Misiani nuove accuse

E Misianif nuove accuse Un imputato: le prove in una cassetta VELENI IN AULA E ROMA tempo di accuse ai pubblici ministeri, nelle aule di giustizia. Succede anche a Roma, al processo Intermetro, quello per le tangenti pagate per la costruzione della metropolitana, e nel mirino finisce il pubblico ministero Francesco Misiani. Un imputato, l'ingegner Pasquale Alcini, ex-direttore generale della Vianini, nel corso dell'interrogatorio di ieri ha fatto questa rivelazione: «Esiste una registrazione in possesso dell'ingegner Walter Montevecchi, amministratore delegato della Vianini per i lavori all'estero e testimone in questo processo, nella quale l'avvocato Luciano Scipione (amministratore delegato dell'Intermetro, imputato e testimone d'accusa nel processo, ndr) afferma: "Il pm Francesco Misiani mi disse di accusare Francesco Gaetano Caltagirone perché i giudici di Milano gli stanno addosso"». L'accusa è pesante. Nel clima delle ultime settimane, parlare di un altro pm che induceva gli indagati a fare confessioni mirate significa gettare altra benzina sul fuoco. Il pm Misiani - lo stesso che il pool di Milano ha messo sotto inchiesta per un presunto favoreggiamento dell'ex-giudice Squillante - rimane immobile e silenzioso. Non protesta, non dice nulla. Più tardi negherà la fondatezza dell'accusa, ma si astiene da qualunque reazione per evitare di dover abbandonare il processo: una delle ipotesi, infatti, è proprio che questa mossa serva a far astenere il pm d'udienza. I giudici della seconda sezione del tribunale si riuniscono in camera di consiglio e decidono di trasmettere gli atti alla procura di Perugia, competente per i reati commessi dai magistrati romani. Nessun commento nemmeno da Luciano Scipione, che do¬ veva essere interrogato ma ha presentato solo una memoria difensiva: non conferma e non smentisce. Caltagirone invece non c'è; il presidente della società che controlla la Vianini, accusato da Scipione, ha fatto sapere che è malato, e il suo interrogatorio è slittato. I difensori di Alcini, gli avvocati Paola Severino e Marcello Melandri, spiegano che il loro assistito «ha reso una dichiarazione estremamente grave e documentata». Nella cassetta registrata che sarebbe in possesso di Montevecchi, Scipione affermerebbe, fra l'altro: «Misiani mi disse di trovare argomenti contro Caltagirone»; e ancora: «Misiani interveniva sui verbali aggiungendo delle frasi, e tutto questo con la promessa di patteggiamento». Precisano i legali: «Come cittadini, prima ancora che come avvocati, crediamo che tali affermazioni debbano essere vagliate in maniera seria ed approfondita per valutare se lo Scipione si sia reso autore di una calunnia ai danni del nostro assistito, incolpando lui ed altri imputati, ingiustamente, di un fatto che lo ha già portato a subire sedici giorni di carcerazione preventiva, ovvero abbia ingiustamente accusato il pubblico ministero di fatti gravissimi». Il processo Intermetro, per ora, prosegue regolarmente. Prossima udienza il 28 ottobre, con l'interrogatorio di Caltagirone. [r. r.] Francesco Misiani

Luoghi citati: Caltagirone, Milano, Perugia, Roma