In Germania col telefono

Germania col telefono Germania col telefono secondo gli analisti, è anche il fatto che il livello delle scorte dei 5800 concessionari nel mondo appare piuttosto ridotto. COLLOCAMENTO Sono previste tre tranches per il collocamento: una rivolta al pubblico americano, una per gli investitori non Usa e non itabani. Per quanto riguarda la terza parte, riferita all'Italia, è prevista la cessione a investitori professionali che, a loro volta potranno collocare titoli alla clientela. Per il nostro mnrcato, capofila dell'operazione e Mediobanca, affiancata da Comit, Credit e Banca di Roma. I prezzi di collocamento sul mercato americano sono inferiori a quelli praticati in Europa: non dovrebbe, perciò, costar troppo cara la scelta della via americana per i risparmiatori italiani. DISINVESTIMENTO Anche per quanto riguarda la gestione del dossier titoli e i problemi fiscali, nelle principali banche ci sono strutture attrezzate per affrontare ogni possibile problema. Per quanto riguarda i tempi del disinvestimento, Wall Street non presenta di sicuro problemi di liquidità. Nel giro di sole ventiqualtr'ore, di norma, viene comunicata l'esecuzione degli ordini di compravendita. [u. b.] FHAUCOFORTE q pee. "o Usspee, itfo q pee. "o UE LIA del 21 ottobre è destinata a essere una data storica per le Borse europee, itfon solo perché oggi decolla in Itaha la seconda tranche di offerta di titoli Eni in Italia. Ma il caso ha voluto che proprio oggi i responsabili della Deutsche Telekom, il colosso telefonico tedesco, terza società al mondo nel settore per dimensioni, presentino a Washington il prospetto per il collocamento del titolo a Wall Street. Un'operazione gigantesca: prevede un maxicollocamento di 500 milioni di titoli in giro per il mondo. Il valore? Solo stasera avremo l'indicazione precisa del prezzo, ma l'importo si aggirerà sui 15 miliardi di marchi, ovvero circa 15 mila miliardi di lire. TIFARE TEDESCO In ballo è la sorte delle privatizzazioni in Germania e, di riflesso, in tutta Europa. Soprattutto sul fronte delle telecomunicazioni. In caso di «flop» di Deutsche Telekom, insomma, anche alla Stet dovranno esser rivisti i piani di battaglia. Deutsche Telekom prevede di collocare il 60% dell'offerta in patria il 20% negli Stati Uniti, un altro 10% alla City londinese, il resto nell'Europa continentale. Anche in Italia sarà possibile prenotale i titoli della Deutsche. Capofila per il nostro Paese sarà Medio¬ banca. Ma conviene bussare al colosso delle telecomunicazioni tedesco? DIVIDENDO SICURO Ancor prima di comunicare il prezzo di collocamento alla Deutsche Telekom hanno annunciato che il dividendo per l'esercizio '96 sarà pari a 0,60 marchi per azione benché la vita del titolo, collocato il 17 novembre e quotato dal 18, sia di meno di un mese e mezzo. L'anno successivo il dividendo sarà di 1,20 marchi su un prezzo di collocamento che si situerà tra i 25 e i 30 marchi. E' evidente la volontà di educare il popolo dei risparmiatori tedeschi a un approccio morbido con il mercato azionario. Per garantire sonni tranquilli all'azionariato, la società dovrà moltiplicare gli sforzi per migliorare la produttività e ridurre gli oneri finanziari che incidono per il 13% sul fatturato. PUNTI DI FORZA Non c'è alcun dubbio: l'offerta di Deutsche Telekom è allettante per le dimensioni del mercato di riferimento. La Germania rappresenta, anche in questo campo, il Paese più interessante d'Europa, anche per la sua relativa arretratezza dovuta ai ritardi accumulati a Est. Basti dire che, nel campo della telefonia mobile, l'anno scorso i te¬ deschi hanno rappresentato solo il 16% dei nuovi utenti europei, meno di Gran Bretagna e Italia. Ma di qui al Duemila la musica cambierà: 14 miboni di nuovi abbonati, ovvero il 