IN ATTESA DEL RUGGITO
IN ATTESA IN ATTESA DEL RUGGITO ERA meglio prima, quando divideva la sua esistenza con le tre sorelle che la Rai riteneva degne di vita? 0 la sua vera identità la rivela adesso, unica orchestra a ricordarci che l'azienda radiotelevisiva di Stato non considera la musica un utile contenitore di tante ore d'ascolto radiofonico (e di poche televisive), ma, anche, un proprio progetto culturale? L'identità, appunto. Parlare con gli orchestrali, con i direttori che ne hanno saggiato le disponibilità professionali e scoprire come è difficile abituarsi all'idea che una formazione sinfonica non abbia anche un coro stabile. La qualità non può prescindere da una strategia. C'era, prima, una tensione nervosa forte in questo complesso, che lo rendeva capace di vertici interpretativi, di impennate. C'è, ora, una diffusa medietà, più rassicurante, ma insieme meno pronta agli scarti del cavallo di razza. Dice Pierre Boulez: «Per distinguersi dalla concorrenza, è necessario creare orchestre specializzate, con una propria formidabile qualità in alcuni settori: la musica rinascimentale, oppure barocca, o contemporanea». L'Orchestra Nazionale della Rai, unica formazione sinfonica di Torino, deve per necessità restare un'orchestra generalista. Ma se scegliesse, ora e in futuro, di coltivare con particolare affetto e costanza un periodo musicale, alcuni autori, potrebbe qualificarsi ed emergere. Allora, come ricordava Giuseppe Sinopoli in una franca intervista, questo complesso potrà anche creare gelosie e rivalità. Saranno benvenute; vorrà dire che il cucciolo ha imparato a ruggire. Sandro Cappelletto na, che fino a questo secolo ha dato ben poco di memorabile al di fuori del genere operistico, è caratterizzata comunque da un peso massimo come Rossini, di qui sarà eseguito lo «Stabat Mater» per soli, coro e orchestra. Resta indefinito l'ultimo concerto, con programma e direttore da definire: dovrebbe essere una bella sorpresa. Tra i contemporanei va ricordato intanto Niccolò Castiglioni, morto proprio durante Settembre Musica, di cui saranno eseguite postume in prima assoluta «Les Harmomes»; e poi nomi prestigiosi come Fabio Vacchi, Luciano Berio, Bruno Maderna, Gyorgy Kurtag. Qualche direttore: Kurt Sanderling, Dmitri Kitaenko, Riccardo Chailly, Stanislaw Skrowakzewski, Vasilij Sinaiskij, Emmanuel Krivine, Frank Shipway, Lù Jia, Salvatore Accardo, Peter Schneider. Tra i solisti: Andrea Lucchesini, Christian Tetzlaff, Catherine Malfitano, Yefim Bronfman, Mischa Maisky, Gii Shaham, Lilja Zilberstein, Francesco Pomarico, Magnus Andersson. [1. o.j
Luoghi citati: Torino
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