IL MANFRED DI CIAIKOVSKIJ di 1. O.

STAGIONE RAI STAGIONE RAI IL MAN FRED DI CIAIKOVSKU Al Lingotto il 24 e 25 ottobre con la direzione di Pletnev LARGO a Ciaikovskij: non quello solito, sia pure meritatamente arcinoto, delle sei Sinfonie (e comunque durante la stagione ascolteremo le ultime tre), ma quello meno eseguito - eppure con il medesimo valore - della «Prima Suite» e di «Manfred». Anche se va detto che lo stesso «Manfred» è una sinfonia in piena regola, con i suoi quattro tempi articolati come si conviene, dotati tuttavia di una traccia programmatica. Questi due brani si potranno ascoltare nel secondo concerto della stagione Rai: giovedì 24 alle 20,30 e venerdì 25 alle 21 al Lingotto, sabato 26 alle 16,30 nell'Auditorium di piazza Rossaro. Sul podio Mikhail Pletnev, dal quale naturalmente ci si attende una prova maiuscola. «Manfred op. 58» è ispirato al personaggio creato da George Byron, che darà vita a un altro capitolo di questa stagione musicale Rai con l'appuntamento di fine novembre grazie all'omonimo poema drammatico di Robert Schumann. Tormentato e in conflitto con se stesso per i rimorsi creatigli dall'amore incestuoso per Astarte, Manfred vaga per le Alpi accompagnato da un lugubre tema che tornerà in tutta LA riapertura al pubblico della Chiesa di Santa Maria del Monto dei Cappuccini, oltre a offrire l'occasione per documentare la storia dell'opera architettonica e i lavori di restauro dei quali è stata oggetto, permette il lancio di una nuova stagione concertistica a ingresso Ubero proposta dall'Associazione Musicale Contrattempo. Dunque Torino ritrova a sorpresa un edificio in più a disposizione della musica: un evento da salutare con soddisfazione. La mostra, dal titolo «Il Monte dei Cappuccini tra il costruito e il costruire», porta il segno del Comune e sarà visitabile da venerdì 18 ottobre; lo stesso giorno, alle 18, si terrà il primo degli appuntamenti musicali, con il Coro dell'Abbazia della Novalesa che presenterà brani tratti dal Breviario della Sacra di San Michele. Sarà un pezzo di preziosa cultura piemontese che riemergerà come d'incanto per la delizia di chi ama la musica antica. A questo seguiranno altri tre appuntamenti il 25 ottobre (Sacrae Cantiones), l'8 novembre (pagine clavicembalistiche) e il 20 dicembre per il Concerto di Natale. Di carattere sacro anche la stagione promossa dall'tooriorione Myrna* con l'assessorato alla cultura della Regione. Sono cinque appuntamenti alle 21 e a ingresso libero, di cui i primi quattro nella Cappella dei Banchieri e Mercanti di via Garibaldi 25, l'ultimo nella Parrocchia della Crocetta in corso Einaudi 33. L'esordio è previsto per giovedì 24, con l'organista caprese Stefano Giordano che presenterà una serie di Toccate di Frescobaldi, un Preludio su Mikhail Pletnev alLingotto con l'Orchestra della Rai Nelle foto in basso a sinistra Francesco Cipolletta alla Serra diIvrea e, a destra Piero Rattalino per il primo dei Polincontri l'opera. Essendosi avvicinato ai misteri della magia, cerca invano l'oblio appellandosi anche alle forze del male. Ecco apparirgli però la Fata delle Alpi nell'iride di una cascata. Una parvenza di serenità nell'Andante con moto che simboleggia la quieta vita pastorale. Nel quarto tempo, piuttosto complesso, Manfred si trova al centro di un baccanale demonico dagli echi berlioziani: ma appare l'ombra di Astarte e il giovane, fra un tripudio di ottoni e di ripieni d'organo viene perdonato e salvato. Quanto alla «Suite n. 1 op. 43», è appunto la prima di una serie di quattro composte fra il 1878 e il 1887, ritenute opere secondarie con una parziale benevola eccezione per le ultime due. Ma anche questa in re minore è un lavoro assai degno. E' suddivisa in sei parti, a cominciare da una Introduzione e Fuga (il tema di quest'ultima sarebbe costruito, in base alla notazione tedesca, sul nome della benefattrice di Ciaikovskij, Nadezda von Meck). Il lavoro conobbe una serie di variazioni e ripensamenti, compresa la titolazione dei brani, nella quale apparvero persino una «Marcia dei Lillipuziani» e una «Danza dei Giganti». [1. o.]

Luoghi citati: Novalesa, Torino