l'Ascom Torino di Giuseppe De Maria
l/Ascom Torino l/Ascom Torino «Confcommercio sta sbagliando» TORINO. «Ma quale "ostruzionismo fiscale". Come si può pensare di "inceppare lo Stato" in questo momento di crisi?». Giuseppe De Maria, presidente dell'Associazione commercianti torinesi (Ascom), contro la proposta di boicottare il fisco avanzata da Sergio Bilie, presidente della Confcommercio. Una presa di distanza che potrebbe anche stupire, perché da Torino la protesta di negozianti ed esercenti, non più tardi di sei mesi fa, era stata «puntuale quanto pesante». E se n'era reso conto Romano Prodi, arrivato il 4 marzo sotto la Mole per un comizio e un faccia a faccia con questo «pianeta» fatto di piccole attività e di micro-imprese a conduzione familiare: in un cinema Lux sovraffollato il futuro premier venne accolto con bordate di fischi e non riuscì a parlare. De Maria, a gennaio i negozianti di Torino fecero una serrata contro la pressione del fisco, e adesso? Hanno cambiato idea? Oppure è solo un problema tra Ascom e Confcommercio? «Non siamo alle lotte di campanile: oggi il Paese ha bisogno di tranquillità, non di provocazioni». Provocazioni? E di chi? «Di Sergio Bilie. Il quale, come presidente della Confcommercio, non può farci conoscere le proprie decisioni attraverso i mass-media». Non vi aveva avvertiti? «No. Abbiamo saputo di questa sua sortita leggendo i giornali. Se non è una provocazione!». Ormai Bilie ha esternato: e adesso? Che farà l'Ascom subalpina? «Non ci sta. E' contraria all'ostruzionismo fiscale. Ma, attenzione, non c'è stato nessun cambiamento rispetto alla scorsa primavera». Quando al Lux avevate fischiato Prodi? «Già allora non condividevamo l'opinione di chi tentava di spingere la categoria alla rivolta contro le tasse. Al Lux ponemmo al centro dei nostri problemi non solo il fisco, ma la grande distribuzione, le agevolazioni del credito, l'usura, le norme di sicurezza di una legge 626 che, se attuata, strozza il commercio». L'Ascom di Torino passa da una protesta, anche forte, ad una sorta di collaborazione con il governo Prodi? «Riteniamo che il fisco debba essere semplificato, che ci debba essere una strategia del credito diversa, in grado di puntare molto di più sullo sviluppo e sulla valorizzazione delle piccole e medie imprese commerciali. Ma di qui alla rivolta ce ne passa. Tanto più, lo- ripeto, nell'attuale situazione di crisi della regione». De Maria che cosa propone a Bilie? «Di tener conto della nostra situazione. Di un contesto nel quale viviamo il profondo disagio di un'industria che diventa ogni giorno più povera (basti pensare all'Olivetti). Ed è per questo che ci permettiamo di insistere: Torino e il Piemonte, ma anche l'Italia, non hanno bisogno di nuovi conflitti. E ciò nell'interesse degli stessi commercianti». Torino contro Roma, ovvero De Maria contro Bilie? «Purtroppo sì. Faccio male?». Giuseppe Sangiorgio Giuseppe De Maria
Persone citate: De Maria, Giuseppe De Maria, Giuseppe Sangiorgio, Prodi, Romano Prodi, Sergio Bilie
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