«Alta velocità in pericolo»

«Alta velocità in pericolo» «Alta velocità in pericolo» Pininfarina: possibili ritardi «politici» MILANO. Con una lettera al presidente del Consiglio Romano Prodi, il Comitato Promotore per l'Alta Velocità sulla direttrice Est-Ovest chiede al governo un ulteriore impegno affinché si possa dare inizio ai lavori sulla Torino-Milano entro il 1997. Lo annunciano i due presidenti del Comitato Sergio Pininfarina e il sindaco di Torino Valentino Castellani i quali, pur dando atto a Prodi e al ministro dei Trasporti Claudio Burlando di avere già confermato l'intenzione di far marciare i progetti nei giorni successivi allo scandalo che ha travolto le Ferrovie, temono che «a causa di avvenimenti estranei si possa manifestare in Parlamento una corrente favorevole al ritardo». E questo non deve avvenire. La linea che dovrà collegare Torino a Trieste, per estendersi poi fino a Lione e Lubiana, e a Sud verso Genova, è una delle infrastrutture fondamentali nel processo di modernizzazione dei trasporti, non solo per i treni passeggeri ma, soprattutto, per le merci e per tutta l'economia del Nord. Significa collegare e potenziare porti importanti, avvici¬ nare il Sud della Francia e la Spagna, raggiungere rapidamente quei Paesi del Centro Europa che sono alle soglie di un grande sviluppo e possono essere, come ha sottolineato il sindaco di Trieste Riccardo Illy, mercati di sbocco sia per investimenti che per beni di consumo. In particolare il Comitato invita il governo a chiudere al più presto la Conferenza dei servizi per la tratta Milano-Torino, così da poter aprire i cantieri entro il '97. Un segnale essenziale per dare ai partner francesi interessati alla TorinoLione un segnale di buona volontà. Altrettanto urgente aprire le Conferenze di servizi per i tratti Milano-Venezia e assumersi l'impegno per la Venezia-Trieste. I soldi ci sono, stanziati già dalle ultime tre finanziarie. «L'Italia ha già accumulato grandi ritardi, soprattutto nei confronti delle altre due direttrici Est-Ovest del Nord Europa», conclude Pininfarina e ammette: «Stiamo discutendo da quattro anni, ora siamo in un momento delicato e siamo preoccupati. E' nostro dovere essere vigili».

Persone citate: Claudio Burlando, Pininfarina, Riccardo Illy, Romano Prodi, Sergio Pininfarina, Valentino Castellani