30% della domanda europea. SERVIZI INNOVATIVI Lo stesso vale per i servizi innovativi, soprattutto nel satellite, nella cablatura e nei servizi digitali. Non va dimenticato, poi, che Deutsche Telekom partecipa a «global one», ovvero l'alleanza a tre con France Telecom e l'americana Sprint che ha fatto della società tedesca un competitore globale del traffico telefonico mondiale. Una grande opportunità, che per ora ha solo comportato massicci investimenti e una perdita di un centinaio di miliardi di marchi. INDEBITAMENTO I talloni d'Achille? Debiti e personale. Il forte livello dell'indebitamento, che supera i 100 mila mibardi di lire a fronte di un fatturato di 60 mila miliardi. L'obiettivo è di ridurre il hvello dei debiti a soli 65 mila miliardi nel Duemila e questo richiederà sforzi immensi, a partire da un massiccio piano di dismissioni e di affitti di immobili e terreni. Il fronte del personale: fino a oggi Deutsche Telekom è stata una costola dell'ente Poste AZIONI DI RISPARMIO, TRA QUALI SCEGLIERE tedesco e ha garantito produttività da ente pubblico (non a ritmi itabarn, per carità). Ora la musica cambia e Dt annuncia un piano per ridurre il personale da 270 a 170 mila unità nei prossimi 3 anni. A CONFRONTO CON STET La lettura delle 150 pagine abbondanti del voluminoso prospetto di vendita offre molti spunti e molti dubbi. La Deutsche Telekom è meglio o è peggio della Stet? Sotto diversi punti di vista, bilancistici e industriali, la società dell'Ili tiene il passo con il gruppo tedesco. Inoltre la Stet ha all'attivo i brillanti risultati dell'apertura al mercato della telefonia mobile, settore in cui Dt si è mossa in ritardo. ALLEANZE Ma non si può, però, trascurare il fatto che la società tedesca ha ormai ultimato il tremendo sforzo per attrezzare i Laender orientali dopo la riunificazione e i suoi investimenti potranno calare del 25% nei prossimi anni nonostante il gruppo sia assai meglio collocato sul fronte delle alleanze internazionali. Infine, particolare non trascurabile, Dt significa marco tedesco. Ed è tutt'altro che disprezzabile la possibilità di diversificare il rischio valutario con un investimento azionario di primaria qualità. lu. b.] F COLLOCAMENTO 17 NOVEMBRE PREZZO 25-30 MARCHI DIVIDENDO PUNTI DI FORZA : >! ■. 5 11 0,60 MARCHI NEL '96 1,20 MARCHI NEL 97 • PROSPETTIVE DI CRESCITA MERCATO TEDESCO • INTEGRAZIONE INTERNAZIONALE • QUOTAZIONE IN MARCHI PUNTI DI DEBOLEZZA ì I i.X • ALTO INDEBITAMENTO • BASSA PRODUTTIVITÀ' DEL PERSONALE PHEZZ0 MIN. MAX DIV. D/P95 0/P96 D/P96 P/E PREZZO MIN. MAX DIV. D/P95 0/P96 D/P96 P/E AM 8/9 95 (MIN.) (MAX) AM 8/9 95 (MIN.) (MAX) ALLEANZA 8332 7815 13050 175 2,10% 2,10% 2,40% 35,5 MONTEDISON 920,7 671 1030 - 0,00% 16,29% 16,29% 3,4 B.AMBR0VENET0 2295 1850 2590 180 7,84% 7,84% 8,28% 9,2 M0NTEFIBRE 664,2 630 940 70 10,87% 10,87% 10,87% 3,0 BNL 11886 10600 13280 1000 8,41% 8,41% 9,25% 18,7 PIRELLI SPA 1730 1430 2110 210 12,14% 4,62% 5,78% 10,3 BURG0 7390 7390 10150 700 9,47% 9,47% 9,47% 4,6 RAS 7442 6410 9364 400 5,37% 5,37% 5,64% 8,4 C0MIT 2859 2710 3575 180 6,30% 6,30% 6,30% 13,2 RINASCENTE 3440 3425 4935 160 4,65% 4,65% 7,56% 11,1 COSTA CROCIERE 1405 1280 1890 140 9,96% 9,96% 9,96% 3,6 SAES GETTERS 20733 11500 33200 330 1,59% 1,59% 1,83% 12,3 CREDIT 1295 1290 1750 50 3,86% 3,86% 5,79% 14,8 SAFFA 898 1180 2985 - 0,00% 16,70% 16,70% 1803,2 FIAT 2032 2200 3660 130 6,40% 6,40% 6,40% 4,6 SASIB 2723 2405 4550 220 8,08% 8,08% 8,81% 7,7 IFIL 2307 1940 3045 140 6,07% 6,07% 6,50% 5,4 SMI 756,9 533 730 - 0,00% 0,00% 27,74% -6,1 ITALCEMENTI 3461 3465 5610 309 8,93% 4,05% 5,78% 17,3 SNIA 870,1 800 1245 80 9,19% 9,19% 9,19% 8,1 LA FONDIARIA 2897 2775 3780 175 6,04% 6,04% 6,04% 16,5 S0PAF 1152 1185 1510 140 12,15% 12,15% 12,15% 5,3 MAGNETIMARELLI 1325 1220 2240 100 7,55% 