Solo Arafat applaude Chirac il «palestinese» di Aldo Baquis

Il mediatore Usa per Hebron getta la spugna e torna a casa Solo Arafat applaude Chirac il «palestinese» TEL AVIV NOSTRO SERVIZIO Con l'improvviso ritorno in patria del mediatore statunitense Dennis Ross i negoziati israelopalestinesi sul futuro assetto nella città cisgiordana di Hebron sono entrati ieri in una fase acuta di crisi, mentre già le due parti si scambiano polemiche accuse. In una conferenza stampa Ross ha tentato di sdrammatizzare la situazione affermando che i colloqui attraversano una fase di carattere tecnico che non richiede la sua presenza nella regione. Ma la sua partenza è avvenuta all'indomani di un tempestoso colloquio a Gaza con il presidente dell'Anp Yasser Arafat (che ha respinto in blocco una bozza di accordo) e dopo un inconcludente incontro a Gerusalemme con il premier Netanyahu. Proprio ieri il presidente francese Jacques Chirac - giunto a Gerusalemme per una visita ufficiale di tre giorni, in Israele e nei Territori - ha sollecitato israeliani e palestinesi a ricorrere ai buoni uffici del suo Paese. «La Francia - ha detto - dispone di un capitale di influenze e di simpatia che è disposta a mette¬ re al servizio della pace». «La Francia può e deve svolgere un ruolo in questa regione», ha sottolineato Chirac secondo cui una giusta soluzione del conflitto deve garantire la sicurezza di Israele, la restituzione del Golan alla Siria e uno Stato indipendente per i palestinesi. In segno di gratitudine per tanta amicizia, la «Voce della Palestina» ha mandato in onda ieri, in via eccezionale, la Marsigliese e un programma in lingua francese. Nel frattempo Netanyahu ed Arafat sembrano trovarsi di fronte a un vicolo cieco. La repentina partenza di Ross non ha provocato la sospensione dei colloqui su Hebron (che discretamente proseguono a livello di capidelegazione), ma ha reso più che mai necessarie decisioni politiche nette che potrebbero essere dolorose per entrambi. Quando domenica ha compiuto un sopralluogo a Hebron, U ministro della Difesa Mordechai ha dovuto essere protetto da una compagnia di agenti di frontiera nel timore che fosse aggredito da estremisti ebrei. Fonti informate affermano che gli accorgimenti di sicurezza relativi al ridispiegamento dell'esercito israeliano fuori da gran parte di Hebron sono già stati definiti, mentre il maggior ostacolo riguarda la pretesa dei cinquecento coloni di essere indipendenti dal municipio palestinese della città. Aldo Baquis Il mediatore Usa per Hebron getta la spugna e torna a casa Missione in Medio Oriente per il presidente del Consiglio Romano Prodi Sotto Jacques Chirac