«Salotti? Piuttosto tinelli» di R. I.

«Salotti? Piuttosto tinelli» 1 MARINA RIPA PI MEANA 1 «Salotti? Piuttosto tinelli» ROMA. I salotti della Seconda Repubblica? «Macché salotti. Quelli dell'Ulivo sono al massimo tinelli. Anche perché con Tangentopoli si sono ridotti drasticamente i metri quadri». Parola di Marina Ripa di Meana, già «più bella del reame» craxiano. «Allora c'era sicuramente tanta volgarità, ma almeno era un sapore forte. Ora è l'insipido assoluto - dice a «Epoca» -. Si è passati dalla pacchianeria più vistosa al grigiore minimalista», nuovi status symbol? «L'atmosfera di pauperismo un po' di maniera, dalla bicicletta di Prodi al motorino di Rutelli. Il must sono le giacchine del ministro Bindi». Ce n'è per tutti. Il più elegante? «Mio marito Carlo. Poi Bertinotti». Il più rozzo? «Di Pietro. La rozzezza di Bossi, invece, è così plateale che ha qualcosa di sublime. Quello che considero senza speranza è il "pariolino" Fini con la sua aria da benpensante. D'Alema non è male, nel genere burocratico Poste e Telegrafi». E Flavia Prodi? «E' perfetta. Per il tinello», [r. i.]

Persone citate: Bertinotti, Bindi, Bossi, D'alema, Di Pietro, Flavia Prodi, Marina Ripa, Prodi, Rutelli

Luoghi citati: Meana, Roma