Sì del Senato no della Camera all'accordo di R. I.

Il premier ha incontrato il Cancelliere a Bonn, «anche la Germania ha bisogno di noi» DECRETI Sì del Senato, no della Camera all'accordo ROMA. Accordo raggiunto, in linea di massima, al Senato per una corsia preferenziale che consenta l'esame dei decreti-legge giacenti in Parlamento dopo che la Corte Costituzionale ne ha vietato la reiterazione. Ma dalla Camera (al cui assenso è condizionato il varo dell'intesa) arriva una frenata da parte del gruppo di Forza Italia. «Nessuno sconto sui decreti giacenti, non si può dar luogo ad alcuna modifica dei regolamenti al di fuori della riforma della Costituzione», dicono i 4 vicepresidenti dei deputati Antonio Marzano, Giuseppe Calderisi, Giorgio Rebuffa e Stefania Prestigiaco- mo. E ricordano come questa sia la posizione espressa dal capogruppo Beppe Pisanu in una intervista al «Sole 24 ore» in cui si «riconoscono pienamente». A Palazzo Madama invece tutti i rappresentanti dei gruppi, ad eccezione della Lega Nord, hanno dato il loro assenso all'ipotesi di discutere i decreti-legge solo nelle commissioni competenti, evitando il passaggio in assemblea, finora obbligatorio. Sarà ora necessario raccordare il Senato e la Camera: sarebbe infatti del tutto inutile che la «corsia preferenziale» fosse adottata in un solo ramo del Parlamento. [r. i.]

Persone citate: Antonio Marzano, Beppe Pisanu, Giorgio Rebuffa, Giuseppe Calderisi, Stefania Prestigiaco

Luoghi citati: Roma