Cagliari via Perez torna Mozzone di Vincenzo Frigo

Dopo la sconfìtta con la Lazio, licenziato l'uruguaiano che aveva vinto una sola volta Dopo la sconfìtta con la Lazio, licenziato l'uruguaiano che aveva vinto una sola volta Cagliari: via Perez, torna Mozzone 77 tecnico: «Non me l'aspettavo, lascio una buona squadra» L'ex romanista, tre anni fa, aveva portato i sardi in Uefa E' CADUTA LA PRIMA TESTA CAGLIARI. Gregorio Perez è il primo allenatore silurato: alle 13,48 di ieri il tecnico uruguaiano ha saputo per telefono da Massimo Cellino di non essere più il tecnico del Cagliari. E' l'ottavo cambio dell'era celliniana che dura da cinque campionati. Una situazione quasi da record, non agevola certamente la già tormentata vita della squadra sarda. Al posto del trombato Perez arriva Carletto Mazzone che ritorna nell'isola tre anni dopo aver portato il Cagliari in Coppa Uefa: nel giugno '93 il tecnico lasciava il capoluogo sardo per approdare alla Roma e coronare così il sogno di una vita. Ma il sogno non ebbe lunga durata tant'è che il buon Carletto non riuscì a ottenere i risultati vagheggiati da Sensi che già la primavera scorsa aveva deciso di assumere Carlos Bianchi, il condottiero argentino del Velez Sarsfield mandando Mazzone in un dorato esilio: Carletto, infatti, era vincolato da contratto (un miliardo l'anno) sino al giugno prossimo. Adesso, per tornare a Cagliari, ha dovuto rinunciare a quella montagna di soldi: non sappiamo quanto guadagnerà a Cagliari ma è scontato che il denaro risparmiato da Sensi sarà speso da Cellino. Mazzone, nella sua prima vita sarda, aveva cominciato sostituendo dopo sei giornate di campionato Giacomini «colpevole» di aver raccolto soltanto una vittoria e cinque sconfitte; debuttò al Sant'Elia contro l'Inter. Anche stavolta rileva un altro esonerato dopo sei giornate e giovedì, ironia della sorte, affronterà l'Inter. Corsi e ricorsi storici di buon auspicio, quindi, si augura tutto l'ambiente rossoblu che meriterebbe un po' più di tranquillità dopo anni di sofferenza. Con Mazzone, molto probabilmente, ritornerà a Cagliari anche Cappioli e arriveranno altri due rinforzi che il tecnico romano avrebbe già chiesto a Cellino. Il presidente, dunque, sarà costretto di nuovo a met¬ ter mano al portafogli e nel contempo, oltre a stipendiare l'erede di Perez, dovrà sino a giugno continuare a pagare l'uruguaiano, il suo vice Claguna e il preparatore atletico Barreiro, uomo di fiducia del mister licenziato. L'allontanamento di Perez era già nell'aria negli spogliatoi subito dopo la sconfitta interna con il Parma di due domeniche fa, ma Cellino gli aveva concesso un'altra chance contro la Lazio che il tecnico di Montevideo non ha però sfruttato, anche a causa di alcuni episodi negativi (gol non visto di Vega sull'1-0 per la Lazio). Massimo Cellino è apparso dispiaciuto dopo l'an¬ nuncio della decisione presa: «Ho inseguito Perez per due anni senza risultati. Quando finalmente siamo riusciti a farlo venire a Cagliari mai avrei pensato ad un epilogo di questo tipo. Però, purtroppo, il calcio italiano non ti permette di aspettare e per il bene della squadra ho dovuto fare a meno della sua collaborazione». Da buon gentiluomo Gregorio Perez, pur avendo ricevuto la telefonata di esonero mentre si recava in auto al campo di allenamento, non ha invertito la marcia e si è regolarmente presentato sia ai giocatori che ai giornalisti per salutare e ringraziare per la collaborazione avuta in queste poche settimane di permanenza in Sardegna. Visibilmente commosso, Perez ha detto: «Non mi aspettavo una simile decisione da parte della dirigenza, ero sicuro di proseguire a lavorare qui, peccato non aver avuto il tempo di dimostrare il mio valore. Rispetto, comunque, la scelta di Cellino. Lascio, però, una buona rosa di giocatori che non avrà difficoltà a superare il brutto momento e auguro loro, così come ai tifosi, tanta fortuna e li ringrazio tutti per l'affetto che mi hanno mostrato sin dal giorno del mio arrivo». Vincenzo Frigo L'avventura italiana di Gregorio Perez (sin.) è durata 6 turni; Arrigo Sacchi rischia di saltare prima di Natale