A New York in trattore

..5 Lunedì 21 Ottobre 1996 ..5 WALL STREET A A New York in trattore DATA OFFERTA FINE OTTOBRE PREZZO 20-23 DOLLAR! nilMT1 _, • REDDITIVITA' IN CRESCITA WIDI . BUONA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA ruK£A • BUONA INTONAZIONE DI WALL STREET Urn _ 'r—4 —— ■ ivM S ifi 1 111 1 i'm 1 iff: IWk 11M PUNTI DI DEBOLEZZA! 1 i 1 i INCERTEZZA SU POLITICA AGRICOLA UE M E DE Rigo, Fila, Natuzzi e, soprattutto, Luxottica e Gucci. In questi anni la scelta di Wall Street si è sempre rivelata felice per le società italiane che hanno scelto di varcare l'oceano. Con grande soddisfazione per i risparmiatori che hanno accettato l'avventura. A fine ottobre un'altra matricola targata, almeno in parte, «made in Italy»: la New Holland, ovvero la società del gruppo Fiat leader mondiale delle macchine agricole. Anche per questo la scelta di Wall Street era obbligata. Ma converrà ai risparmiatori seguire la stessa via? OCCHIO AL PREZZO Innanzitutto va rilevato che la scelta del momento per l'operazione è felice. Wall Street sta cavalcando la tigre di quota 6 mila e pare affamata di nuove proposte. Si tratta, prima di esprimere un giudizio definitivo, di valutare il prezzo di offerta che sarà comunicato, come è prassi del mercato Usa, solo al momento del varo dell'operazione. Per ora si sa soltanto che il prezzo d'offerta è fissato tra i 20 e i 23 dollari (30-35 mila lire). Pare, a detta degli analisti, un prezzo accettabile, in linea con la stima dei concorrenti (Deere, Case e Agco). La New Holland, infatti, è 1 unico colosso del settore non quotato a Wall Street. NUMERO UNO Un trattore ogni cinque venduto nel mondo proviene dalla scuderia New Holland, che detiene pure il primato del maggior numero di trattori prodotti nel mondo; una mietitrebbia su sei arriva da uno degli stabilimenti del gruppo che, tra i vari primati, può vantare di essere leader per i trattori agricoli nella maggior parte dei mercati europei e in diversi importanti mercati dell'America Latina, dell'area del Pacifico e del resto del mondo (Europa e Nord America rappresentano ciascuno il 40% delle vendite). I dipendenti sono 18.800, 22 gli stabilimenti distribuiti su 4 continenti. SCOMMESSA VINTA Questi i risultati dopo lo sforzo, gigantesco, necessario per integrare le società del gruppo Fiat Geotech con quelle in arrivo da Ford New Holland. Secondo gli analisti l'unione, siglata nel maggio '91, avrebbe prodotto i primi frutti positivi solo a fine decennio. Invece la ristrutturazione a tutto campo ha dato risultati ben prima, grazie anche a una gamma di prodotti nuovi che sarà completata solo l'anno prossimo. A fine '95 la società registrava un giro d'affari di 5003 milioni di dollari e un utile netto di 258,5 milioni (utile operativo attorno al 7%). BUONE PROSPETTIVE Quest'anno le cose dovrebbero andar meglio: l'utile operativo marcia verso quel livello del 10% che rappresenta la media dei concorrenti; anche la redditività (ovvero il rapporto tra utile operativo e vendite) marcia intorno al 10%. Il settore è stato investito da una durissima ristrutturazione nella prima parte degli Anni Novanta. Dal terremoto, reso aspro dalla caduta della domanda dei Paesi del Terzo Mondo (caduta dei finanziamenti delle istituzioni internazionali e dei petrodollari) si sono salvati in pochi. Ma oggi il mercato appare stabile. RISCHIO BRASILE In Brasile la New Holland produce una gamma completa di macchinari pesanti, nel campo costruzioni, e dispone di una posizione leader (con una quota vicina al 22%) nel campo dei macchinari agricoli. Ma il Brasile è un merca to ballerino: dopo un '94 boom, ci sono stati un brutto '95 e un pessimo 1° semestre '96. Ora si stanno sbloccando i sussidi agricoli e la domanda potrebbe ripartire. Una considerazione analoga vale per altri mercati di Paesi emergenti ove le previsioni sono per una consistente ripresa della domanda alimentare e degli investimenti in macchinari. Di rilievo,

Persone citate: Fila, Gucci, Natuzzi

Luoghi citati: America Latina, Brasile, Europa, New York, Nord America