cosi chicchi sparì dalla lista

(osi (biechi sparì dalla lista a caso (osi (biechi sparì dalla lista // «giallo» della cooperazione i verbali del mistero ROMA ALL'INCHIESTA su imbrogli e tangenti cresciute all'ombra della cooperazione internazionale, il nome del banchiere italo-svizzero Pierfrancesco Pacini Battaglia detto «Chicchi», sembra uscito con un semplice tratto di penna. Oggi pare sia sparito il fascicolo trasmesso dalla Procura di Roma a quella di Milano, ma nella capitale non c'è nemmeno la copia della lettera di trasmissione di quegli atti inviati dal pm Vittorio Paraggio. Quanto al registro degli indagati, il nome di Pacini non c'è più, depennato senza motivazione. E' il «giallo» scaturito dall'inchiesta spezzina che ha portato in carcere il banchiere ritenuto la mente di una lobby affaristico-criminosa. Quello con lo scambio di fax tra Faraggio e l'allora pm di Mani pulite Antonio Di Pietro, il quale avvertiva il collega romano che «contro Pacini Battaglia procede questo ufficio, che lo stesso sta rendendo ampia collaborazione, per cui sarebbero inopportune sovrapposizioni di indagini riguardanti la sua persona». Alla ricerca di una spiegazione su come Pacini Battaglia si salvò dal processo per la cooperazione visto che a Milano Di Pietro stava sì procedendo nei suoi confronti, ma per altri fatti -, i finanzieri inviati dai giudici di La Spezia hanno trovato solo qualche traccia e quel tratto di penna. Ma nei verbali che compongono uno dei tronconi delle varie inchieste sui lavori nel Terzo Mondo ci sono ancora le deposizioni che chiamavano in causa, per i miliardi gestiti attraverso la cooperazione, proprio Pacini Battaglia. Il 25 maggio 1993, pochi giorni prima della lettera di Di Pietro a Paraggio, davanti al pm romano compare Paolo Ciaccia, amministratore delegato della Saipem, il quale, parlando di affari fatti in Cina e in Angola, racconta: «Per quanto riguarda i pagamenti ad Ottone (responsabile di un'altra società, ndr) che, per quanto mi dis¬ sero Carmignani e De Vincolis, dovevavo essere effettuati "estero su estero", pensai di ricorrere alla struttura organizzativa di Pierfrancesco Pacini Battaglia, con il quale avevo precedenti rapporti di cui ho dettagliatamente riferito al pm di Milano nel febbraio-marzo 1993. Convocai a Roma l'assistente di Pacini Battaglia, tale Riger Francis, mettendolo in contatto, per la soluzione tecnica, con l'ing. Piero Pagano, direttore amministrativofinanziario della Ctip. Mi risulta che venne stipulato un contratto con la società Offshoreman Ltd la cui articolazione consentiva forme di pagamento "elastiche"». Nei giorni successivi Ciaccia viene arrestato, e il 2 giugno, nel carcere di Regina Coeli, al gip Terranova parla di «un contratto con la soc. Offshoreman Ltd delle isole Canarie per prestazioni inesistenti». Spiega che le «prestazioni inesistenti» gli erano state confermate «da Francis, che io sapevo essere uomo di fiducia di Pacini Batta¬ glia», e aggiunge: «Pacini mi era stato presentato dall'architetto Larini nel 1985'86 come persona che mi poteva facilitare l'acquisizione di una commessa dell'E- nichem. Presi contatti con Patini per "vestire" gli accordi illeciti con Ottone ed egli mi mandò Francis Roger come persona che avrebbe potuto indicare la struttura estera fittizia su cui appoggiare l'operazione... Il rapporto fittizio con la soc. Offshoreman Ltd servì per pagare una percentuale illecita a Pacini per la sua mediazione, sia per pagare l'illecita percentuale ad Ottone per la sua mediazione». Lo stesso Francis Roger, secondo Ciacci, «vestì» attraverso la società Corak altri «accordi illeciti». Più avanti, l'indagato aggiunge: «Ho conosciuto Balzamo (ex segretario amministativo del psi, ndr) mi sembra nel 1990 nell'ufficio di Pacini Battaglia, ove assistetti a dazioni di denaro da parte sua a Balzamo... Circa le destinazioni finali dei denari pagati ad Ottone, ricordo che egli spendeva continuamente il nome di Balzamo quale politico destinatario dei denari». Il 30 giugno, Paraggio interroga Piero Pagano, l'ingegnere della Ctip chiamato in causa da Ciaccia. E' un altro verbale dove si parla di soldi finiti nelle tasche del banchiere «Chicchi»; Pagano racconta di un acquisto di apparecchiature da parte della Ctip da rivendere alla Snam progetti e spiega: «La differenza tra il prezzo di acquisto e quello di cessione doveva essere dalla Ctip posta a disposizione di Pacini Battaglia utilizzando il contratto Offshoreman, cosa che è avvenuta». Igio. bia.] filali Il pm romano Vittorio Paraggio

Luoghi citati: Angola, Cina, La Spezia, Milano, Ottone, Roma