rinunciare al progetto per carenza di mezzi, lasciandosi alle spalle uno strascico di contenziosi finanziari e sui diritti d'autore. Così è entrata in scena la Col¬ lier che promette un'edizione russa completa fra tre anni. I concorrenti russi però, ovviamente indignati dall'idea che i loro compatrioti dovranno apprendere la propria storia e cultura dagli americani, cercano di batterli. Il primo volume della nuova Grande enciclopedia russa dovrebbe uscire l'anno prossimo e entro il 2000 dovrebbero arrivare i rimanenti undici. Il capo del progetto, il premio Nobel per la fìsica Alexandr Prokhorov (che per anni è stato a capo della Grande enciclopedia sovietica), dice orgoglioso che sarà un'enciclopedia nuova per una Russia nuova. Sarà, ma a prepararne la stesura è la stessa squadra di quella sovietica e dal 30 al 50 per cento delle voci passerà immutato dalla gloriosa edizione dei tempi brezneviani. E alla domanda se sarà finalmente un'enciclopedia che, invece di raccontare fatti, persone e idee con strombazzanti cliché ideologici, offrirà definizioni secche, Prokhorov risponde: «Dove mai avete visto un'enciclopedia senza ideologia? La Britannica racconta quello che interessa gli anglofoni, a leggere la Larousse vi sembra che il mondo esista solo grazie alla Francia». Comunque quella di Prokhorov e soci è una corsa contro il tempo e soprattutto contro i soldi. Nonostante un decreto di Boris Eltsin che dichiara la pubblicazione della nuova enciclopedia di «importanza nazionale» e ordina finanziamenti statali, del primo volume non esiste ancora nemmeno una bozza. Quest'anno l'editrice ha ricevuto solo il 17 per cento dei mezzi necessari e per l'anno prossimo il bilancio dello Stato non prevede nessun finanziamento. E così per il momento i russi si devono accontentare delle 18 mila voci del Dizionario enciclopedico illustrato, la prima edizione postcomunista. Un bel volume con carta patinata e illustrazioni a colori che rifugge totalmente qualsiasi pathos ideologico, al punto da buttarsi nell'estremo opposto. Così Lenin da «fondatore dello Stato sovietico», «capo del proletariato» e «grande genio dell'umanità», come lo definiva l'Enciclopedia sovietica, viene degradato a semplice «politico russo della fine '800-inizio '900». La voce «comunismo» (di cui diamo uno stralcio in que a pagina) è svolta in modo asettico, come una pura teoria e non come una esperienza drammaticamente vissuta in Russia. L'unica voce dove traspare un'eco delle battaglie e dei rancori odierni è perestrojka: un processo di cambiamenti importanti, la cui «incoerenza e contraddittorietà» ha però portato all'inizio degli Anni 90 a una «profonda crisi di tutti i settori della vita sociale». Anna Zafesova «•ii»! Juiiiin "uri/ I»// 1 '///-/ '-•••! ■'O, "»»»„„ Vii """»»/, tea Qui a fianco un'immagine del Cremlino

Persone citate: Alexandr Prokhorov, Boris Eltsin, Collier, Collier Steven, Larousse, Lenin, Prokhorov

Luoghi citati: America, Francia, Mosca, Russia