Vertici 007 il Polo non ci sta

Ma Veltroni replica: due anni fa Berlusconi decise senza tanto rumore Ma Veltroni replica: due anni fa Berlusconi decise senza tanto rumore Vertici 007, il Polo non ci sta Diverbi in maggioranza, Bianco: troppa fretta ROMA. Stizza nel Polo e diverbi in seno alla maggioranza, a poche ore dalla nomina dei nuovi vertici dei servizi segreti. Il governo prende le sue decisioni in mattinata e subito dopo le agenzie di stampa trasmettono i primi commenti. Ce n'è uno, in particolare, che colpisce: quello di Gerardo Bianco. Il segretario del ppi, infatti, che in un colloquio con Prodi, qualche giorno fa, aveva cercato di convincere il presidente del Consiglio a procrastinare il rinnovo dei capi di Sisde, Sismi e Cesis, ribadisce i suoi dubbi: «Non mi convincono - afferma - né la precipitazione né il metodo». E ad avanzare dubbi, all'interno della coalizione, è anche il portavoce di Rinnovamento Ernesto Stajano: «Troppa fretta» è il suo commento. Critiche pure dal pri: «Metodi pessimi» scrive la Voce Repubblicana. E una sonora bocciatura arriva dal Verde Carlo Ripa di Meana che critica quelle che definisce «epurazioni di massa». Ma è la posizione dei popolari quella che desta i maggiori interrogativi. Come mai il ppi mantiene le sue riserve? Forse perché si fa portavoce del malumore del Colle? La reazione di Oscar Luigi Scalfaro è di quelle di rito: «Ritengo - dice il Presidente - che il governo si sia mosso nell'ambito delle sue competenze e della sua assoluta legittimità. Questa è una scelta che il governo ha ritenuto nella sua responsabilità di fare». Qualcuno intravede una certa freddezza nelle parole del Capo dello Stato. Ma il curriculum degli uomini posti ai vertici dei servizi sembra smentire questa versione. Francesco Berardino, da oggi alla guida del Cesis, ha collaborato a lungo con Vincenzo Parisi (che fu nominato capo della polizia dall'allora ministro dell'Interno Scalfaro). E il neodirettore del Sisde, Stelo, ha lavorato nel gabinetto di Scalfaro, al Viminale. E infatti gli esponenti del Polo sottolineano il legame che unisce i nuovi vertici dei servizi con l'inquilino del Colle. Dice l'ex Guardasigilli Filippo Mancuso: «Berardino ha lavorato con Parisi, quindi è sicuramente il candidato di Scalfaro, ciò nonostante è una degnissima persona». Osserva invece il capogruppo di Forza Italia alla Ca¬ mfcsrisAt mera Beppe Pisanu: «Stelo, prefetto di Torino, sarà stato scelto con l'avallo del Presidente». Il Polo critica il governo per le sue decisioni, ma le accuse sono rivolte ai metodi e non alle persone. Sottolinea il presidente di An Gianfranco Fini: «Il momento scelto dall'esecutivo per procedere a queste nomine non è stato opportuno: dopo tutte le polemiche seguite al ritrova¬ mento della microspia nello studio di Berlusconi, con il clima turbolento che si respira, sarebbe stato meglio attendere». E di «avvicendamento ingiusto» parla Maurizio Gasparri, uno dei colonnelli di Fini, che critica anche l'assenza di un esponente dell'Arma dei carabinieri». «Il governo - dice invece il leader del ccd Pierferdinando Casini ha usato un metodo sorprenden- te: l'Ulivo sta cercando di occupare tutti gli spazi». Critico anche il cdu, che con Rocco Buttigliene boccia questo ennesimo «episodio di scollamento dello Stato». Sulla stessa lunghezza d'onda Forza Italia. Secondo Achille Serra «si tratta di una lottizzazione sconcia e inaccettabile». Ed è perplesso pure Franco Frattini, presidente del comitato parlamentare per il controllo sui servizi: «Ho appreso dell'avvicendamento - dice dalle agenzie di stampa. Da Palazzo Chigi non ci hanno inviato il testo del comunicato, e da parte di Prodi non c'è stata nemmeno una telefonata, che so, magari un'ora prima della comunicazione "urbi et orbi"». Ma a Palazzo Chigi Walter Veltroni, dopo aver sottolineato che le decisioni dell'esecutivo «sono del tutto indipendenti» dalla vicenda della microspia, difende le scelte del governo dalle critiche del centro destra. «Non capisco perché - osserva il vicepresidente del Consiglio - il Polo faccia tanto rumore: nel '94 loro procedettero senza attendere troppo alle nomine dei vertici dei servizi». [m. t. m.] «Spiace per l'Arma ma la sinistra preferisce la polizia» «I dubbi? La gente non capirà mai a che cosa servono» Il segretario del ppi Gerardo Bianco perché si fa portavoce del malumore del Colle? La reazione di Oscar Luigi Scalfaro è di quelle di rito: «Ritengo - dice il Presidente - che il governo si sia mosso nell'ambito delle sue competenze e della sua assoluta legittimità. Questa è una scelta che il governo ha ritenuto nella sua responsabilità di fare». Qualcuno intravede una certa freddezza nelle parole del Capo dello Stato. Ma il curriculum degli uomini posti ai vertici dei servizi sembra smentire questa versione. Francesco Berardino, da oggi alla guida del Cesis, ha collaborato a lungo con Vincenzo Parisi (che fu nominato capo della polizia dall'allora ministro dell'Interno Scalfaro). E il neodirettore del Sisde, Stelo, ha lavorato nel gabinetto di Scalfaro, al Viminale. E infatti gli esponenti del Polo sottolineano il legame che unisce i nuovi vertici dei servizi con l'inquilino del Colle. Dice l'ex Guardasigilli Filippo Mancuso: «Berardino ha lavorato con Parisi, quindi è sicuramente il candidato di Scalfaro, ciò nonostante è una degnissima persona». Osserva invece il capogruppo di Forza Italia alla Ca¬ mera Beppe Pisanu: «Stelo, prefetto di Torino, sarà stato scelto con l'avallo del Presidente». Il Polo critica il governo per le sue decisioni, ma le accuse sono rivolte ai metodi e non alle persone. Sottolinea il presidente di An Gianfranco Fini: «Il momento scelto dall'esecutivo per procedere a queste nomine non è stato opportuno: dopo tutte le polemiche seguite al ritrova¬ mento della microspia nello studio di Berlusconi, con il clima turbolento che si respira, sarebbe stato meglio attendere». E di «avvicendamento ingiusto» parla Maurizio Gasparri, uno dei colonnelli di Fini, che critica anche l'assenza di un esponente dell'Arma dei carabinieri». «Il governo - dice invece il leader del ccd Pierferdinando Casini ha usato un metodo sorprenden- Francesco Cossiga Francesco Cossiga

Luoghi citati: Meana, Roma, Torino