Via la toga non darò lavoro al boia di Franco Pantarelli

«La pena capitale è ignobile: farò l'avvocato e salverò i clienti dalla morte» «La pena capitale è ignobile: farò l'avvocato e salverò i clienti dalla morte» Via la toga: non darò lavoro al boia New York, si dimette un giudice obiettore ANEW YORK L grido di «La pena di morte è una cosa ignobile», un giudice della Corte Suprema di New York ha annunciato che, piuttosto che applicarla, preferisce dimettersi. «Mi hanno detto di far parte dei cosiddetti giudici della morte e ho detto di no», ha spiegato Alvin Schlesinger, noto per alcuni famosi processi che ha presieduto e per la sua abitudine di parlare senza remore diplomatiche. «Mi hanno chiamato di nuovo e ho detto che se lo devo fare per forza preferisco andarmene». L'espressione «giudici della morte» è stata coniata per definire una sorta di «pool» di cui il sistema giudiziario di New York si sta dotando. Composto da giudici di lunga esperienza, il suo compito sarà per l'appunto quello di gestire i processi in cui per gli accusati verrà chiesta la pena di morte, reintrodotta nello Stato di New York dal nuovo governatore George Pataki. Schlesinger lascerà il suo posto il 31 dicembre, dopo 22 anni di servizio. Gliene mancavano ancora quattro per andare in pensione. Non ha ancora deciso cosa farà ma dice di stare «seriamente considerando» la possibilità di trasformarsi in avvocato difensore e di mettersi proprio nella lista - prevista dalla legge - di quelli disposti a difendere gli imputati che rischiano la condanna a morte e che non possono permettersi un avvocato. La sua iniziativa viene vista come un nuovo episodio della sorda guerra in corso fra il governatore e i magistrati di New York. Pataki, repubblicano, durante la campagna elettorale aveva fatto del ripristino della pena di morte il punto «qualificante» del suo programma e in questo modo era riuscito a battere il democratico Mario Cuomo, che invece durante il suo mandato aveva sistematicamente posto il proprio veto ogni volta che il Parlamento dello Stato aveva votato per reintrodurre la pena capitale. L'ultima volta il suo veto - che per essere rovesciato aveva bisogno di una maggioranza dei due terzi - aveva resistito per un solo voto, e tutti avevano preventivato che alla prossima occasione Cuomo non ce l'avrebbe più fatta. Ma quell'occasione non è mai arrivata perché George Pataki, due anni fa, lo ha battuto. La legge che ripristina la pena di morte è stata il primo provvedimento varato (in gran pompa) da Pataki e da quel momento tutti hanno cominciato a chiedersi «chi» sarebbe stato il primo a ricevere l'iniezione letale, il sistema indicato dalla nuova legge perché la vecchia sedia elettrica, che pure in alcuni Stati è ancora in vigore, viene ormai considerata «inumana». Ma le varie «opportunità» presentatesi sono state «mancate» dai procuratori di New York. Il primo era stato, pochi mesi fa, il procuratore del Bronx Sterling Johnson. Nel preparare l'accusa nei confronti di un ladro che, sorpreso dal padrone della casa in cui si era introdotto per rubare, lo aveva ucciso, aveva «deluso» Pataki limitandosi a chiedere la condanna all'ergastolo. Il governatore ave¬ va reagito chiedendo pubblicamente a Johnson di «rivedere» la sua posizione e sollevando non pochi dubbi sulla costituzionalità del suo atteggiamento. Poi, dopo un'accurata «lettura» di ciò che la legge consente al governatore, Pataki aveva subito il rifiuto di Johnson ma lo aveva licenziato. Attualmente, il «candidato» a morire per mano del boia è Charles Royster, un giovane nero accusato di avere ucciso due donne a 24 ore di distanza un paio di mesi fa. Il procuratore capo di Manhattan, Robert Morgenthau, anche lui indicato da chi lo conosce come contrario alla pena di morte, non ha ancora deciso se chiederla o no per Royster, ma il suo commento alla vicenda del giudice Schlesinger è stato piuttosto sibillino. «Sono sicuro - ha detto che i giudici contrari alla pena di morte sono molti, ma non hanno bisogno di dimettersi. Se vogliono, possono ottenere di essere esonerati dai casi in cui la pena capitale viene chiesta». Sembra quasi un'indicazione su come proseguire la guerra contro Pataki. Franco Pantarelli Ancora in vigore in alcuni Stati, a New York la sedia elettrica è giudicata inumana

Luoghi citati: Manhattan, New York