E Chiambretti fonda «Birillonia»

E Chiambretti fonda «Birillonia» Serata all'insegna della satira nel ristorante che festeggia i cinque anni E Chiambretti fonda «Birillonia» Contro Bossi e perfare pubblicità al suo locale In una serata a metà fra satira politica e incontro gastronomico, Piero Chiambretti ha fondato ieri la prima Repubblica di Birillonia. Sei ministri per una secessione: «Secessione con la logica, con la borghesia, secessione dalla giuda Michelin nella quale non siamo mai entati», proclama il Chiambretti assediato da telecamera e flash. L'occasione è sfacciatamente pubblicitaria: celebrare i 5 anni di vita del ristorante «Birilli» in strada Val San Martino, di cui il Pierino televisivo è proprietario. L'idea chiambrettiana è originale e nasce dalle crociate di Bossi. E così alle 11 in punto ecco la lista dei ministri: Gian Paolo Ormezzano allo Sport («ha raggiunto un'età nella quale l'esperienza si stratifica in rincoglionimento ed è quindi giusto che sia diventato ministro»), Fred Buscaglione junior allo spettacolo; Kay Sandvik agli Esteri; Gian Luigi Marianini all'Eleganza («propongo l'abolizione completa delle tasse con la costruzione di un Casinò in ogni capoluogo, così che i poveri infelici i soldi li portino volontariamente»); Bruno Gambarotta alla Sanità; e il mago Mimmo Mignozzi ai Rapporti col Sud. Slogan della serata «Toma ladrona». Il menu comprende «lasagne verdi» (come sostituto delle camicie), soldi di cacio, fino alla «mousse Maroni», alla «torta portoghese con crema clandestina» e all'«acqua minerale del Po». Gli invitati? Pare più un appuntamento milanese con la gran moda che l'inaugurazione di una repubblica in bossiano stile. Tra i presenti - col cantante Marco Carena, l'ex capo della Squadra mobile Piero Sassi e il colonnello dei carabinieri Tornatore - spicca il presidente della Regione Enzo Ghigo.