7,55% 7,55% 15,3 STET 4088 2870 4485 150 3,67% 3,67% 4,16% 14,8 MARZOTTO 5600 3780 6750 290 5,18% 5,18% 5,54% 8,1 TELECOM 2863 1702 2810 140 4,89% 5,24% 5,94% 12,9 MILAN0 ASS. 2273 2040 3110 230 10.12% 5,72% 7,92% 3,0 TIM 1781 1518 2315 11 0,62% 1,68% 2,25% 41,7 NOTE - Per ogni titolo sono evidenziati: il prezzo al 18 settembre; i prezzi minimo e massimo delle ultime 52 settimane; il dividendo distribuito nel '95; il rendimento percentuale corrente (sulla base dell'ultimo dividendo distribuito) e quello previsto, calcolato in due ipotesi differenti (una prudenziale ed una più ottimistica; il rapporto P/E (prezzo/utile netto di bilancio) calcolato sui dati di bilancio '95. 6) Queste è un buon momento per acquistare azioni di risparmio? Questa categoria di titoli è soggetta a un effetto-moda. Di norma sono una scommessa vincente quando gli utili aziendali salgono e i tassi d'interesse scendono. In questo caso i rendimenti sono ottimi, in termini sia assoluti che relativi, e le prospettive di rivalutazione anche. Dunque, poiché i tassi italiani negli ultimi 18 mesi si sono abbassati, sta tornando un certo interesse sul comparto. Certo, la Borsa non è nel suo migliore momento e il trend ribassista ha dato pochi segnali di essere in fase d'inversione. Però, con una Borsa sui minimi, anche solo ipotizzando di vedere prezzi appena più alti da qui alla prossima estate, alcune azioni di risparmio potrebbero dare una buona performance al portafoglio. Non c'è troppa fretta, ma gli ultimi mesi dell'anno sono un buon momento per acquistare questi titoli, prima che abbiano iniziato a scontare il prossimo dividendo. 7) Quali sono i titoli più interessanti? Sul mercato ci sono diversi titoli interessanti. Innanzitutto alcune potenziato" «scommesse», forse un po' rischiose ma che possono aggiungere qualche granello di pepe nel portafoglio. In primo luogo Montedison. Tra operazioni sul capitale e voci di vario tipo, l'ordinaria continua a perdere terreno da diversi mesi. Le quotazioni della risparmio chiaramente ne risentono. Però se, come previsto, la società dovesse tornare a distribuire gli utili, alle azioni di risparmio spetterebbe un dividendo cumulato di 150 lire, per un rendimento lordo, ai prezzi attuali, superiore al 16 per cento. Più speculativa la Saffa. Nel '95 è tornata in nero e in caso di ritorno al dividendo l'azione di risparmio avrebbe diritto a 150 lire, per un rendimento del 16,5%. Interessante la Smi me, che però pare avere già scontato nel prezzo la prossima distribuzione di un dividendo cumulato pari a 210 lire, per un possibile rendimento superiore al 25 per cento. Al di là di questi casi particolari, vi sono altri titoli con rendimenti interessanti. Tra le società «minori», da seguire, se dovessero confermare il dividendo, ci sono Montefibre (10%), Costa Crociere (10,5%) e Burgo (9,5%). Volendo guardare solo ai titoli più «tranquilli», non mancano le occasioni Innanzitutto due banche, con utili in miglioramento: forse da preferire l'Ambroveneto, che garantisce circa l'8%, alla Bnl, che rende circa il 9 per cento ma ha quotazioni più volatili e in trend negativo. Tra gli industriali, da seguire le Pirelli spa, che, anche se difficilmente confermeranno il dividendo cumulato del '95, promettono un rendimento tra il 4,5% e il 6% e buone potenzialità di apprezzamento. Più speculative le Italcementi. Da osservare con attenzione anche le Rinascente. Sono quotate a uno sconto record sull'ordinaria ed inoltre potrebbero tornare a distribuire 260 lire, con un rendimento superiore al 7%. Tra gli altri titoli, le Ras rnc (rendimento verso il 6%, utili in crescita), le Stet rnc (i cui azionisti potrebbero essere avvantaggiati in caso di privatizzazione) e le Ifil rnc. Lorenzo lori

Persone citate: France Telecom