il ministero sotto assedio di M. Tr.

// ministero sotto assedio Bieticoltori // ministero sotto assedio BOLOGNA. Da domani e per tutta la settimana sotto il ministero delle Risorse va in onda la protesta dei bieticoltori. Arriveranno da tutta Italia con autobus e altri mezzi di trasporto per «far sentire la voce di un settore in difficoltà». Il motivo? I tagli decisi dal governo: in tutto 135 miliardi. Cinquanta saltati con la manovrina di giugno e altri 85 (sui 170 autorizzati dalla Ue) con la Finanziaria. Il rischio ventilato? La chiusura di cinque dei ventitré zuccherifici esistenti, con la perdita di circa duemila posti di lavoro tra fissi e stagionali e la riduzione delle attività dell'indotto. In più, il rischio di creare un buco di 750 miliardi di lire nella bilancia commerciale del 1997. Secondo le associazioni bieti cole (Anb, Cnb, Abi, Unb, Consmaca, Abm), la riduzione della produzione interna - che potrebbe scendere a 10 milioni di quintali - sarebbe infatti una delle conseguenze derivanti dal taglio governativo. Questo comporterebbe anche un costo aggiuntivo provocato dalla necessità di aumentare l'import per soddisfare un livello di consumo interno di 15 milioni di quintali coperto finora dalla quota assegnata dalla Unione Europea di 14,3 milioni di quintali. «Quello che è grave e mai successo prima - spiegano le associazioni - è che il ministro Pinto non abbia mai voluto incontrare le associazioni, nonostante ripetute richieste». E non soddisfa i produttori nemmeno la delibera Cipe, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale che stabilisce in 210 miliardi di lire, per la campagna 1995-96, gli aiuti nazionali di adattamento a favore del settore bieticolo-saccarifero. Le associazioni chiedono l'intervento del governo anche per chiudere la trattativa interprofessionale con l'industria saccarifera che si è bloccata. I punti di contrasto riguardano la regionalizzazione (una componente del prezzo bietola prevista dai regolamenti comunitari per i Paesi deficitari e che incide per circa 600 lire/quintale) che «l'industria non vuole pagare» e la procedura per analizzare il prodotto da conferire agli zuccherifici. Secondo i produttori, eventuali decurtazioni del prezzo bietola derivanti da tagli alla Finanziaria, rivalutazione della lira (i prezzi sono fissati dalla Unione Europea in Ecu) e mancato pagamento delle regionalizzazioni, ammonterebbero ri spettivamente a 1300, 750 e 600 lire al quintale. [m. tr.]

Luoghi citati: Bologna, Italia