E Montesano la la moto-protesta

E Montesano la la moto-protesta E Montesano la la moto-protesta Con la sua Harley «invade» il ministero ROMA. Attore, deputato europeo coi voti del pds, e ora anche motociclista senza paura, disposto a salire sulla sua Harley Davidson Electra Glido, per decenni marchio di fabbrica dei poliziotti americani, e ad assaltare pacificamente il ministero delle Finanze per protestare contro l'eccessivo peso fiscale che grava sul mondo delle due ruote. Enrico Montesano, l'architetto Leo del giovedì sera delle famiglie, non ha esitato ad unirsi al corteo di oltre cento biker che ieri mattina ha sfidato il direttore generale delle entrate del ministero delle Finanze, Giuseppe Roxas, l'uomo che amministra uno degli uffici più odiati dagli italiani. Non c'è stata rissa, e nessuno ne aveva l'intenzione. L'alto funzionario pubblico ha fatto spalancare i portoni ed ha accolto una delegazione dei rumorosi manifestanti. «Voghamo più rispetto dal Fisco, meno tasse sulle moto e sui motorini», hanno detto al Roxas i cinque centauri ammessi al ministero, determinati e, per una volta, pronti a dimenticare il tradizionale astio Enrico Montesano che divide chi ama le grosse cilindrate da chi viaggia in ciclomotore. Enrico Montesano, assieme a Riccardo Forte, il* capo del coordinamento motociclisti, ha condannato «l'uso eccessivo degli strumenti fiscali su un settore che dà occupazione e snellisce il traffico». Giù dunque contro le esose tasse di possesso, l'imposta di registro sui trasferimenti di proprietà, la micidiale una tantum del '92 - per la quale è stato chiesto il condono a chi non ha pagato. E via con la richiesta per una riduzione dell'Iva sui mezzi e sugli accessori, specialmente il casco, «per aiutare l'industria». Roxas sembra aver accolto bene l'appello, ha giudicato le richieste «ragionevoli, espressione di bisogni riconoscibili». Di ingiustizie «siamo pieni - ha affermato -, lo sforzo che stiamo facendo è quello di ridare equilibrio al Fisco. E posso garantire, a nome del ministro, che le vostre proposte saranno prese seriamente in considerazione». I motociclisti se ne sono andati piuttosto soddisfatti, di più non potevano sperare. Anche perché, ed è questa la vera vittoria della giornata, sono riusciti a strappare un appuntamento con Visco, per gennaio, «quando sarà passata la bufera della Finanziaria». «Mi auguro che si accorgano che la moto sta diventando una necessità - ha detto Montesano - e non solo una passione; decongestiona il traffico e riduce l'inquinamento. Che si vuole di più?». I nostri soldi, le tasse, si potrebbe rispondere. Ma per una volta è bello sperare che non sia così, [r. e. s.) la semplificazione «non comporterà alcuna significativa variazione del gettito fiscale complessivo e, di conseguenza, della pressione tributaria». In altre parole, le nuove aliquote non dovrebbero rappresentare un aumento dell'imposta che i cittadini pagano ogni anno sui propri guadagni. Il punto oscuro, per il momento, è proprio qui. Se non si conosce il provvedimento nella sua globahtà - detrazione e redistribuzioni fiscali incluse - non è possibile fare i conti esatti. La neutralità dell'intervento garantita da Visco dipende da queste prossime mosse. Sicuro è però che i ricchi pagheranno un po' meno. Chi guadagna più di 300 milioni l'anno (è il 2,5 per cento dei contribuenti e vale il 14,6 per cento del reddito complessivo) si ritroverà un palese sconto di imposta. Per gli altri scaglioni, quelli intermedi, non si possono fare ipotesi: la rimodulazione delle aliquote marginali e dei livelli impositivi verrà elaborata nel corso dell'iter parlamentare della Finanziaria. L'accorpamento, secondo gli esperti delle Finanze, dovrebbe contribuire comunque a modulare la pressione fiscale e a rendere la vita più dura agli evasori. Sono di venerdì le statistiche secondo cui vi sono dipendenti più ricchi dei loro datori di lavoro e i gioiellieri guadagnano in media 22,5 mihoni l'anno. Con la nuova aliquota unica del 20 per cento si potrebbe alzare la contribuzione di chi denuncia un reddito sotto i quindici mihoni e magari non dice tutto. Per gli altri, per i più poveri che vivono veramente nel primo scaglione e mettono in tasca neanche un milione al mese, ci sarebbero gli sgravi a fare giustizia. Se funzionasse sarebbe magnifico. Marco Zatterìn Il tributarista Victor Uckmar approva in linea di principio gli emendamenti proposti dal governo

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