«Perdono il killer di mia moglie»

i II boss scrive: non riesco a odiarlo. La procura: una lettera piena di veleni i II boss scrive: non riesco a odiarlo. La procura: una lettera piena di veleni «Perdono il killer di mia moglie» Ma i giudici non credono a Santapaola ?.&>v>.- ■■4'!> ^.ùt■■(.■:CATANIA. «Mi sono sforzato di odiare il signor Ferone per il barbaro omicidio di mia moglie. Ma non ci sono riuscito. Non ci riescono i miei figli». 11 boss Nitto Santapaola scrive una lettera ai giudici per perdonare l'ex pentito Giuseppe Ferone, killer della moglie, invitandolo «a pentirsi veramente, sinceramente, cristianamente, e di dire tutte le malefatte compiute da quando è stato liberato». Le tre cartelle in stampatello (e alcuni errori di ortografia) sono state consegnate sabato da Santapaola al gip Carmen La Rosa. Ma è indirizzata anche ai magistrati della Dda Mario Amato e Dora Catena, che conducono l'inchiesta sull'omicidio di Carmela Minniti Santapaola (1" settembre '95), e sul duplice delitto del cimitero di Catania (27 agosto '96), che ha fatto scoprire le responsabilità di Ferone. Sabato era prevista l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio dell'ex collaboratore e di altri presunti mafiosi, accusati di essere i responsabili dei delitti. Santapaola, parte lesa in questo procedimento, ha annunciato di non volersi costituire parte civile. La lettera, che inizia con uno «spero che il mio pensiero non venga strumentalizzato», è ora agli atti. Il capomafia pare colto da un ravvedimento cristiano, vuole perdonare «non solo per il timore di Dio ma anche perché la calda voce di mia moglie ci suggerisce di perdonare. Non si uccide una donna, nemmeno se è colpevole. Queste sono vendette che denotano una grave offesa al genere umano e a tutta la città». Ma i giudici dicono: «Non ci intenerisce». Altri passi offrono spunti preoccupanti di riflessione: «La sua, sappiatelo, non era pura e semplice vendetta - scrive di Ferone - bensì un programma lucido e lucidato. Ed è per questo che invito l'assassino di innocenti a pentirsi veramente...». Cosa si cela dietro quel «programma lucido»? Forse la voce, diffusasi pochi giorni dopo la morte della donna, secondo cui l'omicidio fu ordinato da settori deviati dello Stato per costringere Santapaola a pentirsi? Ferone, in questo contesto, sarebbe stato utilizzato come sicario insospettabile. «Smentisco con fermezza - dice il procuratore Busacca -. Se cosi fosse, l'inchiesta su Ferone sarebbe stata affossata». Sui misteri di quel delitto, però, Santapaola aggiunge: «Ci si pone questa domanda inquietante. Sapevate che il signor Ferone era violento, con quattro chiacchiere che vi narrò lo metteste subito in libertà». E poi: «Il pendolare di Ferone dal Lazio a Catania e in altre città per consumare truci delitti, l'assenza di giorni da dove abitava, il va e vieni di persone che andavano a trovarlo; come mai nessuno non si è accorto di niente? Inevitabilmente porta l'idea al sospetto e se ci sono stati questi oscuri e cinici individui, che siano dannati e maledetti per tutta la vita». Dicono i pm Amato e Catena: «La lettera tende, senza alcun fdt til l di forze estranee e devianti dietro la puntuale presenza che lo Stato ha assicurato in questi ultimi anni nella lotta al crimine a Catania». Santapaola poi elogia la scelta del neo procuratore Busacca di non volere alcuna cerimonia per il suo insediamento, il mese scorso; definisce se stesso «parafulmine, paravento» per tutti i mah della città, dopo aver premesso: «Non sono io l'autore del degrado di Catania»; e aggiunge: «Ricordo, che non ero conosciuto da nessuno, io che con i compagni e amici scorrazzavamo liberamente nella libera città, senza che nessuno dovesse temere niente; le caserme e le procure a Catania non avevano "bisogno di scorta"». «A quei tempi le istituzioni non ve- nivano attaccate - ribatte Busacca perché loro "pezzi" facevano finta di non vedere e di non capire». La lettera si chiude con una rassicurazione alla moglie e alla figlia di Ferone: non ci saranno altre vendette. «Vorrei dire loro "donne sfortunate, state tranquille" perché al mondo sono pochissimi gli uomini che la pensano e agiscono come Ferone». Anche su questo punto la procura, dopo aver fatto notare che uno dei figli di Santapaola, Francesco, è stato appena assolto e scarcerato, ha una propria lettura: «Un invito a tutti i clan a sospendere le vendette trasversali, a non coinvolgere i familiari nelle faide». Fabio Albanese ?.&>v>.- : ■■4'!> ^.ùt■■(.■: a .-.„ ,., .v. '■•f'iaiUmta» '•*'■ -VA}. MiU Mtai L'ex pentito Ferone accusato del duplice omicidio avvenuto la scorsa estate al cimitero di Catania i A destra Nitto Santapaola Sotto la moglie Carmela Minniti uccisa il I ° settembre del '95 e una pagina della lettera scritta dal boss ai giudici

Luoghi citati: Catania, Lazio