Si tratta sulla Finanziaria «verde»

Il Tesoro pensa a sconti sull'lrep. Quote latte: chiesta la sospensione delle multe Il Tesoro pensa a sconti sull'lrep. Quote latte: chiesta la sospensione delle multe Si trutta sulla Finanziaria «verde» Ma gli agricoltori sono pronti a scendere in piazza ROMA. Sulla parte «verde» della Finanziaria l'agricoltura cerca un patto con il governo. Le organizzazioni del settore hanno aperto le trattative per risolvere i problemi più complessi, quelli legati al fisco, alla previdenza ed all'occupazione. Al primo incontro c'erano il presidente del Consiglio, Prodi, i ministri delle Finanze, Visco, delle Risorse agricole, Pinto, e del Lavoro, Treu. Dall'altra parte del tavolo i presidenti della Coldiretti, Micolini, della Confagricoltura, Bocchini, e della Confederazione italiana agricoltori, Avolio. Com'è andata? Di certo si sa che le trattative proseguiranno a metà della prossima settimana, dopo alcuni approfondimenti tecnici. Avari i commenti al termine del primo round. In sostanza i presidenti delle organizzazioni agricole non sono entrati nel merito della discussione e hanno più che altro illustrato i loro punti di vista sul negoziato. C'è però un minimo di ottimismo, anche se nessuno si nasconde la difficoltà della trattativa. «Dal governo ci attendiamo precisi interventi a sostegno dell'agricoltura che vive un momento di estrema difficoltà con continue emergenze - ha detto Micolini -, Ora il tavolo di confronto è aperto e intendiamo sviluppare il discorso della concertazione. Se però non arriveranno azioni serie e concrete la mobilitazione della categoria sarà inevitabile». Insomma si tratta, ma con le armi al piede e il governo rischia di trovarsi di fronte, oltre al già annunciato secondo sciopero dei metalmeccanici, ad una protesta generale degli agricoltori. Una decisione, quella di scendere in piazza se non si arriverà a risultati apprezzabili, sulla quale c'è la massima identità di vedute fra i vertici delle tre maggiori organizzazioni. Per ora i segnali più certi di ripensamento vengono dal Tesoro, che sta valutando una revisione della nuova Imposta regionale sul prodotto, l'Irep, che per l'agricoltura risulta essere una vera e propria tassa in più, mentre per altri settori sostituisce l'Ilor e l'Iciap. «Dall'inizio del 1995 l'agricoltura ha già sopportato maggiori oneri per 1400 miliardi - spiega Augusto Bocchini -. Con la manovra proposta dal governo e con le misure annunciate per la fine dell'anno, il prelievo potrebbe salire di altri 3000 miliardi di lire: un carico insopportabile». La Cia ha una lista di richieste su vari punti, tra i quali: estendere il lavoro part-time e garantire la flessibilità anche in agricoltura; evitare eccessi fiscali vessatori che rischiano di mettere le imprese fuori mercato; cancellare la nuova imposta regionale; non calcare la mano sui contributi previdenziali. «In questa manovra non certo equa dice il presidente Avolio - non si è tenuto conto neppure delle difficoltà di settori importanti come quello ortofrutticolo e quello zootecnico, situazioni gravi che esigono misure efficaci, per garantire un giusto reddito ai produttori». Anche la Confederazione produttori agricoli, il cui presidente Sante Ricci è stato ricevuto separatamente dal ministro Pinto, ha rivolto al governo un appello «per evitare che la manovra dia un colpo mortale al settore». «Non si può rilanciare l'economia agricola - ha detto Ricci - tagliando gli investimenti e inasprendo le tasse». Intanto un gruppo di parlamentari di Forza Italia, an, pds, ecd e edu, ha chiesto al governo un provvedimento che sospenda le multe ai produttori che non hanno rispettato le quote latte nell'annata agricola 1995-95. «Le multe ammontano a 430 miliardi - spiega il primo firmatario della mozione, Raffaele Costa - e la loro esazione provocherebbe la chiusura di numerose aziende. Un'esazione, inoltre, contro la quale chi deve pagare è pronto a far ricorso alla magistratura». Vanni Cornerò I COSTI DELLA MANOVRA 1 B (DATI IN MIUARDI DI LIRE) TAGLI RISPETTO AL 1996 DIFFERENZA TRA COSTI (A) E RISPARMI (B) A) MAGGIORI COSTI di cui per gli effetti fiscali: • AUMENTO DEGÙ ESTIMI, IRPEF, REGISTRO E SUCCESSIONI • IREP • TASSAZIONE A BILANCIO B) RISPARMI di cui: • ABOLIZIONE TASSA PARTITA IVA • CONTRIBUTI SANITARI ULTERIORI COSTI NEL CONTESTO ECONOMICO GENERALE totale 423 590 1150 100 850 200 560 100 460 I II c c 1711 2724 C Fonte Coldiretti