Usa il grasso va al potere

L'ITALIA DELLA PANCIA r JHk Maschio, con un'età fra i 50 e i 60 anni: ecco l'identikit di chi ha più problemi di linea Usa, il grasso va al potere Per la prima volta gli obesi superano i magri UN'OSSESSIONE COLLETTIVA LNEW YORK A notizia è semplice: i grassi (intesi come esseri umani e non come lipidi) superano i magri. Ed è anche una notizia prevista, perché la tendenza era nota: gli Stati Uniti d'America sono diventati il Paese dei sederoni, dei pettoni, dei coscioni, dei faccioni. E anche il Paese in cui ad ogni angolo di strada ti vendono tonnellate di barattoli pieni di pillole grigiastre che si presentano come «fat burners», brucia-grasso. Naturalmente la notizia si presta a obiezioni: chi stabilisce quale sia la normalità? Quand'è che la gente ciocciottella va considerata fuori della norma, afflitta e affetta da una vera malattia? Chi stabilisce la norme? In questo genere di umane vicende valgono le convenzioni. Gli americani sono fantastici in questo: fissano norme ovunque possono, creano regole, regolamenti, tabelle, percorsi obbligati. Lo fanno con animo sperimentale e giocoso, non sono ossessivi come i tedeschi, ma più perentori: una volta stabilita la norma (come fare una festa per bambini o una esecuzione capitale), la rispettano. E si aspettano che l'intera umanità prenda nota e si adegui. Bisogna comunque stare attenti e prendere sul serio questa notizia. Quel che accade qui non può essere catalogato come americanata: gli Usa precorrono tempi che ci aspettano. E non sono tempi malvagi, tutt'altro. Ci aspetta, toccando ferro, un'era di pace, benessere e longevità. E di grasso. Questo, d'altra parte, è un Paese materno oltre che moderno. Femminile, provvidente, nutriente, soccorrevole. Si vede dai pupi: i cuccioli americani sono spesso mostri precoci di grassezza. Le mamme li imbottiscono di «muffins» la mattina insieme al latte con cereali che contengono frutta, materiale proteico, persino croste scrocchianti di pancetta affumicata. E proseguono con una serie di snack, merendine, milkshake in bicchieroni giganteschi. Li vedi che passeggiano con gelatoni colorati, si fermano ad ogni carrettino per comperare una doppia ciambella a forma di nodo Savoia con i semi di sesamo, e già che ci sono si sparano una coppia di hotdogs. A New York il carrettino è il ristorante popolare per tutti, e tutti si rimpinzano e si imbottiscono. In realtà non proprio tutti, perché esiste e resiste il popolo salutista che è ossessionato dal fumo, vede le ombre del passato attraverso la moda del New Age, corre sui pattini roller superando le macchine sportive, salta con le mountain-bikes, si ammazza sugli attrezzi in palestra, corre fino a farsi scoppiare il cuore nel parco, si imbottisce di cromium, carnetina, vitamine a bizzeffe. Ma dall'altra parte c'è l'America popolare e materna, dei sobborghi, degli adolescenti. A Harlem quasi tutte le giovani madri sono state abbandonate dai mariti, fidanzati, boyfriends e amanti occasionali. Sono sole, disperate e piene di marmocchi destinati alla strada e alla violenza. Non potendo compensarli della perdita del padre, li rimpinzano. Tutti obesi. Quest'estate ho visto tutta la rappresentanza della gioventù americana a Disneyworld, ed era uno spettacolo nello spettacolo: code da campo di concentramento sudavano e sbuffavano per andare a vedere le balene che saltano in piscina e i carrelli che viaggiano nei tunnel del futuro. Code di cosce enormi. Zampone umane da cotechino, Tutti ragazzi: bianchissimi come il latte o neri. I neri tendono ormai al color caffèlatte chiaro e formano insieme ai bianchi una massa carnosa orribil- mente sudata, che veste le stesse schifose magliettone fino all'inguine. Qualche mese fa un altro annuncio ha colpito l'America: i bambini