Alba di paura in Belgio di F. Sq.

Attese a Bruxelles almeno 200 mila persone per chiedere giustizia contro i pedofìli Attese a Bruxelles almeno 200 mila persone per chiedere giustizia contro i pedofìli Alba di paura in Belgio Alla grande marcia si temono violenze BRUXELLES. Ci sarà tanta di quella gente che il corteo, «la marcia bianca», non potrà muovere un passo. Questo almeno dice la polizia, e invita a restar fermi sul posto. La Gendarmeria non teme tanto i disordini, quanto tragedie di folla, come allo stadio di Guatemala. 0 a quello di Heysel, tanto per restare in Belgio. Le famiglie delle bimbe straziate dalla banda dei mostri chiedono «calma e dignità». Le autorità sperano in una dimostrazione «silenziosa», e la gente di buona volontà si augura che la marcia sia il segno di un voler tornare «insieme», come titola «La dernière heure» in una pagina bianca, con le sole foto dì sei piccole vittime. Ma il giornale ricorda che «il Paese è seduto su un vulcano». Ricorda a tutti «non vi si chiede di manifestare contro un governo impopolare». Anche se ormai il governo è impopolare. «Gli uomini politici sono i benvenuti - ha detto la mamma di Julie Lejeune - purché vengano come cittadini, o come genitori, con i propri bambini. Così come potranno venire il re e la regina, con i loro quattro nipotini». E' improbabile, visto che i reali partono oggi per il Giappone. Ma se Alberto e Paola accetteranno quest'aperto invito, avranno assicurato la pace sociale. Molti tentano di cavalcare la protesta e l'insoddisfazione. Il Partito del lavoro, gruppo di estrema sinistra, cui le famiglie delie vittime hanno chiesto e ottenuto da vietare appelli alla partecipazione. O il Fronte popolare, dì estrema destra, che chiede la pena di morte. Ieri l'hanno chiesta anche 4000 motociclisti, sfilati per Bruxelles. [f. sq.]

Persone citate: Julie Lejeune

Luoghi citati: Belgio, Bruxelles, Giappone, Guatemala