Le azioni e i fondi che brillano di più

Le azioni e i fondi che brillano di più Le azioni e i fondi che brillano di più Prezzo 20,160 . Vw.% da inizio anno 18,4% Commissione ingresso 3,00% DEAN WITTER PM 65,0 Milioni di dollari Var. % Commissione inizio anno ingresso 13,7% Nessuna Prezzo 12,010 MFS GOLD 22,0 Milioni di dollari Var. % Commissione Prezzo da inizio anno ingresso 6,080 10,7% Nessuna , LEXINGTON STRAT SILVER 95,0 Milioni di doli ari Var. % Commissione Prezzo da inizio anno ingresso 4,610 10,3% 5,75% FRANKLIN GOLD 435,0. Milioni di dollari Prezzo 15,230 Var.% da inizio anno Commissione ingresso 4,50% e UNITED SERVICES GOLD 152,0 Milioni di dollari Var. % Commissione Prezzo da inizio anno ingresso 1,810 ' -8,6% Nessuna LEXINGTON STRAT INVEST0RS 78,0 Milioni di dollari Var. % Commissione Prezzo da inizio anno ingresso 2,790 6,9% 5,75% one o na LA via meno rischiosa per puntare sull'incremento dei prezzi del metallo giallo è senz'altro rappresentata dalle blue chips nordamericane del settore. Tre nomi su tutti: Barrick Gold, Piacer Dome e Newmont Gold. La prima, con una capitalizzazione ormai vicina ai 10 milioni di dollari, ha saputo dare soddisfazioni ai propri azionisti, salendo dai 5 dollari dell'89 agli attuali 26. ASCESA IRRESISTIBILE Le fortune del gruppo canadese, iniziate con la scoperta del deposito di Goldstrike in Nevada, sono proseguite con la miniera Betze Post e l'acquisizione di Lac Minerals (con un'opa di oltre 1 miliardo di dollari). L'operazione ha segnato l'ingresso in Sudamerica attraverso il ricco deposito di El Indio, nelle Ande, le cui riserve ammontano a circa 6,5 milioni di once. Il gruppo ha appena portato a termine l'acquisizione di Arequipa Resources (riserva di circa 5 milioni di once). IN AUSTRALIA Un'altra società molto interessante è la multinazionale anglo-australiana Rtz-Cra, il cui portafoglio diversificato su scala globale comprende attività estremamente attraenti come il deposito di Lihir in Papua Nuova Guinea. Secondo gli analisti un titolo in grado di apprezzarsi nel medio periodo è il gruppo Normandy Mining. Dopo aver completato nel mese di agosto l'incorporazione di Gold Mines of Kalgoorlie, Poseidon Gold e North Flinders, la società ha raggiunto una capitalizzazione di oltre 3 mila miliardi di dollari. SUDAFRICA I più ottimisti sulle prospettive del metallo giallo possono prendere in considerazione il mercato sudafricano che presenta titoli molto più sensibili (leveraged) alle oscillazioni dell'oro. I superiori costi di estrazione rispetto alla media mondiale e il minore ricorso del management alle politiche di copertura fanno sì che la mini¬ ma variazione del prezzo sul mercato fisico si rifletta sugli utili societari. Diverse azioni, grazie ai certificati (Adr) quotati a Wall Street, risultano liquide e facilmente negoziabili. Tra queste Freegold, Western Deep, Kloof e Driefontein. APERTI O CHIUSI Per il risparmiatore avverso al rischio è preferibile l'acquisto di un fondo aurifero. Sul mercato italiano al momento è disponibile un solo prodotto, Geode Risorse Naturali, ma le Borse internazionali vantano una lunga tradizione in materia. Su Londra e Wall Street sono quotate alcune centinaia di prodotti tra Mutual Fund (fondi aperti, tradizionali, vedi tabella) o Closed-end Fund (l'ondi chiusi, la cui quotazione è determinata da domanda ed offerta). A questa seconda categoria, più speculativa per via della possibilità dei prezzi di discostarsi dal valore effettivo del portafoglio titoli, appartiene il Mercury World Mining Trust. METALLI DIVERSI Attivo anche nel comparto dei metalli non ferrosi, il fondo è gestito dalla Mercuri' Asset Management (affiliata di Sbc Warburg) e quotato sulla Borsa di Londra. Tra le posizioni più importanti detenute dal fondo troviamo Minas Buenaventura (produttore di oro e argento), Cominco (zinco), Pasminco (zinco e piombo), Noranda (uno dei principali conglomerati mondiali nel settore delle risorse naturali), Western Areas (oro), Gold Fields of South Africa (oro) e Alcoa (alluminio), [g. z.] vita natalizie sono infatti solite sostenere la domanda nell'ultimo trimestre dell'anno. TRE FATTORI DI RIPRESA Vi sono anche altri fattori propizi alla ripresa delle quotazioni aurifere. a) Innanzi tutto, il metallo giallo rappresenta un investimento a buon prezzo. Ai valori correnti occorrerebbe infatti appena il 3% dell'offerta di moneta mondiale per acquistare l'intero stock custodito dalle banche centrali. b) In secondo luogo il costo-opportunità di detenere oro è molto conveniente rispetto ai rendimenti del reddito fisso. c) Infine, vi è l'instabilità politica internazionale, che solitamente provoca un ritorno di fiamma per l'investimento in beni rifugio. La situazione in Cecenia, il fragile stato di salute di Boris Eltsin, Deng Xiaoping e Nelson Mandela, il raffreddamento dei rapporti tra Cina e Taiwan, il ritorno delle tensioni nel Golfo sono tutti pericoli potenziali per le attività finanziarie dai quali i1 metallo giallo potrebbe trarre giovamento. TITOLI Spesso l'ascesa delle quotazioni viene ostacolata dalle vendite «a pronti» delle Banche Centrali (poco interessate a detenere un'attività finanziaria che non fornisce interessi) e «a termine» da parte delle società minerarie (per attribuire un valore certo alla produzione futura). Il Fondo Monetario Internazionale ha inoltre dichiarato di voler cedere il 5% delle proprie riserve auree, il che potrebbe significare l'immissione sul mercato di circa cinque milioni di once di oro. ROSEO FUTURO Le possibili fasi di debolezza possono essere sfruttate per accumulare posizioni rialziste, preferibilmente in prossimità del supporto situato tra 370 e 375 dollari l'oncia. Secondo gli esperti dell'Economist Intelligence Unit vi è un 60% di probabilità che l'oro si apprezzi di circa il 3% l'anno sino a raggiungere i 5E0 dollari l'oncia entro il 2010. Gabriele Zilioli