Il Pupa quanto affetto
Giovanni Paolo II in Vaticano: «Sono lieic di poter recitare di nuovo l'Angelus da questa finestra» Giovanni Paolo II in Vaticano: «Sono lieic di poter recitare di nuovo l'Angelus da questa finestra» Il Pupo; quanto affetto E sull'aborto attacca la sua Polonia CITTA' DEL VATICANO. Papa Wojtyla è contento di essere tornato a casa sua, i Palazzi Pontifici. Lo ha detto ieri mattina affacciandosi per la preghiera dell'Angelus dalla finestra del suo studio privato. Parlava a migliaia di fedeli e turisti radunati in piazza San Pietro, fra cui molti polacchi. E ha colto occasione dalla loro presenza per un nuovo attacco all'aborto: «Dio ce ne scampi, Dio ce ne scampi». «Sono lieto di poter recitare nuovamente con voi la preghiera dell'Angelus da questa finestra, da cui posso contemplare la cupola che il genio di Michelangelo ha elevato sulla tomba dell'apostolo Pietro». Una notazione artistica non frequente nelle esternazioni pontificali. Era la prima apparizione pubblica - senza contare quella, brevissima e «muta» di mercoledì scorso - dopo l'operazione all'appendice subita al Policlinico Gemelli. Quindi, è stato osservato con un'attenzione tutta particolare: sembra in forma discreta, tremito del braccio, ormai consueto, a parte. Le prime parole sono state di cortesia. «Vi ringrazio - ha detto - per la vostra partecipazione a questo appuntamento mariano (l'Angelus, ndr). La vostra presenza mi reca la conferma dell'affetto con cui mi avete seguito nei giorni scorsi, dandomi conforto e sostegno». E poi è sceso a considerazioni di carattere ancora più persona- le: «In effetti durante il recente ricovero in ospedale ho sentito viva e costante la solidarietà non solo di tanti fratelli e sorelle in Cristo, ma anche di non pochi aderenti ad altre religioni, e persino di persone lontane dalla fede». E' una notazione particolare, questa, che già era apparsa in un breve corsivo di Mario Agnes, direttore dell'Osservatore Romano, nei giorni immediatamente successivi all'intervento, in cui polemizzava, non senza ragione, nei confronti di alcuni organi di informazione estremamente disinvolti nel trattare la salute del Papa. Ieri Giovanni Paolo II ha voluto ricordare i segnali di affetto provenienti dal mondo non cattolico: «Ne sono ancora profondamente commosso e ringrazio tutti di cuore». E poi è passato alla Polonia. La ripresa di salute e energia sembra vada di pari passo con un interesse più pale- se verso ciò che accade nella sua prima patria. Ieri parlava di aborto. «Con gratitudine - ha detto infervorandosi - penso anche a tutti i miei connazionali che con dedizione difendono il diritto alla vita dei più innocenti e inermi; preghiamo per la nostra patria, affinché in essa sia rispettato il diritto di ogni uomo alla vita dal concepimento fino alla morte naturale». E poi ha continuato: «Permettete che in questo momento ripeta ancora una volta le parole che ho detto il primo settembre di quest'an¬ no: una nazione che uccide i propri figli è una nazione senza futuro». E ha concluso, in maniera efficace ma colloquiale: «Dio ce ne scampi, Dio ce ne scampi». La legge in discussione in Polonia, più permissiva rispetto a quella attualmente in vigore, è stata respinta dal Senato e sta per essere riesaminata dalla Camera Bassa. Giovanni Paolo II si associa alla mobilitazione che vorrebbe modificato il provvedimento in senso restrittivo. Un ultimo pensiero, prima di rientrare nello studio, augurando a tutti «buona domenica e buona settimana», Giovanni Paolo II l'ha riservato alle trenta studentesse rapite in Uganda, nella scuola cattolica di Aboke. Questa notizia, ha detto, «funesta la domenica missionaria». «Faccio appello ha affermato - alla coscienza delle persone responsabili, perché si ponga fine al brutale sequestro: rispettate la vita e la dignità di queste giovani, in nome di Dio ne chiedo la pronta liberazione». Marco Tosarti «Durante il ricovero anche chi Ai connazionali: Dio ci scampi nOn ha fede mi è StatO ViCinO» da Una legge Che UCCide l'UOmO Giovanni Paolo II ieri alla preghiera dell'Angelus
Persone citate: Giovanni Paolo Ii, Mario Agnes, Papa Wojtyla
Luoghi citati: Polonia
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