Agostini SuperMax è il mio erede

L'ex campione (15 titoli) giudica Biaggi che ha vinto il Mondiale per la terza volta consecutiva L'ex campione (15 titoli) giudica Biaggi che ha vinto il Mondiale per la terza volta consecutiva Agostini; SuperMax è il mio erede «Può diventare il migliore, ma lo aspetto in 500» Max Biaggi, con il terzo titolo mondiale consecutivo conquistato domenica in Australia, si è guadagnato di diritto un posto tra i «Grandi» del motociclismo italiano. Ieri, al suo arrivo a Fiumicino, gli è stata tributata un'accoglienza trionfale: per lui ressa di giornalisti e fotografi. E ancora applausi, cori, richieste di autografi. Che SuperMax sia diventato un personaggio non ci sono più dubbi: tuta nera, moto nera, pizzetto mefistofelico, occhi penetranti fanno parte ormai di quella iconografia costruitagli addosso un po' da tutti con divertita complicità. Ma è davvero il più grande? O meglio: può, Max Biaggi, ambire a diventare nel corso degli anni il migliore? Al mondo c'è solo un personaggio che può rispondere a questa domanda: Giacomo Agostini. Questo perché, dall'alto dei suoi successi (7 titoli mondiali conquistati nella classe 350 e altri 8 vinti nella 500) è l'unico che può sentirsi veramente al di sopra delle parti e quindi poter giudicare, serenamente, il campione romano. Agostini, ci aiuti, Biaggi è veramente un campione? «Mi pare che su questo punto non ci siano più dubbi. Non si arriva a vincere tre titoli mondiali per caso. Max è bravo e lo ha dimostrato anche domenica, vincendo nonostante l'enorme pressione cui era sottoposto». Quali sono le sue doti? In che cosa le somiglia? «Biaggi ha un grosso mordente. Mai visto negli ultimi anni uno che sa essere cattivo come lui in gara. Nel senso buono del termine, naturalmente. Ha grinta, tanta grinta: non gliene frega niente della scivolata. Quando cade riparte, come se nulla fosse successo». Anche fortunato, quindi. «Se ti manca quella, mica puoi fare tanta strada. Max è caduto pochissimo. A parte quelle di quest'anno, anomale, dovute a fattori esterni piuttosto che a suoi errori, da 3 anni è sempre in pista. Buon segno». Grinta e fortuna: basta così? «No. Ci vuole talento. E lui ne ha in abbondanza: bisogna esserci nati per fare questo mestiere. Guardi domenica: ha fatto lui il ritmo della corsa, si è preso le sue brave responsabilità. Sì, Biaggi è uno che va forte. E poi non dimentichiamo la moto: lui l'Aprilia, io la MV Agusta. Mezzi invincibili». Piloti italiani e moto italiane. Un bel binomio. «Soprattutto importante. Un tripudio tricolore, un successo tutto nostro, per la nostra industria, con ritorni d'immagine incredibiU. Peccato che in questo mestiere non sempre sia possibile un binomio simile. Noi due ci siamo riusciti». Quindi Biaggi si avvia ad essere il migliore «No. Forse sì. Dipende...» Si spieghi meglio. «E' difficile rispondere adesso. Biaggi ha corso solo in 250. E qui, se parliamo degli ultimi vent'anni, tralasciando le imprese dei Masetti e degli Ubbiali, dei Provini e dei Liberati, dei quali ricordiamo poco, Biaggi è sicuramente tra i primi due. Lui o Walter Villa, insomma. Cadalora no. E questo perché in 500 non si è ripetuto, pur guidando Honda e Yamaha, il meglio». Ma torniamo a Biaggi «Va bene. Allora sa cosa le dico? Questa domanda me la riproponga tra qualche anno, quando Biaggi avrà corso anche in 500. Perché prima o poi ci andrà, è lo sbocco naturale di qualsiasi pilota. La 500 è la Formula 1 delle due ruote, non si scappa. E guidare quei mostri da 185 cavalli fa gola a tutti». L'impressione è che Max voglia subito una moto vincente. Ma si può passare in 500 e vincere subito? «No. Ci vuole il giusto tirocinio. Non ci sono riuscito neppure io al primo anno. Biaggi, secondo me, non deve avere fretta: la 500 è una brutta bestia e soprattutto, quando si cade, c'è il rischio di farsi male. Molto. Ma ormai i giochi per il '97 sono fatti, le Case hanno già chiuso i contratti. Se Max avesse deciso un paio di mesi fa...». Ancora un anno in 250, sa di minestra riscaldata... «No. E perché mai? Troverà nuovi stimoli e vincerà ancora. E' il più forte ed ha la moto più potente. Poi arriverà l'ora del grande passo in 500. Ma sappia che dovrà essere pronto a pagare un prezzo elevato: non vincerà subito e non sarà il migliore. Ma con umiltà potrà diventarlo in fretta». Enrico Biondi Giacomo Agostini è stato il più grande pilota di tutti i tempi; 15 i titoli mondiali vinti 7 in 350 e (dal '68 al 1974) e 8 in 500 (dal '66 al 72 e nel "75) Cadetto Ubbiali vinse nove titoli iridati; 6 nella classe 125 ('51,'55 '56, '58 '59 e '60) e tre nella classe 250 (•56, '59 e I960) Walter Villa nella sua brillante carriera vinse quattro titoli iridati; tre nella classe 250 ('nel 74 75 e 76) ed uno nella 350 (1976) Max Biaggi 25 anni romano è al suo 3° casco iridato nella 250; l'ultimo lo ha conquistato domenica dopo una sfida durata 15 gran premi con il tedesco Waldmann

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