La marcia bianca del Belgio divide governo e casa reale

La marcia bianca del Belgio divide governo e casa reale LA RIVOLTA DEI 300 MILA La marcia bianca del Belgio divide governo e casa reale E BRUXELLES adesso cosa accadrà? La «marcia bianca» è stata un evento troppo grande per non lasciare tracce profonde. Troppo grande però, anche per poter provocare subito una reazione visibile ed altrettanto forte. «E' stato un elettroshock», scriveva ieri Le Soir. Ed effettivamente il Belgio ha vissuto in stato di trance il giorno dopo la più grande manifestazione della sua storia. Dappertutto vi sono state nuove manifestazioni, e a Gand la polizia ha arrestato 40 studenti per «atti di vandalismo». Ma sono strascichi poco indicativi, rispetto alla calma vibrante in cui il Paese è tutt'a un tratto piombato. Il re Alberto II, partito domenica per il Giappone, ha mandato a dire ai suoi sudditi di essere rimasto «attonito per le dimensioni della marcia bianca», e «sorpreso dalla dignità con cui la manifestazione si è svolta». Alberto ha detto poi di essere «felice per la solidarietà testimoniata da tutti i belgi in questa occasione». Un modo per sostenere ancora le aspirazioni popolari. Un modo che è già al limite dell'angusto ruolo che la Costituzione belga concede al sovrano. «Il re ha già lanciato segnali molto chiari - ha detto il mini- stro degli Esteri Eric Derycke ora sono il potere politico e la giustizia che devono assumersi le loro responsabilità». Questa frase, soprattutto dopo le dure critiche lanciate da Alberto alle istituzioni dello Stato, ha fatto parlare di una «tensione» tra la Casa reale ed il governo di JeanLuc Dehane. Già qualche settimana fa dal Palazzo reale era stata fatta fil¬ trare una notizia curiosa: quando ad agosto scoppiò lo scandalo dei pedofili, tanto il re quanto Dehane si trovavano all'estero. Alberto espresse l'intenzione di rientrare in patria. Ma Dehane non gli fornì li .ecessaria copertura governativa, dicendo che era meglio «non ' •ammatizzare la situazione». Domenica, dopo la marcia bianca, il padre della piccola Melissa Russo ha chiesto a Dehane se fosse vero. «E lui che ha risposto?», gli hanno chiesto. «Non ve lo posso dire», ha detto Gino Russo, riaccendendo le voci su un conflitto strisciante tra la corona e il governo. Certo potrebbe trattarsi di un gioco studiato per mantener ferma la fede almeno nella più alta istituzione statale: la monarchia. Ma è un fatto che la classe politica ha avvertito l'ellettroshock, e dopo mesi di indifferenza si è lanciata in un'iperattivismo quasi sospetto. Ieri in tv sono intervenuti i leader di tutti i maggiori partiti, chi chiedendo una profonda riforma di giustizia e polizia entro dicembre (il socialista Tobback), chi convocando la direzione del partito per lanciare la «depoliticizzazione» della magistratura (il cristiano-sociale Nothomb). Per mantenere le redini del governo e del Paese, Dehane ha compiuto quasi un atto di remissione pubblica, dicendo che «a volte la politica ha bisogno di un impulso esterno». E con i genitori dei bambini uccisi dai pedofìli ha preso quattro solenni impegni: 1) il governo farà di tutto perché l'inchiesta vada fino in fondo, senza guardare in faccia a nessuno; 2) le famiglie saranno ascoltate dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulla pedofilia; 3) lui stesso proporrà di «depoliticizzare» le promozioni dei magistrati; 4) il Belgio creerà un centro di ricerca europeo per combattere i crimini contro l'infanzia. E' certo però che qualche testa cadrà. Ieri il ministro della Giustizia Stefaan De Clerck ha ricevuto i più alti magistrati del Paese. E a sera la televisione parlava finalmente delle nuove inchieste su gruppi di pedofili in cui sono coinvolti «magistrati e notabili». Confermando, ma aggiungendo che «si tratta di fatti assai vecchi, caduti in prescrizione». Per l'opinione pubblica non basta. Fabio Squillante Re Alberto II stupito dalle dimensioni del corteo contro pedofdi e corrotti La marcia contro i pedofili che ha radunato a Bruxelles 300 mila persone

Persone citate: Alberto Ii, Eric Derycke, Fabio Squillante, Gino Russo, Melissa Russo, Nothomb, Stefaan De Clerck, Tobback

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Giappone