Metalmeccanici in alto mare di B. G.

Federmeccanica: non chiediamo l'intervento del governo Federmeccanica: non chiediamo l'intervento del governo Metalmeccanici in aito mare Fallito l'incontro, sindacati da Treu ROMA. Non si sblocca la vertenza dei metalmeccanici, i sindacati andranno martedì dal ministro del Lavoro Tiziano Treu a riferire sulla situazione, ma gli industriali non vogliono mediazioni. E' stato 10 stesso ministro a fissare data e ora dell'incontro, dopo il fallimento del vertice di giovedì tra i segretari di Fiom, Firn, Uilm e la delegazione di Federmeccanica. Sindacati e industriali non hanno trovato un punto di convergenza e non è stato neppure fissato un nuovo appuntamento. Mentre il fronte sindacale è in subbuglio e anche i 450 mila dipendenti delle imprese di pulizia hanno annunciato lo sciopero per 11 2 e il 3 dicembre, lo scontro dei metalmeccanici si inasprisce. Reciproche le accuse di rigidità. Michele Figurati, direttore generale di Federmeccanica, dice che le imprese «vogliono un contratto che non sia inflativo». Sul punto cruciale, il recupero dell'inflazione, ripete il concetto: «Vogliamo tener conto dell'accordo interconfederale, diciamo che siamo in linea con la stessa politica de) governo e con l'esigenza di tener presenti le condizioni del Paese». Figurati chiede al sindacato di modificare le richieste: «Mi auguro dice - che siano portate ad un livello compatibile, senza il rigido meccanicismo del calcolo dell'inflazione programmata e di quella pregressa». Ma la sede più idonea, per gli industriali, resta sempre il tavolo della trattativa: «Non chiederemo l'intervento del governo: spazi negoziali, sino a che non si fa l'accordo, esistono sempre». Ma sulla sponda opposta Claudio SahaUini, segretario generale Fiom, replica che Federmeccanica, in questo modo, ha chiesto formalmente al sindacato «il ritiro della piattaforma avanzata dai metalmeccanici». Aggiunge che gli industriali non hanno fatto alcuna ipotesi di cifre e hanno ribadito che «non intendevano farle, dato che ritengono pregiudiziale il ritiro della piattaforme, sindacale». L'accusa rivolta alla parte industriale è di stravolgere il significato dell'accordo di luglio considerandolo un «indirizzo» verso la riduzione dell'inflazione. «Non vuole fare riferimento - sostiene Gianni Italia, leader Firn - a nessun altro con¬ tratto finora sottoscritto e dice ora che quello dei metalmeccanici deve segnare una svolta per gli altri che devono essere rinnovati». Invoca chiarezza il leader di Rifondazione Fausto Bertinotti, scandalizzato dal silenzio del governo mentre l'esecutivo, dice, interviene su tutto: «atti di singoli magistrati, parole di carabinieri, iniziative di agenti provocatori; solo sul contratto dei metalmeccanici c'è il silenzio della politica e del governo». Eppure, secondo Bertinotti, la questione è di importanza vitale, perché Confindustria, negando il rinnovo del contratto «mette in discussione il documento di programmazione economica e finanziaria approvato dal Parlamento». Quindi tocca al governo prendere posizione per non perdere credibilità, conclude il segretario di Rifondazione «proprio su un punto decisivo della sua politica economica e sociale: la difesa del potere d'acquisto dei salari e degli stipendi: nessuno potrebbe, allora, sottovalutarne le conseguenze politiche». Da Palazzo Chigi non giungono però segnali che facciano pensare a un intervento diretto. Treu, prima di concordale con i sindacati l'incontro di martedì, aveva lasciato ancora ampio spazio alla possibilità di riprendere la trattativa: «Se e quando si riterrà utile aveva detto - il governo interverrà, ma non prima che siano le parti a dire che hanno esaurito le strade e che vogliono un intervento del governo». [b. g.]

Persone citate: Bertinotti, Fausto Bertinotti, Figurati, Gianni Italia, Michele Figurati, Tiziano Treu, Treu

Luoghi citati: Roma