Congresso del giubileo per il cancelliere Kohf

Supera Adenauer a capo del partito e del governo del Paese Rieletto con il 95,5% alla guida della Cdu Congresso del giubileo per il cancelliere Kohf BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Mentre all'interno della coalizione di governo sale la tensione - con i liberali dell'Fdp che non lesinano le accuse al ministro delle Finanze Theo Waigel per il mancato sgravio fiscale e il bilancio del '97 - davanti ai mille delegati del congresso Cdu apertosi ieri ad Hannover Helmut Kohl festeggia il proprio giubileo politico. Non soltanto perché il Cancelliere è stato rieletto per due anni alla guida del partito con una maggioranza migliore di quella ottenuta nel '94 (0 95,5 per cento dei voti rispetto al 94,4 per cento); ma perché i due giorni del Congresso sono l'occasione per solennizzare i suoi primati. Già per così dire «vincitore» sul suo padrino politico Konrad Adenauer quanto a permanenza alla guida della Cdu (con un vantaggio eh sette anni su di lui), fra una decina di giorni - il 31 ottobre - Helmut Kohl batterà il suo maestro anche quanto a permanenza alla guida del governo: quattordici anni. Se tuttavia Hannover è l'avvio formale alla consacrazione di Helmut Kohl, il Congresso indica contemporaneamente - e paradossalmente - il limite del maggior partito tedesco. Perché conferma che se Helmut Kohl «è» la Cdu, la Cdu a sua volta «è» Helmut Kohl. Come dire che la Cdu è del tutto dipendente da un uomo che di quel partito è sovrano. Come dire che non si intuisce un ricambio al vertice del partito capace di mantenere la Cdu al vertice del potere, almeno a breve, nonostante l'intelligenza politica e la perspicacia strategica di uomini come Wolfgang Schàuble, capogruppo al Bundestag. Come dire che Helmut Kohl non potrà fare a meno di ricandidarsi alle elezioni generali del 1998, annullando le perplessità tattiche dei mesi scorsi: pena un cambio di colore alla Cancelleria. Considerato accanto al tema Kohl - la sola attrazione del festival di Hannover - tutto il resto perde un poco di importanza. A cominciare dalla strenua difesa delle misure di austerità con la quale il Cancelliere ha condito un discorso interrotto spesso da ovazioni, per esempio: un duro, ma rituale attacco all'opposizione socialdemocratica per «il totale ostruzionismo» con il quale l'Spd ostacola una ristrutturazione dello Stato sociale che il governo considera «essenziale», per garantire un futuro alle giovani generazioni e al Paese. 0 l'appello a sindacati e imprenditori perché collaborino al «rinnovamento del Paese». 0 l'ammissione, attesa e un po' scontata, che entro il Duemila non sarà possibile dimezzare il numero dei disoccupati («Sarei soddisfatto se raggiungessimo i due terzi del nostro obiettivo», ha chiarito il Cancelliere). Anche l'approvazione del cosiddetto Frauenquorum - in sostanza l'obbligo di avere il 33 per cento di donne fra i rappresentanti del partito, per ristabilire l'equilibrio fra elettrici (il 54 per cento) ed elette (il 14 per cento) - è rimasto un elemento di contorno. Rispetto all'anno scorso - quando il Congresso la bocciò per soli 5 voti - la norma che Helmut Kolil e il Segretario generale Peter Hintze hanno difeso con passione è, del resto, un po' annacquata: stabilisce infatti che una votazione con liste prive del quorum femminile non è valida, ma che la votazione successiva non ne sarà più dipendente. La nuova regola, che l'Spd e i Verdi hanno adottato da una decina d'anni, ha avuto come prima e immediata conseguenza l'ingresso nel presidium del partito del più giovane ministro del governo Kohl: Claudia Nolte, responsabile a 24 anni di Famiglia e Gioventù, e nemica storica della quota femminile. Emanuele Novazio Supera Adenauer a capo del partito e del governo del Paese Per il cancelliere Kohl il Congresso dei record

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