ispanici venuti al mondo quest'anno hanno superato i bambini neri. Dunque i latinos sono da adesso il nucleo antropologicamente più denso e forte. I latinos non abbandonano lo spagnolo come gli italiani, i greci o i tedeschi abbandonarono le loro lingue per assorbire l'inglese. E i latinos sono i meno obesi, non tan¬ to perché fra loro ci sono i più poveri immigrati clandestini o loro figli. Ma perché conservano insieme alla lingua anche i costumi alimentari, più simili ai nostri: ingrassano, ma sotto il livello della mostruosità. Gli Stati Uniti coltivano la passione della sorveglianza statale per la salute collettiva. Ed è stato proprio il «National Health and Nutrition Examination Survey» a stabilire le tabelle e dichiarare i risultati di quest'ultima statistica. Le tabelle si basano su un rapporto assunto come corretto fra statura e peso. Questo rapporto è chiamato Bmi, che vuol dire «indice di massa corporea». Quindi l'ente preposto alla salute globale, materno ansioso e severo, ha stabilito che chi supera il Bmi ottimale fino al 25 per cento, può essere considerato normale o grassottelle. Chi sfora però il 25 per cento viene classificato come obeso. Le misure saranno pure arbitrarie, ma valgono perfettamente per fare paragoni e statistiche. E così si apprende che ci sono più uomini grassi che donne grasse (i maschi rappresentano il 59 per cento della popolazione sovrappeso); e che la t'ascia d'età più cicciona è quella compresa fra i 50 e i 60 anni, quando cade la libido, aumentano birra e tempo libero, scende il tono dei muscoli e sale il numero delle ore davanti alla tv sgranocchiando schifezze. Alla fine si scopre che quasi i due terzi dell'intera popolazione maschile (il 73 per cento) farebbe meglio a mettersi a dieta; mentre le donne nelle analoghe condizioni sono il 64 per cento. Quanto agli obesi gravi, sono il due per cento della popolazione maschile e il quattro per cento delle donne. Dieci anni fa erano la metà. Dunque si assiste a una crescita costante della grassezza, con conseguente aumento delle malattie connesse: diabete, cardiovascolari e del metabolismo. Ciò significa un aggravio di spese sociali per la salute che supera di gran lunga il sensibile risparmio che la società americana ha realizzato con un minor numero di casi di cancro dopo la campagna antifumo. L'ente statale si è affidato a un campione di 30 mila persone e rivela che anche i poveri tendono a ingrassare perché è facile trovare a poco prezzo cibi e bevande ad altissimo contenuto calorico. La domenica a Central Park si vedono centinaia di madri che brandiscono lattanti enonni che sembrano disegnati da Boterò. E portano per mano figliolone e figlioloni aggrappati al gelato e alla merendina. E sono grasse le poliziotte nere che dirigono il traffico di New York e che con un colpo di natiche potrebbero schiantare un camion. Sono grassi persino i cavalli degli agenti a cavallo che devono reggere i culoni dei sergenti che stanno in sella come in poltrona, sognando il «miller-time», l'ora della birretta, gli shorts, il barbecue e le quattro chiacchiere col vicino, preparando un Martini e ripulendo col pane l'ultimo barattolo di maionese. Paolo G Lizzanti Secondo un'inchiesta ben i due terzi della popolazione americana farebbero però meglio a seguire una dieta Anche i poveri ingrassano perché è facile trovare cibi a poco prezzo e con molte calorie L'ITALIA DELLA PANCIA r ar~7 5 \T~ ~\ mJHk. INDIVÌDUI SOVRAPPESO: QUANDO L INDICE DI MASSA CORPOREA SUPERA LA SOGLIA DI 25 INDIVIDUI OBESI: QUANDO L-INDICF Di MASSA CORPOREA SUPERA LA SOGLIA DI 30 / E S Nonostante le campagne salutiste in America cresce l'ossessione per il cibo

Persone citate: Di Massa, Savoia

Luoghi citati: America, Central Park, Italia, New York, Stati Uniti, Stati Uniti D'america, Usa