« Né con Prodi né coi commercianti » di Marco Zatterin

« « Né con Prodi né coi commercianti » La presidente dei giovani imprenditori critica la Finanziaria e le minacce di Bilie marcegaglia E' con Prodi né con i commercianti», dice Emma Marcegaglia. Delusa dal premier e contraria all'ostruzionismo fiscale, la presidente dei giovani industriali si prepara al tradizionale convegno d'autunno dell'associazione (a Capri venerdì e sabato) decisa a lanciare un nuovo appello perché si varino subito le riforme istituzionali, e si studi un piano capace di introdurre seriamente in Italia le regole dei libero mercato. La Finanziaria e la riforma annunciata dell'Irpef non sono piaciute alla Signora della Confindustria, ma neanche le minacce di Bilie: «Non è così - spiega - che si risolvono i problemi del Paese». Ce l'ha coi commercianti? «Non sono dalla loro parte perché la protesta fiscale ai limite della legalità non è la risposta: genera solo confusione fra la gente, e non è proprio il momento. Peraltro, questa storia dell'Irpef non è ancora chiara: sui redditi bassi pare che ci saranno delle detrazioni; sul ceto medio, non si capisce cosa succederà. Prima di fare dichiarazioni come quelle della Confcommercio è meglio conoscere a fondo le cose». «No» a Bilie dunque. E «no» a Prodi. Perché? «Questa volta c'era la possibilità, dopo tanti governi tecnici, di lavorare nell'ottica di una intera legislatura, quindi di avviare un processo di lungo periodo per lo sviluppo, e mettere mano ai problemi strutturali del Paese, come sanità e previdenza. In questi primi sei mesi non è stato fatto assolutamente nulla in questa direzione. Si è creato un grande caos, si è navigato a vista fra veti incrociati». Vale anche per l'Irpef. Si voleva la semplificazione, e invece... «E' peggio di prima, molto peggio. E poi, in un momento di questo tipo, mentre si cercano 62.500 miliardi per la Finanziaria, sarebbe stato meglio aspettare prima di intavolare il discorso sulle aliquote. Detto questo, c'è da aggiungere che non si semplifica nulla: da un lato si diminuiscono gli scaglioni, dall'altro si introducono delle detrazioni, si fa più disordine che altro». Come si spiega questo comportamento? E' l'inesperienza? «No, non credo. Piuttosto è una miscela di elementi: prima di tutto non c'è abbastanza coraggio; secondo, si tratta di una coalizione poco unita, dove ogni decisione è frutto di estenuanti mediazioni; terzo, si ragiona secondo una logica industriale poco corretta, basata (soprattutto per Visco) su un'idea delle attività produttive che non è quella reale». Riecco Visco. Lo sfiducerebbe? «Diciamo che non approvo assolutamente il suo operato. E non solo per l'Iperf. Anche questa storia dell'Irep mi spaventa molto: è una tassa che va contro il mondo delle imprese, anche contro la semplificazione perché la si spaccia per imposta regionale, ma non lo è». Dunque «né con Prodi né coi commercianti». Ma quali sono le vostre proposte? «Per prima cosa vogliamo le riforme istituzionali, vere: è il problema di fondo della politica. E questo perché se non va bene Prodi, non è neanche possibile formare con le attuali regole un governo che non incontri le stesse mille difficoltà. Così come stiamo, il destino è l'instabilità. Ci siamo anche dichiarati in favore della Bicamerale, purché gli obiettivi e i tempi di lavoro siano molto stretti». E poi? «Occorre un programma di lungo periodo per creare una cultura liberale che favorisca la nascita di una nuova classe dirigente. Abbiamo due problemi: gli uomini e i processi. Per i primi servono meccanismi di selezione e preparazione migliori. Per i secondi, ritorno alle riforme strutturali per dire che si deve correggere un sistema in cui il 70 per cento del Pil è realizzato in regime di non concorrenza». Marco Zatterin I Emma Marcegaglia presidente dei giovani imprenditori italiani I

Persone citate: Emma Marcegaglia, Prodi, Visco

Luoghi citati: Capri, Italia