Previsioni: cosa cambia con l'Euro

167-303.303 167-303.303 3 CE' UN TELEFONO, CE' SANPAOLO'. vi a a §£2 ili t s g I Previsioni: cosa cambia con l'Euro CHI deve chiedere un finanziamento per la casa, oggi più che mai si trova di fronte al dilemma: tasso fisso o variabile? L'inflazione tendenziale annua è in discesa (senza sorprese dell'ultimo momento a dicembre dovremmo toccare il 3%) e quindi il costo del denaro dovrebbe diminuire. Sembrerebbero esserci tutte le premesse per un altro drastico calo delle rate del mutuo. Ma è proprio così? NULLA DI NUOVO «Se domani il Governatore decidesse di tagliare il Tus, sul mercato dei mutui non accadrebbe quasi nulla» afferma Pietro Locatelli, direttore centrale Cariplo e responsabile del servizio mutui. «Così - aggiunge - come non capiterebbe quasi niente se calassero ulteriormente i costi della lira interbancaria. La provvista per i mutui non avviene generalmente sui pronti contro termine, bensì attraverso l'emissione di obbligazioni a lunga scadenza. I tassi delle obbligazioni non diminuiscono al diminuire del Tus». SCARSA EFFICIENZA Anzi, in Italia il trattamento fiscale penalizzante appesantisce i costi, che si aggiungono a quelli di una minore efficienza generale del sistema bancario, mentre all'estero il trattamento fiscale sulle obbligazioni è sempre uguale a quello applicato sui titoli di Stato. Se le cose stanno così non c'è molto da contare su una drastica riduzione degli importi delle rate e il tasso fisso a livelli sopportabili (11-11,5%) può avere ancora un suo appeal. FORTE DIVARIO Sul medio periodo, però, sui mutui aleggia lo spettro dell'euro. In Italia i mutui hanno un costo reale di circa 4 punti superiore a quelli dei principali Paesi europei. Di questi, 2 punti sono dovuti alla maggiore inflazione, ma gli altri 2 derivano dal maggior costo della raccolta per la concorrenza dei buoni del debito pubblico. C'è quindi il rischio concreto di confrontare il tasso italiano con monete più forti. CONFRONTO LONTANO «Il problema - dice Locatelli - esiste, sia per i mutui sia per le obbligazioni destinate a finanziare i mutui stessi. Anche se, a mio avviso, non si porrà per la lira in tempi brevi. Infatti nella sua prima fase l'euro convivrà con le monete nazionali. I mutui, già accesi in questa fase, potranno continuare a essere pagati in lire. L'unificazione monetaria e la sparizione delle valute nazionali avverrà soltanto quando l'Italia e gli altri partner saranno in grado di rispettare tutti i parametri previsti da Maastricht. E quel giorno potrebbe essere anche lontano». Un euroscettico isolato? EUROSCETTICI Nemmeno per sogno, almeno per quanto può valere un minisondaggic che abbiamo effettuato presso altre banche, dove, alla medesima domanda sull'euro posta alla Cariplo, le risposte sono state, con la preghiera di mantenere l'anonimato, le medesime. Tutti pensano che si arriverà alla prima fase dell'unificazione con due valute, la lira e l'euro, egualmente in corso. Con il particolare spiacevole, però, che chi in quella fase si indebitasse in euro correrebbe il rischio di fare la fine di chi il mutuo a suo tempo l'ha preso in ecu. La parità con la lira, infatti, potrà oscillare. FASE FINALE I dubbi sono sull'effettiva possibilità di arrivare alla fase successiva. Significativo ciò che ci ha detto il responsabile di una importante finanziaria: «Non dobbiamo pensare di essere l'unico Paese di furbi. Tutti gli Stati stanno facendo operazioni di maquillage al bilancio, anticipando le poste all'attivo e ritardando quelle al passivo, per essere formalmente in regola con la prima fase dell'unificazione monetaria. Quando si arriverà alla vera resa dei conti i bluff sono destinati a essere scoperti. La Germania ha fatto un'operazione suicida già nell'89, convertendo alla pari i suoi marchi con quelli della Rdt. Difficilmente avallerà un'operazione analoga a vantaggio di non tedeschi». [g. p.] iÉIIll I AMMORTAMENTI Arate variabili Quando si parla di mutuo, in genere ci si riferisce a un finanziamento che viene rimborsato con il sistema «francese», con ammortamento a rate costanti. La quota di capitale cresce con il trascorrere delle rate mentre diminuisce quella degli interessi. I mutui a tasso variabile sono sempre erogati con questo sistema, con la rata che varia a seconda dell'interesse da applicare sul capitale residuo. SOLI INTERESSI. Le finanziarie stanno diffondendo anche in Italia sistemi diversi di ammortamento dei mutuo. Sì tratta di prodotti a rate crescenti, che prevedono un minore rimborso di capitale agli Inizi del debito e quindi rate minori, e mutui in cui la rata è costituita dai soli interessi sul capitale, mentre ti capitale può essere restituito liberamente entro una determinata scadenza. ESEMPIO. Un mutuo da 100 milioni ai 12% con rimborso mensile ha una prima rata di 1.434.710. Di questi, un milione esatto sono gli interessi, il resto è quota capitale. Con un mutuo dì soli interessi il debitore ha l'obbligo di pagare all'inizio soltanto un milione al mese. Quando verserà somme in più, queste verranno sottratte dal capitale e le rate successive di soli interessi diminuiranno. Ipotizziamo ad esempio che alia fine del primo anno il debitore decida di rimborsare 10 milioni di capitale, la sua rata successiva di soli interessi sarà di 900 mila lire. INTROITI FISSI. Sono strumenti finanziari raffinati ma che, per il loro cos>x» effettivo (se si rimborsa il capitale poco alla volta sì pagano più interessi) sconsigliafojli a chi disponga dì introiti fissi tutti i mesi, inoltre questi, come del resto i mutui che finanziano quote superiori alì'80% dei valore dell'immobile, vanno accettati solo a condizione che si tratti di mutui e non di conti correnti ipotecali. La differenza non è sc-io terminologica: B c/c può essere revocato senza preavviso dalla banca e li debitore deve immediatamente rientrare, pena l'avvio delle procedure di esecuzione.

Persone citate: Di Nuovo, Locatelli, Pietro Locatelli

Luoghi citati: Germania, Italia