Tra Stet e Antitrust scoppia la battaglia del telefonino

Pascale contro Amato: il nostro «Fido» non è un cellulare, sconcertante essere giudicati prima dell'istruttoria Pascale contro Amato: il nostro «Fido» non è un cellulare, sconcertante essere giudicati prima dell'istruttoria Tra Stet e Antitrust scoppia la battaglia del telefonino ROMA. Obiezione respinta. Ernesto Pascale non accetta la contestazione di Giuliano Amato. L'amministratore delegato della Stet è irritato per le opinioni espresse dal presidente dell'Antitrust, l'organo che vigila sulla concorrenza, a proposito del Dect, il telefono senza fili (ancora sperimentale) funzionante anche lontano da casa. Ascoltato dalla commissione Trasporti della Camera, Pascale non ha peli sulla lingua: «Trovo singolare e sconcertante sapere come la pensa il collegio giudicante prima dell'istruttoria». Pascale rimprovera ad Amato di aver bocciato il Dect, al quale lavora la Telecom che fa capo alla Stet, senza aver aperto un procedimento. Ma l'Antitrust ricorda che è sua facoltà fare segnalazioni al governo. Per Amato, la Telecom commette un abuso di posizione dominante perché si avvale del regime di monopolio della rete fissa (il telefono domestico) per invadere con il Dect il campo dei telefonini,., settore aperto alla concorrenza. Secondo Amato, servirebbe una gara per consentire lo svolgimento del nuovo servizio, battezzato Fido dalla Telecom. Anche Francesco Chirichigno, amministratore delegato Telecom ribatte ad Amato, sostenendo di non vedere una posizione dominante, nelle iniziative della sua azienda: «Non riesco a capire il significato delle affermazioni di Amato». Ma all'interno della Stet, a capire queste affermazioni è invece un'altra società, la Tim, che gestisce i telefonini ed è in polemica con i cugini della Telecom, accusati di rubare spazio. Vito Gamberale, amministratore delegato Tim, attende un chiarimento: «Sul Dect deve decidere tecnicamente la Stet e le istitu- zioni devono dare delle autorizzazioni. Nei confronti di Stet e istituzioni io non posso che dire "Mi fido" e non è una battuta». La commissione Trasporti, che ascolta uno dopo l'altro Pascale, Chirichigno e Gamberale, assiste così a un insolito spettacolo in cui si mischiano questioni di principio e ambizioni di mercato. Per Fido ormai litigano azieflde dello stesso gruppo, Pascale e Amato, Telecom e Omnitel (il gestore privato dei telefonini)' Per la Stet e la Telecom, il Dect è un servizio in più offerto agli abbonati alla rete fissa che potranno usare fuori dall'abitazione l'apparecchio senza fili (mentre con gli attuali cordless casalinghi si conversa nel raggio di pochi metri). I contestatori di Fido ritengono che in realtà si tratta di un telefono mobile perché funziona fuori dalle mura di casa grazie ad antenne e frequenze radio. Dice Pascale: «Discutere se il Dect è un servizio mobile oppure no è una bella disquisizione giuridica II Dect è un terminale di casa o di ufficio che si può portare nelle strade collocando delle antennine. E' sicuramente un telefono mobile, ma lo possono fare tutti, è un servizio liberalizzato». Chirichigno, che ha impegnato sul Dect 3500 dipendenti e investimenti per 1800 miliardi in tre anni e mezzo, ricorda di aver chiesto al ministero delle Poste «l'autorizzazione per la sperimentazione tecnica». La sperimentazione «è stata autorizzata» e perciò la Telecom va avanti. A questo punto è inevitabile l'intervento del governo per fermare l'ennesima guerra delle telecomunicazioni. E' il sottosegretario alle Poste Michele Lauria ad annunciare un'iniziativa: «Sono in corso di effettuazione da parte del ministero le valuta¬ zioni riguardanti la definizione della base giuridica di riferimento nonché gli approfondimenti relativi alla sperimentazione svolta da Telecom». Il governo non può ignorare le parole di Amato: «Quanto alla valutazione dei profili della concorrenza - dice Lauria - il ministero prenderà contatto con l'Autorità garante». Intanto si guarda all'estero: per Chirichigno la Telecom rispetta le disposizioni comunitarie, per Pascale è impossibile fare raffronti con Paesi in cui i telefoni sono gestiti da amministrazioni pubbliche, per la Tim in tutto il mondo il Dect è gestito dalle società dei telefonini. Roberto Ippolito Ma Tim è critica con il progetto della Telecom e teme di perdere clienti per colpa del Dect L'EUROPA DEL TELEFONINO ITALIA OMNITGRANBRETAGNA CELLNEGRANBRETAGNA VODAFGRANBRETAGNA MERCUGRANBRETAGNA ORANG PAESE C-M OPERATORE SISTEMA INIZIO DEL SERVIZIO ABBONATI FRANCIA FRANCE TELECOM MOBILES RC2000 11/85 185.000 FRANCIA ' FRANCE TELECOM MOBILES GSM 7/92 1.032.000 FRANCIA SFR NMT-450 8/89 1 28.6*7 FRANCIA BOUYGUES TELECOM DCS 1800 5/96 31.700 GERMANIA T MOBIL C-450 9/85 580.657 GERMANIA T MOBIL GSM 7/92 1.922.700 GERMANIA MANNESMANN GSM 6/92 2.060.000 ITALIA TIM RTMS 9/85 7.800 ITALIA TIM TACS-900 4/90 3.786.355 ITALIA TIM GSM 10/92 924.200 ITALIA OMNITEL GSM 10/95 502.000 GRANBRETAGNA CELLNET TACS-900 1/85 1.911.500 GRANBRETAGNA VODAFONE GSM 7/92 877.000 GRANBRETAGNA MERCURY ONE - 2 - ONE DCS-1800 9/93 449.400 GRANBRETAGNA ORANGE DCS-1800 4/94 6152.000, Ernesto Pascale amministratore delegato della Stet