Il Polo saggia la protesta di A. Z.

Il Polo saggia la protesta Il Polo saggia la protesta Milano, tremila «no» a Prodi Prova generale in vista della manifestazione nazionale convocata a Roma fra tre settimane in piazza, di sabato pomeriggio, in una Milano impegnata a far shopping, non è cosa da poco. E così succede che quando arrivano i parlamentari azzurri pronti a piazzarsi in prima fila davanti alle telecamere, Tiziana Maiolo (con bandiera di Forza italia), Ombretta Colli (con bandiera blu di Euro donna), Marco Valducci (in completo grigio con distintivo brillante) con consiglieri regionali al seguito, Alberto Zorzoli, Dario Rivolta, il coordinatore regio¬ nale dei Club, beh c'è chi s'arrabbia. Almina Bertolini, per esempio, presidente del Club La Meta, uno dei 90 club azzurri di Milano: «Questa è una manifestazione dei Club - urla - i parlamentari stiano dietro, troppo comodo venir qui a far parata adesso dopo che qualcuno aveva sconsigliato di venire in piazza». Piccole polemiche. Inevitabili, visto che i parlamentari avevano deciso di puntare tutto sulla grande manifestazione del 9 novembre a Ro- In alto a sinistra la deputata di Forza Italia Tiziana Maiolo Accanto, il deputato di An Ignazio La Russa, protagonista della manifestazione del Polo a Milano ma e che solo dopo tante insistenze quelli dei Club avevano ottenuto di poter scendere in piazza «spontaneamente». Tant'è, alla fine, i tremila presenti hanno messo tutti d'accordo. Tutti in fila, da piazzale Loreto a piazza Cavour, e spazio anche alle bandiere di An e alle (tre) dei ecd che, almeno all'inizio, quelli dei Club azzurri non erano tanto felici di mescolare alle loro: «Stiano a 300 metri da noi», aveva chiesto il coordinatore regio¬ nale Dario Rivolta. Poi tutti sotr tobraccio con La Russa e Prosperini a gridar slogan: «Tasse, aumenti, disoccupazione, governo Prodi sei una delusione». Gridano i commercianti: «Basta tasse, basta aumenti, noi non siamo deficiènti». Gridano i giovani dei Club: «Prodi, D'Alema, l'Italia non è scema». Grida La Russa: «Compagno D'Alema dicci come mai tu stai con Bankitalia e noi con gli operai?», la slogan piace ed è il più ripetuto. Sfilano i cartelli di protesta: «No alla spremuta d'Ulivo», scontato; «Di Pietro, Pds, chi li tocca è "avvisato"», raffinato; «Prodi: dopo Scalfaro il peggior laureato alla Cattolica», maligno; «E' ora di cambiare, Ciampi, Prodi, Visco andate a lavorare», nostalgico. Alla fine, in piazza Cavour, tocca a Rivolta, il coordinatore, chiudere con comizio: «E' una finanziaria assurda politicamente e criminale economicamente - dice - è tutta tasse e finti tagli: produrrà meno consumi e quindi meno occupazione e non ci porterà in Europa». Evviva dai presenti e appello finale: «Tutti a Roma il 9 novembre, saremo un milione». [a. z.]

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