«Daremo farmaci gratuiti» di D. Dan.

La decisione degli esercenti scatena la corsa alle medicine La decisione degli esercenti scatena la corsa alle medicine «Daremo farmaci gratuiti» La Bindiprepara la controffensiva ROMA. E' scontro duro sui farmaci. Dopo l'annuncio del passaggio all'assistenza indiretta, il 28 ottobre, il braccio di ferro con il governo si è fatto più pesante. Il ministro della Sanità, Rosy Bindi, ha manifestato ieri la precisa intenzione di non cedere, ha fatto, anzi, intendere di avere già pronto un pacchetto di «contromisure» - c'è chi legge «precettazione» - e ha garantito: «Il 28 ottobre assicureremo farmaci gratuiti». Rosy Bindi non è disposta a trattare «fino a quando non verrà revocata la serrata». Ma ha espresso la speranza che i farmacisti «revochino il provvedimento e che smettano di spaventare i cittadini, che stanno facendo la corsa all'incetta dei farmaci, cosa che sta provocando problemi enormi per lo sfondamento del bilancio della spesa farmaceutica». «Sono convinta - ha dichiarato ancora il ministro - che si rendono conto del loro isolamento e della coesione del governo, della maggioranza, delle forze sociali. Spero che si rendano anche conto di quanto allarme hanno gettato nel Paese e quanto ciò rischi di compromettere l'assistenza farmaceutica». L'annuncio della Federfarma ha gettato molti nel panico e si è scatenato l'arrembaggio alle medicine. In questi giorni, infatti, è nettamente aumentata la richiesta di prescrizioni ai medici di base. Del resto, la temperatura si sta abbassando e l'influenza è alle porte: per molte persone, soprattutto anziane, la minaccia dei farmacisti è motivo di grande preoccupazione. Le ultime fasi della protesta hanno causato anche una frattura tra farmacisti e medici di famiglia. Il segretario nazionale della Fimmg (Federazione medici di medicina generale), Mario Falconi, ha espresso un giudizio non troppo tenero sul modo di procedere dei farmacisti. «Pur solidarizzando in parte con le loro ragioni, non posso immaginare - ha commentato - una serrata così dura di fronte a pazienti anziani, pensionati o affetti da patologie croniche: come medici di base cerchiamo di far fronte alle richieste non dando tutto a tutti, ma permet¬ tendo ai bisognosi di affrontare la protesta almeno per qualche tempo». Falconi se la prende, in particolare, con la Federfarma che accusa di non aver consultato i medici di famiglia, impedendo, in questo modo «alternative allo sciopero e forme di coordinamento: i medici di base, anch'essi toccati dalla manovra, per protesta terranno semmai più aperti gli studi per spiegare ai pazienti i loro motivi». Anche per lo Snami (Sindacato autonomo medici italiani) i medici di famiglia «hanno registrato una immediata impennata delle richieste di farmaci». «Dal 13 ottobre - sostiene in una nota del sindacato - gli ambulatori sono superaffollati, gli orari degli studi ampliati da richieste degli assistiti. Se la Finanziaria aveva l'intenzione di contenere le spese i risultati sono stati, per l'effetto annuncio, un incremento della spesa difficilmente recuperabile». [d. dan.]

Persone citate: Falconi, Mario Falconi, Rosy Bindi

Luoghi citati: Roma