Nuove purghe al Cremlino

Nuove purghe al Cremlino Nuove purghe al Cremlino Destituiti un vice didubais e il responsabile dell'esercito MOSCA. Al Cremlino continuano a cadere teste eccellenti. Il giorno dopo aver destituito il consigliere per la sicurezza nazionale, Alexandr Lebed, il presidente russo Boris Eltsin ha esonerato uno dei vicecapi dell'amministrazione presidenziale, Vladimir Antipov, che - è stato comunicato «passerà ad altri incarichi». Poche ore prima era toccato al capo dello stato maggiore delle forze armate russe Mikhail Koleshnikov, esonerato e sostituito per decreto del Presidente dal generale Viktor Samsonov. Antipov era l'aiutante del potente capo dell'amministrazione presidenziale Anatoli Ciubais, l'uomo che secondo la stampa e molti politici tiene le redini del potere in assenza del Presidente malato. La «caduta» del capo dello stato maggiore delle forze armate è stata annunciata dalla televisione russa citando il ministero della Difesa, senza precisare i motivi dell'esonero. La tv ha subito reso noto che Koleznikov era stato sostituito dal generale Viktor Samsonov, il quale fino a ieri ricopriva la carica di capo di stato maggiore per il coordinamento della cooperazione militare tra la Russia e le altre repubbliche ex sovietiche della comunità degli Stati indipendenti (Csi). Koleshnikov, a prima vista, non risulterebbe coinvolto con le fazioni politiche in lotta per la supremazia al Cremlino, che due giorni fa avevano ottenuto il siluramento del segretario del consiglio federale di sicurezza Alexandr Lebed. Era Mikhail Koleshn ov però da tempo in odore di crisi con il Cremlino dopo aver brevemente ricoperto l'incarico di ministro della Difesa tra il siluramento di Pavel Graciov e la nomina dell'attuale titolare, Igor Rodionov. Il 3 ottobre scorso era inoltre stato destituito il suo vice Vladimir Zhurbenko, coinvolto in scandali finanziari. La destituzione di Koleshnikov sembra quindi inserirsi nel «repulisti» in corso ai vertici delle forze armate che nelle settimane scorse ha portato all'esonero di molti alti ufficiali, prontamente sostituiti con uomini considerati vicini all'attuale ministro della Difesa Rodionov. Viktor Samsonov, 55 anni, era il capo della cooperazione militare fra i Paesi della Csi. E' stato per alcune settimane, dopo il fallito putsch dell'agosto 1991, capo di stato maggiore delle forze armate sovietiche, anche perché si era rifiutato in agosto di appoggiare i putschisti e di inviare le sue truppe a Mosca dal distretto di Leningrado che allora comandava. Intanto ieri gli indipendentisti ceceni e il Cremlino si sono reciprocamente impegnati a tenere fede agli accordi già raggiunti per la pacificazione della repubblica caucasica, anche dopo il siluramento di Alexandr Lebed, che li aveva conclusi. Ma sempre ieri la Duma di Stato ha approvato una mozione con la quale si chiede al presidente Boris Eltsin di posizionare rinforzi dell'esercito russo nelle regioni confinanti con la Cecenia. [Ansa] Mikhail Koleshnikov

Luoghi citati: Cecenia, Leningrado, Mosca, Russia