A Gerusalemme esplode l'ira di Chirac di Aldo Baquis

Il premier si scusa, apre uno spiraglio su Hebron ma non vuole l'Europa tra i mediatori Il premier si scusa, apre uno spiraglio su Hebron ma non vuole l'Europa tra i mediatori A Gerusalemme esplode lira di Chirac Strattonato dai soldati israeliani: «Tomo a Parigi» TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Un barlume di speranza si è dischiuso ieri nei negoziati israelopalestinesi sul parziale ritiro israeliano da Hebron (Cisgiordania) quando un intervento in prima persona di Mahmud Abbas (il vice di Yasser Arafat, noto per le sue posizioni pragmatiche) ha rotto lo stallo che perdurava da 5 giorni. Il mediatore Usa Dennis Ross, che lunedì aveva preannunciato il proprio ritorno in Usa, ha rinunciato all'ultimo momento a partire per Washington ed è ricomparso ieri a Tel Aviv. In serata ha preso parte a una nuova tornata di colloqui israelo-palestinesi definita «di importanza critica». Prosegue intanto la tempestosa visita in Israele del presidente francese Jacques Chirac che ieri in un incontro con il premier Benyamin Netanyahu è tornato ad invocare per l'Europa in generale e per la Francia in particolare un ruolo attivo nei negoziati mediorientali. In precedenza, durante una visita nella città vecchia di Gerusalemme, il Capo di Stato francese era stato protagonista di un clamoroso screzio con gli agenti di scorta della pohzia israeliana che gli impedivano il contatto con la popolazione palestinese. «Una provocazione deliberata», ha sibilato Chirac. «Noi speriamo che la Francia e l'Europa svolgano un ruolo molto importante nel processo di pace in Medio Oriente» ha detto ieri Arafat a una stazione radio francese. Ma Netanyahu - che pure ha ringraziato Chirac per avergli inoltrato «un messaggio positivo» dalla Siria - ha ribadito che per il momento Israele non intende avvalersi di altri mediatori, oltre agli Stati Uniti. Assieme a Ross, israeliani e palestinesi hanno dunque riaperto ieri il dossier di Hebron: il più difficile in assoluto perché, dopo il ritiro, i coloni saranno i primi cittadini israeliani a dipendere da istituzioni (come il Municipio di Hebron) controllate direttamente dall'Autorità nazionale palestinese di Arafat. Ad illuminare di luce sinistra le difficoltà di applicazione degli accordi ancora in fase di gestazione sono giunti episodi di violenza. A Bittin, un piccolo villaggio compreso fra la città autonoma palestinese di Ramallah e la colonia ebraica di Ofra, un automobilista palestinese è stato ucciso mentre era al volante della sua vettura. Gli abitanti del posto sostengono che è stato ucciso da coloni, mentre questi ultimi affermano che ha avuto il cranio sfondato da una pietra lanciata da giovani dimostranti palestine¬ si che nel buio lo avevano scambiato per un automobilista israeliano. Nelle successive dimostrazioni di protesta, un altro palestinese è stato ucciso dal fuoco dei soldati israeliani, sopraggiunti per sedare i tumulti. In questo clima esasperato, i negoziatori israeliani e palestinesi tentano di elaborare un accordo che concili le necessità di sicurezza dei 500 coloni con le esigenze di autonomia dei centomila palestinesi di Hebron. Un assaggio della complessità del conflitto lo ha avuto lo stesso Chirac quando ha visto la sua «visita privata» nella città vecchia trasformarsi in una complessa operazione preventiva della polizia israeliana che ne ha snaturato lo spirito. Il Capo di Stato francese ha provato prima a sgomitare per farsi strada tra i cordoni di agenti israeliani che gli impedivano di conversare con i palestinesi, poi ha espresso viva collera, quindi ha minacciato di troncare la visita ufficiale in Israele e di riprendere l'aereo. Vedendo i giornalisti al seguito sballottati dagli agenti, si è persi¬ no lanciato in loro soccorso. Infine ha emesso una formale protesta. Netanyahu ha cercato di rabbonirlo. «Lei è per noi un caro amico e abbiamo cercato di proteggerla. Se ciò ha provocato inconvenienti me ne scuso, ma era a fin di bene. Io stesso - ha concluso - sono costretto a subire le stesse limitazioni nei miei spostamenti da quando, l'anno scorso, fu ucciso il premier Yitzhak Rabin». Aldo Baquis Al Presidente francese è stato impedito di avvicinare i palestinesi nella città vecchia A sinistra un'immagine della diffìcile visita di Jacques Chirac alla città vecchia di Gerusalemme dove i soldati israeliani gli hanno impedito di parlare con i palestinesi Sorto Massimo D'Alema che ieri ha lasciato Israele