Prodi: lira nello Sme entro fine anno

HA Il premier ha incontrato il Cancelliere a Bonn, «anche la Germania ha bisogno di noi» Prodi: lira nello Sme entro fine anno Kohl: non ostacoleremo il vostro ingresso nelVUem BONN. «Non voglio assolutamente che sorga l'impressione che i tedeschi abbiano interesse o desiderio di tenere l'Italia fuori dall'Unione monetaria». Con queste parole il cancelliere tedesco Helmut Kohl ha accolto il presidente del Consiglio Prodi nella Cancelleria a Bonn per un rapido colloquio di consultazioni. Prodi, accolto da Helmut Kohl che l'ha salutato con un «ciao Romano», è apparso sollevato per la dimostrazione personale di sostegno da parte del Cancelliere tedesco, dopo che nei giorni scorsi nei media si erano diffuse voci in senso opposto, cioè di una volontà di escludere l'Italia dalla prima fase dell'Unione monetaria. Il presidente del Consiglio ha confermato il rientro della lira nel Sistema monetario europeo entro il 31 dicembre. «La lira si è rafforzata - ha detto Prodi - ma non facciamo la gara per avere una lira sempre più forte». Il rientro della moneta italiana nel Sistema monetario europeo è infatti una condizione essenziale per la partecipazione dell'Italia all'Unione monetaria. In Germania il presidente del Consiglio ha cercato e trovato un appoggio per la linea di politica economica del suo governo. «Quando si propone ai cittadini un'ipotesi di Finanziaria come quella dell'Italia, gli orizzonti devono essere realistici, la gente deve sapere che l'obiettivo è degno di essere perseguito» ha detto Prodi. Il cancelliere Kohl, che parla sempre di un gruppo di sei o sette Paesi che entreranno fin dall'inizio nell'Unione monetaria, non si è però sbilanciato al punto da includere l'Italia nella cordata dei primi. Tema dei colloqui, che sono stati molto cordiali anche per la simpatia personale che lega i due uomini politici, sono state le riforme dell'Unione Europea, la sicurezza interna, il rafforza¬ mento della polizia, la lotta contro la criminalità organizzata. Il Cancelliere si è dimostrato «curioso» sui particolari della manovra e sugli aspetti permanenti dei suoi risultati. I tempi per l'esame dei promossi alla moneta unica diventano sempre più stretti. Lunedì è arrivato a Bonn il primo ministro spagnolo Aznar per sondare le posizioni tedesche. Oggi è arrivato il presidente del Consiglio italiano. Ma se Prodi può trovare un alleato in Kohl e in una certa misura anche nel ministro delle Finanze tedesco Theo Waigel, appare di altra opinione il governatore della Bundesbank, Hans Tietmeyer. In Germania, infatti, si nota ultimamente un attrito crescente tra i fautori di un'interpretazione morbida dei criteri di Maastricht e i seguaci della linea dura. Per Tietmeyer i criteri di Maastricht devono essere «strettamente portati a termine senza margine di sconto». Il ministro delle Finanze tedesco, invece, pure insistendo sull'adempimento dei criteri e sul «patto di stabilità» che dovrebbe garantirgli anche per gli anni a venire, è più propenso a chiudere un occhio, non fosse altro che per i problemi di casa propria. Nel 1995, infatti, la stessa Germania non ha adempito i criteri di Maastricht e un destino simile accadrà nel 1996. La visita di Prodi arriva infatti nel giorno stesso in cui la Bundesbank, nel suo rapporto mensile, conferma la tendenza alla crescita del debito tedesco. I 60 mila miliardi di lire previsti dal ministro delle Finanze, Theo Waigel per il 1996 verranno superati abbondantemente. «Da gennaio a settembre 1996, il deficit delle casse dello Stato tedesco ha raggiunto 54 mila miliardi di lire», scrive la Bundesbank. Più ottimista, invece, la posizione della Banca Centrale sulla congiuntura economica tedesca. E' in ripresa soprattut- to grazie alle esportazioni. «Non si parla più di rinvio dell'inizio della moneta unica», ha detto Romano Prodi. Ormai in Germania l'opinione diffusa è che l'Unione monetaria partirà puntualmente nel 1999. Anche i politici tedeschi però in questi giorni discutono su come riempire i buchi del bilancio nazionale, reso ancora maggiore dai diecimila miliardi di lire aggiuntisi in seguito all'approvazione di un aumento degli assegni familiari. I politici di Bonn parlano proprio in questi giorni di alzare le imposte sulla benzina o di aumentare di un paio di punti percentuali l'Iva. Francesca Predazzi HA II presidente del Consiglio Romano Prodi e il Cancelliere tedesco Helmut Kohl. Nella foto grande sotto Massimo D'Alema con Umberto Bossi