Rivoluzione dell'Intelligence di Giovanni Bianconi

Il generale Marrocco e il prefetto Stelo in corsa per il Cesis Rivoluzione dell'Intelligence Un «cervellone» coordinerà tutti gli 007 LA NUOVA GEOGRAFIA CROMA AMBIARE prima le strutture o le persone? Il dilemma è tutto qui. La strada per avviare la nuova stagione dei servizi segreti voluta dal governo Prodi si decide intorno a quest'interrogativo. E a seconda della risposta, potrebbe essere questione di giorni oppure di tempi più lunghi. La decisione, comunque, dovrebbe arrivare in fretta, anche perché la questione è all'ordine del giorno, e non da ieri. Non c'entra la microspia di Berlusconi, non c'entrano le polemiche sulla Gdf: fin dall'estate Prodi e i suoi uomini sapevano di dover procedere al ricambio degli 007. A prescindere dalle riforme che saranno varate, il valzer dei nomi va avanti da settimane. Ma dentro la coalizione di governo - e probabilmente all'interno dello stesso esecutivo non tutti hanno la stessa ricetta per guarire dal «mal di Servizi». Per questo si susseguono riunioni e incontri. Come quello di ieri mattina fra Napolitano e Andreatta, respon- sabili di Sisde e Sismi. La soluzione più probabile sembra quella di avviare la riforma delle strutture attraverso le persone. In sostanza nominare i nuovi vertici di Sisde, Sismi e Cesis dando un peso, a queste nomine, che in qualche modo anticipi la riforma. Che altro non sarebbe che l'antica idea di superare il dualismo tra Servizio segreto civile (Sisde) e militare (Sismi), dando vita ad un organismo unitario con branche separate, che a grandi linee dovrebbero riguardare l'attività sull'interno e sull'estero. Si tratta di dare concretezza alla vecchia metafora di «una sola testa con due braccia». In questa ottica, ancora prima di riformare, per legge, l'organizzazione di Cesis, Sisde e Sismi, con un iter che sarebbe comunque lungo e non privo di ostacoli, si protrebbe procedere alle nuove nomine. In primo luogo rivalutando il ruolo del Cesis, quell'organismo di collegamento tra i due Servizi istituito con la legge del 1977 che finora non ha funzionato granché. Si tratta di ampliare i suoi poteri, ma nel frattempo si cerca un successore all'attuale responsabile, il prefetto Umberto Pierantoni, per avviare la riforma. In un primo tempo per quella poltrona si è parlato a lungo del generale dei carabinieri Giovanni Mai-- rocco, un passato nel Sismi, già consigliere militare di Dini presidente del Consiglio, e oggi ancora inserito nel ruolo di Palazzo Chigi. Ma sul fronte non militare - con i prefetti che da tempo premono per recuperare il loro ruolo all'interno del Servizio segreto civile - è cresciuta la candidatura dell'attuale prefetto di Torino Vittorio Stelo. Dalla scelta del direttore del Cesis «rinforzato», dipendono quelle di Sisde e Sismi. Tra gli attuali direttori, il prefetto (ex-generale) Gaetano Marino (Sisde), e il generale Sergio Siracusa (Sismi), la posizione del primo sembra essere la più debole, non fosse che per le maggiori pole- miche in cui il suo Servizio s'è trovato coinvolto rispetto all'altro. Se una poltrona deve saltare, però, è probabile che salti anche l'altra. Se i prefetti non dovessero «conquistare» il Cesis, a loro potrebbe andare il Sisde, e oltre a quello di Stelo si fa anche il nome del prefetto di Firenze Francesco Berardino, un passato alla Digos di Bologna e poi nella segreteria dell'ex capo della polizia Parisi. Tra i militali è in corsa l'exvice-comandante generale dei carabinieri Alessandro Vannucchi, «a disposizione» da circa un anno; potrebbe andare al Sisde, oppure al Sismi se il Servizio civile dovesse essere guidato da un civile. In questo valzer, c'è anche da tenere presente la rotazione fra le tre forze annate alla guida del Sismi, e la imminente sostituzione dei comandanti generali della Guardia di Finanza (Berlenghi è già in prorogatici) e dei carabinieri, dove Federici dovrebbe lasciare all'inizio del '97: due posti che spettano a generali dell'esercito. Sullo sfondo rimane la riforma strutturale dei Servizi segreti, la cui filosofia di fondo dovrebbe essere quella elaborata dal comitato parlamentare di controllo nella scorsa legislatura. Tra gli obiettivi indicati, il «sistema binario a forte coordinamento», il rafforzamento del segretario generale del Cesis, la soppressione del comitato interministeriale, nuove regole per la conservazione dei documenti e degli archivi (fonti di tante polemiche) e nuove norme sulla classificazione dei segreti, con l'introduzione di un termine entro il quale dovranno comunque cadere. Giovanni Bianconi L'obiettivo è superare il dualismo tra Sisde e Sismi Il generale Marrocco e il prefetto Stelo in corsa per il Cesis A sinistra il ministro dell'Interno Giorgio Napolitano Qui sotto Alessandro Vannucchi

Luoghi citati: Bologna, Firenze, Torino