Lebed due Rosputin al Cremlino di Anna Zafesova

Lebed: due Rosputin al Cremlino Lebed: due Rosputin al Cremlino «Comandano Ciubais e la figlia di Eltsin» MOSCA NOSTRO SERVIZIO Mentre Alexandr Lebed muove i primi passi della sua nuova carriera di martire del Cremlino, Boris Eltsin si affretta a rimpiazzarlo con un uomo fedele. Ieri il presidente russo ha firmato nel sanatorio di Barvikha, dove è in attesa dell'intervento di bypass al cuore previsto per la metà di novembre, un decreto che nomina il nuovo Segretario del Consiglio di sicurezza russo: Ivan Rybkin, ex presidente della Duma. Una scelta abbastanza improvvisa, dopo che tra"» potenziali successori del ribelle Lebed alla guida dell'organismo che coordina gli «enti della forza» russi si erano fatti i nomi di generali come Boris Gromov e Pavel Graciov. Rybkin invece è un puro apparatchik, un ex comunista che ha passato la vita nei corridoi prima del Comitato Centrale del Pcus e poi del Parlamento russo, e non ha nemmeno fatto il militare. Ma la ragione è evidente: dopo essersi scottato con l'eccessivo protagonismo di Lebed, Eltsin ha voluto a una delle più importanti cariche della Russia un uomo docile, manovrabile e senza troppe ambizioni. Così ieri mattina Rybkin è stato convocato a sorpresa a Barvikha e, dopo una mezz'ora di colloquio con Eltsin, ha ottenuto la nomina. Il presidente russo gli ha raccomandato di «cooperare» con tutti gli altri organismi di potere: uno dei motivi formali del licenziamento di Lebed era stata appunto la sua tendenza a «litigare» con tutti. Tra i problemi che Rybkin eredita da Lebed il più scottante è senza'altro la Cecenia. Eltsin infatti ha trasferito al nuovo Segretario del Consiglio di sicurezza anche le funzioni di suo rappresentante plenipotenziario nella Repubblica secessionista. E Rybkin ha già promesso che si dedicherà a preservare la pace raggiunta da Lebed, e di essere disposto persino ad ascoltare i consigli che il generale licenziato potrebbe dargli. Ma nonostante il Cremlino giuri di voler proseguire il processo di pace, gli indipendentisti ceceni dopo la caduta di Lebed si stanno preparando a una nuova escalation di violenza nel Caucaso. Un timore condiviso anche dallo stesso generale-pacificatore Ieri, uscendo di casa per avviarsi verso una direzione ignota, scortato da tre guar die del corpo, ha detto ai giornalisti che assediano in continuazione la sua abita zione che la guerra in Cece nia potrebbe riesplodere da un momento all'altro: «Loro lo vogliono». «Loro» sono i nemici di Le bed, i falchi guidati dal mini stro dell'Interno Anatolij Ku likov che, pur di far cadere Lebed, non hanno esitato ad accusarlo di voler organizza¬ re un colpo di Stato. Ma il generale fa volentieri anche i nomi degli altri colpevoli della sua disgrazia. Il responsabile principale è, secondo lui, Anatolij Ciubais, capo dell'Amministrazione presidenziale: «Vuole il potere assoluto». Lebed lo accusa di aver sottratto il potere a Eltsin approfittando della sua malattia, e di averlo fatto insieme con la figlia del presidente russo, Tatiana. Ed è la prima volta che un inquilino del Cremlino (anche se ex) PERSONAGGIO conferma la voce che da tempo circola a Mosca: che la figlia preferita di zar Boris sia diventata il suo nuovo «Rasputin» e che sia legata da un'amicizia fin troppo tenera al «reggente» Ciubais. Se Lebed parla volentieri dei suoi nemici, preferisce invece evitare l'argomento del suo futuro. L'unica cosa per ora certa è che parteciperà alle prossime elezioni presidenziali, non importa quando si terranno. Ma pare che il generale stia rifletten¬ do in questi giorni sulla proposta dei suoi sostenitori di Tuia di candidarsi a governatore della Regione. Vincerebbe sicuramente: dall'88 al '91 è stato comandante della divisione di para di stanza in questa città a 200 chilometri da Mosca, conquistandosi una tale popolarità che nel dicembre '95 gli abitanti di Tuia l'hanno eletto deputato della Duma con uno strabiliante 80 per cento. Anna Zafesova Il generale Lebed e, nella foto piccola il suo successore a capo del Consiglio di Sicurezza nazionale La nomina dopo un colloquio con lo «zar» nella clinica di Barvikha E' stato escluso da un programma satirico tv perché troppo scialbo

Luoghi citati: Cecenia, Mosca, Russia